La storia racconta: il Novecento e l’Aurea Stagione della pittura a Barga. (decima e ultima parte)

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Ci si è lasciati nel recedente articolo con l’iniziativa della mostra per Alberto Magri al Castello della Volpaia, che il Giornale di Barga salutò come importantissima per la fortuna del pittore barghigiano. Infatti, fu veramente così perché si aprì un nuovo capitolo della sua critica di non indifferente valore culturale e per dire di ciò basta rileggere il libro “Alberto Magri” (11), in cui spiccano gli studi di Pier Carlo Santini e Umberto Sereni. Il primo ci introduce, come dal titolo del suo interessante intervento a rileggere l’arte del pittore “L’opera di Alberto Magri”, mentre il secondo a considerare attentamente da dove nascesse la sua visione artistica in “Sotto il cielo Apuano”.

A noi, per il nostro discorso circa l’ispirazione pascoliana per l’arte di Magri, interessa rileggere un brano del testo di Sereni che costruisce un parallelo tra il giustiziere delle storture sociali da portarsi verso il bene, il Lemmonio Boreo di Ardengo Soffici, dove tutto si muove e si distende dall’osservazione, “la visione dell’armonia del paesaggio”. Paragonando ciò con la ricerca del bene di Magri che invece procede dallo “stupore”: “Cercando di penetrare in un mondo inaridito e assediato dal deserto dei sentimenti. Ha assimilato la lezione e ne mette in pratica gli insegnamenti: È dentro di noi un fanciullino (…) il fanciullo eterno, che vede tutto con meraviglia, tutto come la prima volta.”.

 

Il Giornale di Barga (12) così parlò della mostra, della sua inaugurazione che avvenne il 12 maggio 1984: “C’erano personalità della cultura e dell’arte richiamate dall’eccezionalità dell’avvenimento. E il viaggio, che molti hanno compiuto partendo fin da Milano, è stato più che ripagato … Si può dire che la stessa sensazione di affascinato stupore che fu vissuta dai visitatori della mostra fiorentina e milanese del 1914 e 1916, sia affiorata in quanti nella sobria sala della Commenda di Volpaia si sono –incantati – di fronte ai quadri di Magri. … Si può dunque con tutta tranquillità affermare che la Mostra della Volpaia segnerà una tappa per la –riscoperta – che è necessaria e opportuna …”.

Di fianco a quest’articolo si rese evidente la lezione che dalla Volpaia giungeva a Barga:

“Erano molti i barghigiani che sabato 12 maggio affollavano la Chiesa della Volpaia. Erano molti ed erano entusiasti. … Insomma è stata, per chi c’era, una di quelle giornate in cui giustamente c’era da sentirsi orgogliosi. … È tempo … che anche Barga faccia la sua parte. … La realizzazione di una mostra di tutte le opere di Alberto Magri.”.

Il messaggio fu lanciato e dopo diversi anni ebbe il suo positivo riscontro che vedremo a suo tempo.

Finiamo con questa mostra dicendo di come la presentò il giornale mensile Toscana Qui: “Magri a Volpaia, Leonardo a Palazzo Vecchio”. Per Magri il titolo è “Il Pittore di Barga”.

Intanto osserviamo che in questo 1984 c’è un altro importante appuntamento con Umberto Vittorini, una mostra celebrativa all’Arsenale Mediceo a Pisa, promossa dalla Galleria Machi di Pisa, organizzata da un Comitato che vede a presidente il Prof. Avv. Fabio Merusi. Questa ha avuto degli importanti patrocini, come il Comune di Barga, quello di Pisa, la Soprintendenza ai Monumenti di Pisa, Livorno, Lucca e Massa- Carrara, oltre alle province di Lucca e di Pisa, e ancora altri importanti enti e personalità.

Chi scrive ricorda di aver visitato quella mostra all’Arsenale Mediceo, che poi ebbe un imprevisto che ne cambiò la sede espositiva e di averci scritto anche un articolo per L’Ora di Barga (13) che in parte leggiamo:

“Nella cappella del Monastero delle ex Benedettine di Pisa, prospiciente la piazza di San Paolo a Ripa d’Arno, si è conclusa la Mostra Antologica di Umberto Vittorini … Inizialmente quest’omaggio al Pittore barghigiano aveva avuto come sede l’Arsenale Mediceo, ma a causa delle piogge torrenziali che negli ultimi giorni di novembre si sono abbattute su Pisa, allagando l’immenso locale, e prevedendo che le opere ne avessero avuto a soffrire, gli organizzatori hanno deciso di traslocare nell’antico edificio oggi di proprietà della Cassa di Risparmio di Pisa.

Purtroppo, dato che la cappella non disponeva di sufficiente spazio per ospitare tutte le 116 opere poste in mostra all’Arsenale, delle tre sezioni: Grafica – Disegni, Tempere e Acquarelli – Dipinti a Olio, la seconda è venuta a mancare.”.   

