Barga, la cultura, la storia di inizio secolo: la lezione di Umberto Sereni

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In principio fu Ugo Bertagni, all’inizio del secolo stampatore presso la tipografia La Rosa di Castelnuovo.
Poi, nel 1907, per lui giunse il momento di mettersi in proprio, scegliendo Barga come sede per la sua nuova attività. Attività che, verosimilmente, fu supportata dal nucleo dei “conservatori” barghigiani, tra cui spiccava il nome di Alfredo Caproni, grande amico di Giovanni Pascoli, e di Leopoldo Giuliani, ricchissimo emigrante rientrato in patria.

Questi i presupposti che avviarono Barga ad accogliere la pubblicazione della rivista L’Eroica, proprio in questi giorni celebrata dall’istituto storio Lucchese per iniziativa del professor Umberto Sereni che, a Barga, ha voluto tenere una rievocazione ed apporre una lapide dove si trovava la tipografia Bertagni.

Questo perché cinque numeri della più importante rivista di xilografia d’Italia furono editi a Barga, in via di Borgo, proiettando la cittadina “ai più alti livelli della cultura”. L’Eroica nacque infatti come rivista d’arte, ma ben presto si avvicinò alla poesia, alla cultura, all’attualità e quindi, infine, alla politica, intrecciando Barga e alcuni suoi abitanti alla storia d’Italia che, nel 1914, anno di edizione de L’eroica a Barga, si apprestava ad affrontare la prima guerra mondiale.

E, se già di per se questa connessione aggiunge un tassello importante – e poco conosciuto – alla storia della nostra terra, altri ne sono stati aggiunti da Sereni che, da buon storico ha ricostruito presupposti, tappe e contesti di quegli anni restituendo alla comunità storie e personaggi ormai dimenticati.

Si scopre così che Ugo Bertagni (alla serata di “lezione” era presente l’attuale erede, omonimo) sposò la benestante Ofelia Giuliani il cui fratello, Leo Giuliani, era fervente nazionalista, tanto che fece di tutto per essere inviato al fronte in prima linea, rimanendo ucciso combattendo per la patria nel 1916.

Ma prima della sua scomparsa il giovane barghigiano incontrò Ettore Cozzani, anche lui studente universitario a Pisa e legato a Pascoli come allievo ed estimatore, nonché fondatore, nel 1911 a La Spezia, della rivista in questione.

Ed è verosimilmente per la sua ammirazione verso il maestro che Cozzani scoprì Barga, dove probabilmente trovò complicità in Leo Giuliani, animato dalle stesse idee interventiste e verosimilmente buon finanziatore di un progetto assai dispendioso: l’Eroica usciva infatti stampata su carta di pregio e con immagini artistiche, raggiungendo costi affatto popolari.

E, se la cultura in quel primo quarto di secolo passò da Barga come un fiume in piena – forti le connessioni di Cozzani anche con Dannunzio, alla cui opera fu ispirato il nome della rivista, mentre Adolfo Balduini rappresentò la città di Barga alla prima esposizione italiana di xilografia – anche la Storia non fu da meno.

La prima guerra mondiale incombeva e il popolo come gli intellettuali fremevano affinché l’Italia scendesse in guerra contro lo storico (ma ormai scomodo) alleato impero Austroungarico. Il “nostro” Leo Giuliani fu un fervente interventista e da Barga fece partire quello che poi diventò il più importante foglio di riferimento per i giovani nazionalisti toscani. Ma il contributo della nostra terra verso il fervore dell’intervento in guerra, a quel tempo vista come una cosa da fare – lo stesso Pascoli, pochi anni prima, aveva invitato la “grande proletaria” a muoversi – arriva anche da quella che cambierà per sempre il destino del nostro Comune. L’arrivo della Società Metallurgica Italiana a Fornaci, nel cui stabilimento furono prodotte munizioni a non finire per sostenere l’esercito al fronte.

Sono molti, dunque, i fili che uniscono Barga, il suo territorio e le sue genti alla cultura di inizio secolo e alla storia d’Italia, amabilmente narrati da Umberto Sereni durante l’incontro celebrativo organizzato sotto la loggia del caffè Capretz a Barga.

E perché di una tale rievocazione rimasse traccia, inoltre, sul muro che fu della tipografia Bertagni (in via di Borgo) è stata apposta una lapide che ricordi a tutti questo frammento di storia.

Questa non è che la prima iniziativa – ha dichiarato Umberto Sereni all’indomani della cerimonia – a settembre presso il giardino di casa Salvi sarà presentato uno scritto dedicato a Barge e le prime immagini, risalenti a inizio ottocento, rappresentanti questa zona e realizzate da un pittore americano. Il primo di molti che hanno amato e immortalato la nostra terra, ultimo dei quali John Bellany”.

Questa è anche, sempre secondo Sereni, l’avvio del suo essere “sindaco ombra” attivo “su ciò che viene ignorato da altri ma che non per questo deve rimanere sconosciuto”.

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