PORCARI – In questi giorni, a ottantatré anni, ci ha lasciato una tra le figure più belle della cultura lucchese e parliamo di Giampiero Della Nina.
Chi scrive ne aveva apprezzato molto il suo continuo impegno culturale che spaziava in varie direzioni, dalla sua professione di commercialista, alla storia, al teatro, alle tradizioni, ecc, ma pensiamo che in maniera efficace lo abbia ricordato e commemorato, con le parole che seguono, il sindaco di Porcari Leonardo Fornaciari, che anche noi riprendiamo per rendergli omaggio:
Ci ha lasciato, in maniera assai veloce e quasi inaspettata, Giampiero Della Nina per tutti noi Giampiero e non occorreva aggiungere il cognome.
Una vita piena sia dal punto di vista professionale che nel coltivare la sua passione: la Storia e io direi più in generale le storie degli uomini.
Io stesso, tutte le volte che ci parlavo, anche ultimamente, ero veramente affascinato dal trasporto dei suoi racconti pieni zeppi di dettagli tutti utili per capire il personaggio e la storia.
Se ne va una parte culturale del nostro paese considerando che sono innumerevoli i suoi passaggi su quotidiani e altri tipi di pubblicazioni per non parlare dei suoi libri che sono veramente tanti e sono principalmente incentrati sulla storia locale e di Porcari.
Su Porcari e sulle nostre tradizioni ha ricercato e scritto molto. Libri interessanti che ti facevano assaporare, un po’ come una piccola macchina del tempo, i racconti veraci dei nostri nonni.
Giampiero mancherà.
Mancheranno i suoi guizzi storici e culturali, gli aneddoti su personaggi famosi e uomini qualunque, le sue analisi sul presente spesso parametrato alla storia passata.
Giampiero ha saputo, con la sua passione, convincere tantissimi di noi a leggere i libri per poi essere più “ricchi” avendo, dai suoi racconti, imparato fatti, accadimenti e situazioni.
Un abbraccio particolare e sentito da parte mia e di tutto il nostro Paese alla sua famiglia, alla moglie, ai figli Franco e in particolare a Massimo un abbraccio forte a cui sono legato da un rapporto di condivisione della vita amministrativa di Porcari.
Caro Giampiero,
Porcari oggi ti saluta e ti dice un GRAZIE grande come il cuore del nostro Paese.
Personalmente ne ho un bello e piacevole ricordo, un rapporto iniziato con la sua attenzione a una mia pubblicazione che parla del cinquecentesco scultore barghigiano Pietro Simoni da Barga, quando nel giugno 2015 fu presentato alla Fondazione Ricci della stessa Barga. Non mi aspettavo che lui avesse voluto essere presente a quella giornata di storia, infatti, non pensavo che da Porcari fosse venuto a Barga. Poi, quando venne a prendersi la sua copia, ero a testa bassa intento a scrivere delle dediche, al momento che sollevai gli occhi e gli chiesi il nome rimasi piacevolmente sorpreso. Quanto detto del personaggio è per far capire la sua attenzione alla cultura storica della nostra provincia.
Ricordo ancora quando pubblicò nel 2016 l’interessante libro “La Lucchesia e il suo folklore”, impostato come fosse un calendario degli appuntamenti con le tradizioni lucchesi, in cui volle due memorie di Barga. Una circa la leggenda di San Cristoforo, cui il barghigiano, così narra la leggenda, alla gigantesca statua di legno avesse segato le gambe per farla entrare nella sua nicchia, soggiungendo anche che forse lo fece per evitare fuggisse dalla chiesa; l’altra sullo storico Doppio della Concezione e questi a seguire sono i titoli:
25 luglio: San Cristoforo Patrono di Barga. Barga festeggia il patrono dalle gambe mozze.
L’altro: 7 dicembre a Barga. Un Doppio lungo 500 anni.
Altro ricordo è del 2018, quando volle darmi il suo libro “Gente di corte”, che parla della sua Porcari, cui volli dedicare un articolo che potrete leggere a questo Link, https://www.giornaledibarga.it/2018/05/gente-di-corte-un-libro-su-porcari-di-giampiero-della-nina-304046/.
L’ultima volta che l’ho visto è stato quando l’anno passato presentò a Barga il libro: “Giacomo Puccini – Familiari, Amici, Amori”. Ora l’ho in mano e rileggo con piacere la sua dedica “Al caro amico e collega Pier Giuliano Cecchi, con stima e simpatia, Giampiero”.
Ciao Giampiero, ci rivedremo e vedrai che i tuoi vari lavori resteranno per sempre tra la tua gente, nella tua provincia e in chi li incontrerà nelle sue ricerche.


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