
Infatti, ecco Valentino Bonaccorsi, certamente punto sul vivo, sempre su L’Eco del Serchio (n. 16 di domenica 6 giugno 1880), “rispondere” all’annuncio del fotografo Sormani con un suo articolo: “Fotografie”.Uno scrittocon cui si fa autore di una sorta di reclame che riguarda la sua attività, annunciando che ognuno, recandosi al suo stabilimento fotografico, potrà avere ritratti per lira una e centesimi cinquanta con il nuovo sistema Jankovic. Questi era il fotografo Jankovic Giovanni che aveva studio a Venezia in Campo San Zaccaria e negozio in piazza San Marco. Nel 1878 aveva partecipato all’esposizione di Parigi, ottenendo una menzione d’onore e nel 1880 pubblica un libro “Trattato Teorico Pratico del Nuovo Processo per Negativi di ritratti e paesaggi alla Gelatina Bromuro”.
Intanto, prima e dopo il pubblico applaudiva al Dottore, così dimostrando di esser stato piacevolmente sorpreso e quindi contento dell’accaduto, anzi, tutti reclamavano il bis a piena voce.
Questa, però nel suo intero formato, potrebbe essere l’immagine che
Valentino Bonaccorsi aveva fatto al cognato qualche anno prima della morte e poi concessa al prestigiatore Mercinetti per proiettarla al Teatro dei Differenti.
Infatti, chi protestava era proprio chi era venuto da fuori, ossia, il fotografo Sormani, che disse a chiare lettere “sono io il primo a fargli ovazioni … ma si doveva scegliere una negativa che il pregio artistico meglio spiccasse e fosse più degna di lui.”. Dall’orchestra, dove era allocata la Banda Municipale, si alza una voce, quella di Bonaccorsi, che protesta: “La faccia meglio lei, Sig. Sormani, la faccia.” … “Certo che la farò”.Dopo l’accaduto tutto tacque, sino a che non riapparve l’immagine del Dottor Tallinucci e tutti ripresero ad applaudirlo e qualcuno inneggiava a “Viva Valentino”. La cronaca di Pietro Groppi si chiude con delle parole che ben chiariscono l’accaduto “Cicero pro domo sua” ovvero, “Gelosia di Mestiere”.

Nell’immagine è ripreso il cavaliere Egisto Piacentini (Barga 1849 – 1933), che alla morte del governatore dell’Arciconfraternita di Barga, il Dottor Tallinucci, avvenuta l’anno 1884, lui ne prese le redini sino al 1927
Il direttore Groppi parrebbe che se la legasse al dito quell’allusione ai sinonimi detti sopra, rispondendo nero su bianco circa sei anni dopo, quando stilò e stampò l’Annuario Bargeo del 1886, dove alla voce Fotografia scrisse: Valentino Bonaccorsi dilettante. In effetti, guardando la foto di Egisto Piacentini qui a fianco, fu veramente allusione sibillina definire dilettante il fotografo Bonaccorsi, perché aveva una buona conoscenza del mestiere, tale da meritargli l’appellativo di professionista, anche perché quella era la sua principale attività. Intanto, di là dal merito di quanto detto, vediamo da quest’Annuario che Valentino sia l’unico fotografo di Barga e forse anche dello stesso comune. Inoltre che era consigliere comunale ed anche esperto di fuochi pirotecnici.
“Premiato stabilimento fotografico V. Bonaccorsi – Via del Duomo N. 8 – Barga. Aperto al pubblico tutti i giorni festivi e di mercato. Stampa moderna al platino – Fotografia popolare. Riduzione di prezzo per i gruppi di famiglie – Ingrandimenti, Galleria in giardino e Camerino oscuro per uso dei sigg. dilettanti”.

Nella reclame di Bonaccorsi vista in poc’anzi si legge della stampa fotografica al platino, un metodo nato alla fine dell’Ottocento. Era, allora, una tecnica innovativa nel campo fotografico che aveva la qualità di restituire alla foto un più ampio numero di toni rendendo le immagini più accattivanti, in pratica, più belle.


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