Barga 1949: alle origini del Muletto

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Stimolati dall’articolo La Festa del Muletto: ricordi e impressioni di Paolo Marroni pubblicato nei giorni scorsi e da quattro chiacchiere scambiate con lo stesso Paolo in piazza del comune dopo la cerimonia di premiazione dei San Cristoforo d’oro, riproponiamo di seguito la cronaca della prima festa del muletto, firmata da Bruno Sereni e uscita sul numero 3 del Giornale di Barga nel luglio 1949.

Il valore storico del documento e l’inconfondibile stile a metà fra il ricercato e il popolare del fondatore del Giornale di Barga suggeriscono una lettura lenta, attenta e soprattutto integrale.

I barghigiani di lungo corso riconosceranno nomi e situazioni familiari; ai più giovani resterà forse l’impressione di una grande festa di popolo per certi versi simile a quella vissuta domenica 20 luglio 2025 al campo sportivo; tutti noi, auspicabilmente, sentiremo più viva la coscienza di abitare un territorio ricco di storie da raccontare. E fortunatamente abbiamo avuto chi si è preso la briga di raccontarle: prima gli Stefani con la Corsonna agli inizi del secolo scorso poi, dal 1949, Bruno Sereni con il suo Giornale di Barga, tuttora attivo grazie alla direzione di Luca Galeotti.

Buona lettura.

LA CORSA DEI MULETTI AL POLISPORTIVO COMUNALE

Premettiamo che se la prima e fino ad oggi la più importante manifestazione della PRO LOCO, non fosse stata collaudata dal successo ch’essa ha ottenuto, il povero Marroni che n’è stato l’ideatore, l’organizzatore e l’animatore, dagli scettici della famosa terrazza, sarebbe stato ridotto a uno strofinaccio. La posta adunque era forte e Petrus non si è fatto intimidire, non ha indietreggiato davanti a nessuna difficoltà superandole tutte e dalla cinque alle sette ha svuotato letteralmente Barga riversandola tutta al Polisportivo. Gli scettici sperduti fra la folla estivamente vestita, dovevano ammettere che la marronata del mulelto era riuscita in pieno!!

Chiuso il preambolo veniamo a raccontare succintamente i fatti.

Verso le due del pomeriggio di domenica 3 Luglio dall’osservatorio della famosa terrazza, qualcuno dà il primo allarme: Arrivano i muletti bardati a gran gala! I raministi interrompono il gioco, I biliardisti depongono le stecche e tutti sono sulla terrazza in quel momento infocata dal solleone.

Davanti alla macelleria del pellegrinista Gastone si vedono un paio di muli impennacchiati e molta gente attorno. Allora dalla tavole di gioco di Italo Erre si sente dire: ancora due mani, ancora un giro.

L’ADUNATA SUL FOSSO

Noi che andiamo al caffè soltanto per leggere, ci siamo affrettati a correre verso il Fosso, luogo di raduno e punzonatura dei quadrupedi e matricolazione dei fantini. Sono al tavolo Petrus, Giorgio Baiocchi e Antonio Da Prato. Muli e fantini giungono alla spicciolata da Ponte di Catagnana, da Sommocolonia, da Fornaci, da Filecchio e dalle stalle di Barga. Il gelatiere Renato si dà la prima fregata di mani della stagione, poco più in là l’Enrico del Paolo coadiuvato dall’amico Guido non arriva a servire tutti gli avventori. La festa promette bene, il divertimento è assicurato. Petrus comincia a sorridere a sbalzi.

Ecco ora venire su dai Frati il barroccio del Marracci con molto verde; la gente schiamazza, si elettrizza, l’orchesrtina del maestro Santi attacca un ballabile d’altri tempi.

Il Casci del ponte giunge in arcioni al cavallo del Bertolotto, non parteciperà alla gara, deve soltanto aprire il corteo che si va formando, mentre da più parti si graida: Al campo, al campo!!

