Fornaci senza Frontiere. Parla il Rione Fornaci Vecchia

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FORNACI – I Rioni di Fornaci sono ancora in fermento dopo il successo della prima edizione di Fornaci senza frontiere. Ad ognuno di loro avevamo chiesto un commento su questa manifestazione e stanno cominciando ad arrivare. Cominciamo dal rione vincitore con l’articolo scritto da Mauro Cheloni

 

Si è concluso Fornaci Senza Frontiere 2025 con un successo di partecipazione veramente straordinario. Un mese di giugno che ha permesso alla quasi totalità del paese di ritrovarsi, conoscersi e divertirsi.
Si può dire, l’obiettivo di inclusività è stato colto al 100% ma soprattutto lo scopo consisteva nel mettere al centro di questo evento le persone sotto vari aspetti.
Gli aspetti molteplici vanno dalle squadre dei rioni che si sono preparate per i singoli giochi, ai bambini che hanno vissuto un’atmosfera magica ed una vitalità del paese fuori dal comune, fino alla tifoseria che ha preso a cuore la manifestazione distribuendo i colori del bianco, giallo, rosso e blu lungo tutto il paese comunicando a tutti i passanti che qualche cosa stava accadendo a Fornaci e colorando ogni serata con gioia e partecipazione.
Ma se dobbiamo evidenziare un momento su tutti che si è ripetuto lungo tutta la manifestazione, è la voglia di stare insieme a prescindere dal rione di appartenenza. Infatti terminata ogni serata le persone continuavano fino a tarda notte a frequentarsi quasi a dimostrare che si attendeva solo quel momento. Bellissimo.
E poi vedere tutte le generazioni dai neonati agli ultranovantenni tutti uniti sotto il cielo di Fornaci è stata la testimonianza di vitalità del paese.
Per quanto riguarda il Rione di Fornaci Vecchia, fin da subito (10 marzo 2025) c’è stata una voglia di partecipazione fantastica. Ogni iniziativa all’interno del rione è sempre stata accolta, dalle magliette di color blu con il logo del gallo con il pay-off “Fornaci Vecchia fa buon brodo”, all’apericena dove oltre 100 persone hanno partecipato, alla organizzazione della tifoseria con bandiere, tamburi, fischietti fumogeni e quant’altro per sostenere i propri beniamini in ogni manifestazione fino alla cena del rione post evento con una adesione di oltre 190 persone. Cena che è stata fatta nel luogo dove si celebra la Sagra della Rovella.
E come non possiamo condividere i singoli gruppi che si sono creati per ogni gioco e che si sono preparati, studiando, provando, allenandosi per arrivare il più preparati possibile alle serate dei giochi. Non c’era sera che un gruppo si riunisse per prepararsi. Il Trivia, il Ciak da Oscar, il Musichiere, la Pallavolo, il Calcetto ed i giochi Finali hanno richiesto di incontrarsi con continuità. Ed una
nota interessante è che hanno fatto parte dei singoli gruppi persone che vivono nel rione di Fornaci Vecchia e che non si conoscevano fino a questo momento.
Ormai è cosa risaputa che la prima edizione di Fornaci Senza Frontiere è stata vinta dal rione Fornaci Vecchia, che si è aggiudicato il “Cencio” per questo primo anno. “Cencio” che è stato portato e posizionato nella chiesa di “SS. Nome di Maria” perchè è un valore della comunità fornacina.
Il sipario di Fornaci senza Frontiere si è chiuso, ma le iniziative nel rione stanno proseguendo e presto ne sentirete parlare.

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