FORNACI – Non è la prima volta che Gli Incartati incontrano Maria Pia Pieri. Dopo la presentazione del suo libro “Katia Taxi “, ieri sera l’autrice ci ha parlato della sua ultima fatica letteraria: ‘ Sillabario dei tempi perduti” edito da Tralerighe Libri.
Maria Pia, nata e cresciuta a Barga a cui è sempre molto legata tanto da trascorrervi ancora lunghi periodi soprattutto in estate, vive a Lucca con il marito Beppe Calabretta, anche lui stimato scrittore. Da sempre impegnata tra insegnamento, studio, attività socio-politiche, viaggi, letture e scritture questa volta si è cimentata in un “libricino”, come lei stessa lo definisce, che non è un insieme di racconti come potrebbe sembrare a prima vista ma frammenti, delle vere e proprie pillole di vita.
Un viaggio tra passato e presente tra oggetti, riti, movimenti riposti nei ricordi ed un quotidiano con temi attuali tanto che tra tempi speranzosi, tempi sfiduciati e tempi angoscianti si muovono, per l’autrice, i grandi e piccoli temi del presente.
Così tra i ricordi della guerra, viaggi negli USA, tradizioni e feste ormai passate si snodano riflessioni sul presente (Comics Lucca, influenzer, TV) fino ad un tema che tocca o toccherà tutti: la vecchiaia con tutte le difficoltà che ne derivano soprattutto se si abita in un paese come Barga, bellissimo ed affascinante, ma pieno di scale e salite a volte proibitive (vedi via di Borgo) nonché i problemi derivanti da un corpo che reclama i suoi bisogni sempre più impellenti. Il tutto affrontato con l’ironia che contraddistingue l’autrice.
L’ultima parte del libro è dedicata ai grandi temi d’attualità dalla guerra in Ucraina fino alla situazione Palestinese, la condizione della donna in alcuni paese arabi come l’Iran ricordando l’8 marzo. Com’è nata, cosa ha significato negli anni ’70 e cosa significa oggi questa giornata perché è importante ricordare gli incendi negli USA del 1911 che costarono la vita a numerose donne ma doverosa è una riflessione sul perché, dopo così tanto tempo e tante lotte, la morte sul lavoro di uomini e donne sia ancora una realtà ormai quasi giornaliera. Qui, da noi, una REPUBBLICA DEMOCRATICA FONDATA SUL LAVORO.
L’autrice conclude scrivendo “di gentilezza ce n’è tanto bisogno “, una parola che racchiude una virtù, un’educazione che forse si è un po’ persa.
Grazie a Maria Pia ed al pubblico presente.







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