LA SFILATA

Sul barroccio del Marracci guidato dal Pietrino del Tottoro prende posto l’orchestra, nell’altro di Da Prato dei Sedili si affolla il coro degli stornellatori, si tratta di tutta la famiglia dei Troni con Ser Francesco cantiniere e qualche ausiliare. La gente si affretta ora a prendere posto lungo la Via di Circonvallazione, al Ponte, all’Alpino e lungo il Piangrande per vedere la caratteristica sfilata del corteo. Il Pescetto in calzoncini, scarpe basse con gli sproni e frustino in mano, occhiali da sole e berretto da fantino con quella maschera da Buster Keaton provoca ondate di ilarità. Davanti all’ingresso del Polisportivo notiamo la presenza della nuova autoambulanza e per prudenza tocchiamo ferro. La folla è imponentissima.

Nel mezzo del campo s’insedia la giuria che è composta dal Vice Sindaco Pietro Caproni, dal Governatore della Misericordia Giuseppe Da Prato, dal presidente della Pro Loco Italo Stefani, da Gelso Gasparri e dai dottori Lucignani e Ghirlanda i quali avranno cura anche del servizio di pronto soccorso. I fotografi Rigali e Cecchini sono già all’opera. Pietro Castelvecchi, alias Petrus Scaglias, alias Padre Giuseppe, fa declamare al microfono una poesia sull’albergo Alpino, dopo di che si sposta e si mette alla campana a dare il via alle batterie che di quattro in quattro, facendo un giro della pista si alternano nella eliminatoria.

MOMENTI DELLA CORSA

Ma prima che la corsa abbia inizio si procede alla premiazione della cavalcatura. I sedici concorrenti al Gran Trofeo del Muletto, pregevole lavoro in metallo in rilievo di Vincenzo Gonnella su disegno di Tonino Da Prato, si schierano in fondo al campo ove la signorina Pieroni si diletta a prendere un corto metraggio per esibire ai barghigiani di Boston. Arturo Rinaldi di Santino vince il premio della bardatura, molto appariscente, mentre quella del Casali era forse la più elegante, quella del Nutini di Filecchio la più modesta e quella del Pescetto la più buffa; le altre, su per giù, erano un po’ tutte scalcinatelle.

Prima di cominciare la corsa, i muli più favoriti erano: Gina montata da Gualtieri, proprietario Vincenti di Sommocolonia, Mora montata da Rinaldi Arturo, proprietario suo padre Santino, Pastora montata da Rinaldi Giulio proprietario suo padre Pietro; invece ha vinto Grigio di Romagnoli Tosello di Fornaci montato da Mucci, un grosso mulo che ha avuto l’intelligenza di andare pianino, ma di non fermarsi mai. Il Grigio oltre al Trofeo ha vinto anche una artistica coppa offerta dal presidente dell’Ente Provinciale del Turismo, signor Giulio Mandoli.

Gli sfortunati della gara si possono considerare Ori che aveva vinto se la muletta non si fosse fermata a pascolare, così pure successe per quella di Casali. Ponte di Catagnana è stato al di sotto dell’attesa, i suoi muli si sono dimostrati indisciplinati come i loro padroni.

La batteria che più ha entusiasmato il pubblico, dandogli anche qualche brivido di emozione, è stata quella nella quale ha partecipato Casci Giovanni fu Alfredo. Ai quattro muli vincenti di ogni batteria, oltre ai premi in denaro, sono state consegnate bottiglie di liquore e di spumante generosamente offerte da Alfredo Cosimini, Pietro Castelvecchi e Caffè Onesti. Due bottiglie di liquore della distilleria Nardini, sono andate in premio alla cavalcatura migliore.

La bella e simpatica festa che è stata rallegrata dai suoni dell’orchestrina dell’Alfredo e dai canti degli stornellatori con il fisarmonicista figlio di Ser Francesco, si è conclusa verso le sette di sera senza registrare il minimo incidente e mandando a casa tutti allegri e soddisfatti e desiderosi di vedere ripetere l’anno venturo lo stesso spettacolo.

Brillante ed efficiente tutta l’organizzazione.

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