Che fare di piazza Pascoli e del verde pubblico, riflessioni e sondaggi dei Custodi degli alberi e del suolo

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A proposito di Piazza Pascoli, dopo il taglio dei due  cedri, i Custodi degli alberi e del suolo di Barga hanno proposto un sondaggio al quale hanno risposto 317 partecipanti , circa il che cosa realizzare in Piazza Pascoli dopo l’annunciata ristrutturazione dell’area da parte del comune di Barga.

I Custodi scrivono che: “L’83,6% si è espresso a favore della realizzazione di un’area verde in linea con la tradizione del Giardino mentre solo il 16,4% per una Piazza ad uso mercato ed eventi. Ad oggi – continuano – non sappiamo con certezza cosa il Comune voglia fare della piazza, anche perché un incontro pubblico che chiediamo, come Custodi, da novembre non è mai stato concesso ma indiscrezioni molto accreditate parlano di una piazza nella quale il verde sarà drasticamente ridotto per lasciar spazio al mercato del sabato e ad eventi vari.

Eppure, feste, fiere e mercati sono sempre stati fatti a Barga anche quando c’era uno splendido giardino. Per quanto riguarda il Giardino di Barga, stiamo preparando – concludono un dossier storico con immagini delle varie epoche che consegneremo alla Soprintendenza delle belle Arti”.

I Custodi poi chiedono al comune di Barga di prevedere regole specifiche che tutelano il verde pubblico: “In assenza di un regolamento del verde pubblico, infatti, non c’è nessuna tutela e l’amministrazione, all’insaputa dei cittadini, che si trovano davanti al fatto compiuto, può continuare con azioni mosse da motivazioni dubbie e non condivise. Com’è accaduto a Fornaci dove, poche settimane fa, sono stati tagliati otto tigli sani, come se non ci fosse altro modo per risistemare un marciapiede”.

Al Comune chiedono anche di istituire una commissione ambiente alla quale si dicono disposti a collaborare.

“I beni comuni e il bene pubblico sono tutelati dalla nostra Costituzione al di là ogni singola scelta politica e amministrativa – riflettono i Custodi – Inoltre oggi, da ogni parte, troviamo un riconoscimento crescente della necessità di ‘decementificare’  gli spazi urbani e rurali. Continuare ancora oggi ad impermeabilizzare nuove aree è veramente fuori da ogni logica”.

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