MONTAGNA – Sembra che già durante la prima guerra mondiale, qualcuno avesse posizionato sul quel grotto, da cui si domina il corso della Corsonna e tutti i versanti limitrofi, un pezzo di stoffa colorata, e così anche negli anni successivi.
Ma ora questa tradizione va avanti, voluta e sostenuta in particolare dallo scalpellino alpino Leo Gonnella.
Leo, peraltro, si ricorda bene che gli operai forestali (tra cui suo fratello) anche nel 1957 piantarono un palo di legno tra i sassi, sulla “Pizza”, e vi legarono una bandiera italiana. E cos’ ha sempre sostenuto questa idea.
In quel punto, battuto dal vento di tramontana che scende dall’Appennino qualsiasi bandiera ha però vita breve e perciò bisogna intervenire spesso con una nuova bandiera in un momento che ormai è divenuto tradizione.
Domenica 11 maggio erano presenti per l’occasione insieme al Leo anche Gianluca Guidi, Emanuele Renucci, Manuel Giuliani, Michele Moscardin ed il piccolo Gabriel Magistro. Grazie a loro la bandiera è tornata a sventolare compresa la bandiera in ferro che era stata troncata dal vento è che è stata ristrutturata dal fabbro Renato Bernardi.
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