Insegnare al serale ridisegna tante convinzioni. Non so raccontare con esattezza quello che ogni volta sento, vedo, percepisco nella paziente attenzione che gli adulti sanno concedere a me o alle cose che io gli propongo. In questi anni scolastici ho sentito intorno a me tanta concentrazione, la volontà di dare a se stessi il tempo e l’occasione per fare bene un compito scritto di italiano o un’interrogazione di storia. Certo devo stare attenta anch’io alle parole non dette, alle grafie incerte, alle storie sconosciute. È inevitabile la fatica del mettere in gioco la mia identità insieme a quella di altri adulti. A volte può essere faticoso mescolare le carte per poi riordinarle, ma in ogni classe accadono piccoli miracoli. Si entra nei ruoli, si esce dai ruoli, si gioca in squadra, ci si allena, si ringrazia, si va avanti, a passi ora lenti ora svelti, con determinazione, pazienza, onestà.
È faticoso? Quanto sa esserlo la vita ogni volta che chiede la rivincita.


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