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Commercianti: “La chiusura prolungata della filiale di Barga della BPM, ci penalizza. Senza riapertura saremo costretti a cambiare banca”

A complicare i disagi del momento, per tutti i commercianti che a Barga sono rimasti aperti, per non parlare anche di tutti gli altri utenti, ci si è messa pure la chiusura prolungata dello sportello della BPM, filiale di Barga, chiuso da poco dopo l’inizio dell’emergenza coronavirus, ormai più di 40 giorni fa. Così secondo ArtCom Barga, l’associazione che mette insieme i commercianti di Barga, che chiede la risoluzione di una situazione che sta recando problemi agli operatori commerciali del paese e non solo. Come commercianti – scrivono per ArtCom Barga Amedeo Terzo Chiappa e Alessio Gonnella –  vorremmo evidenziare questa problematica; la BPM filiale di Barga è chiusa da poco dopo l’inizio dell’emergenza coronavirus; una situazione che ha arrecato e sta arrecando  grandi disagi ai commercianti barghigiani che sono rimasti aperti, per non parlare del resto dell’utenza della banca. La soluzione che ci è stata prospettata in alternativa, ovvero di recarsi, previo appuntamento alla filiale di Fornaci di Barga non…

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ArtCom Barga contro l’ipotesi pirogassificatore

Anche l’Associazione Artigiani e Commercianti Barga (ArtCom Barga) contro l’ipotesi di un eventuale pirogassificatore a Fornaci di Barga. Così dichiara a nome dell’associazione il  suo Presidente Giulio Turriani: “Per dare voce – scrive – a molti nostri associati e concittadini che hanno espresso dubbi e perplessità riguardanti la realizzazione del pirogassificatore. Molti hanno avvertito tale decisione come un’imposizione “dall’alto” senza essere adeguatamente informati e senza poter, eventualmente, manifestare il proprio dissenso. La ricchezza e la risorsa del nostro territorio è il contesto paesaggistico e socio-culturale da cui si sviluppa il settore turistico-immobiliare con tutto il suo indotto. Chiediamo di sapere se le nostre amministrazioni hanno valutato se i posti di lavoro che creerà il nuovo pirogassificatore potranno compensare e giustificare il potenziale danno ambientale. La sensazione di alcuni nostri iscritti è che sia stata scelta la nostra zona perché poco densamente popolata e, quindi, più facile imporvi un tale impianto senza subire grosse contestazioni”.