La mostra fu presentata con un catalogo a schede che comprende tre importanti interventi di attenti critici, iniziando con Dino Carlesi che scrisse “Umberto Vittorini – Cittadino benemerito di Barga”. Proseguendo con Enzo Carli “A cinque anni dalla scomparsa”, infine Fortunato Bellonzi con “Un grande incisore”, terminano le schede con “Elenco delle opere esposte”.

Anche Il Giornale di Barga ne parlò (14) “A Pisa la Mostra di Umberto Vittorini”, in cui si ricorda che l’Amministrazione Comunale di Barga fosse presente con una delegazione ufficiale con tanto di gonfalone. Si annota che a distanza di pochi mesi, “due delle più alte espressioni culturali della nostra terra hanno trovato il riconoscimento meritato e hanno concentrato l’attenzione dei critici, degli studiosi, del pubblico che apprezza le cose belle e durature.”.

Il giornale ricorda a tutti i lettori che della mostra Magri se n’è parlato su diversi importanti giornali come La Stampa, La Repubblica, L’Osservatore Romano, Il Giornale, L’Unità, La Nazione, Capital, L’Europeo, Toscana Qui e recentemente “la prestigiosa Critica D’Arte diretta da Carlo Lodovico Ragghianti”. Ora sarà la volta di Vittorini e di Pisa.

 

Sono questi gli anni di un buon fermento culturale, favorito anche da una condizione di benessere ancora assai diffuso nella società italiana, uno stato positivo che in genere favoriva anche l’arte.

Anche a Barga si sente e si vive il buon momento artistico, tanto da vedere, specialmente nell’estate, l’apertura di mostre, come quella dello scultore barghigiano Franco Pegonzi. Nel nostro caso ecco che il 16 luglio del 1985 si aprono i battenti di casa Cordati, l’antico palazzo Bertacchi di via di Mezzo, per una retrospettiva dell’omonimo pittore, mostra organizzata dalle figlie Bruna e Luigia. Qui Cordati, comprato alla fine degli anni ’60 del Novecento l’antico palazzo, vi aveva allestito al primo piano anche il suo studio di pittore. Molte le persone all’inaugurazione, venuti anche da assai lontano, come si può leggere nell’articolo che pubblicò sull’argomento Il Giornale di Barga, nella cronaca “La retrospettiva del pittore Bruno Cordati”, dove si apprende che anche la Rai di Firenze avesse eseguito un servizio nel giorno stesso dell’inaugurazione (15). La mostra rimase aperta sino al 18 agosto.

 

In questo 1985, sul mensile pisano d’Arte, Antiquariato e Arredamento Notes d’Arte, n. 8 e 9 di agosto e settembre, appare un singolare articolo senza firma: “Barga e il ‘caso’ Magri Vittorini”, con cui si evidenzia che Magri, nato a Fauglia (Pi), fosse finito a Barga, mentre Vittorini che era nato a Barga avesse compiuto il passo inverso. Il contenuto dello scritto è molto efficace e rende evidente in maniera superlativa la forza pittorica di Magri che:

“Con squisito senso poetico ci narra la storia laboriosa delle genti di Barga con solennità giottesca che si manifesta in molte sue opere, senza remore, per dirci la sua ammirazione per l’arte del due – trecento con un virtuosismo cromatico proprio e tale da farci apparire le figure come gemme incastonate nel tessuto pittorico, limpido e puro come un affresco.”.

 

Nel 1986 muore Bruno Sereni e certamente al mondo dell’arte di Barga viene a mancare un sicuro, generoso e intelligente estimatore dei suoi artisti, a quest’affermazione giova ricordare la pubblicazione in sette puntate della biografia di Alberto Magri, le continue cronache delle esposizioni dei vari pittori locali, l’appoggio culturale alla giornata per Vittorini a Barga del 1974, ai pungoli per valorizzare Adolfo Balduini e poc’anzi si è visto di Cordati. Tra i ricordi di Bruno Sereni, nel numero del suo giornale a lui dedicato in morte, ecco apparire il ricordo della giornata dedicata a Vittorini di cui si è parlato poco sopra.

 

Sono questi gli anni, iniziati già con i ’70, della celebrazione dei nostri artisti e dell’incitamento per le nuove leve che si fanno notare ma anche l’arrivo di personaggi che in Barga trovano il loro piccolo Eden, grazie soprattutto ad Opera Barga, fucina di novità sociale straordinaria, ma anche a persone di grande spessore umano come il dott. Mario Giannetti. Infatti, favorito da queste buone congiunzioni, nel 1973 giunse tra noi l’artista Swietlan Kraczyna, di questo nostro paese elevato a Città, dopo molti anni ne diverrà uno dei cittadini onorari. Di tutti sullo sfondo sta sempre quel Poeta che ha sacrato, è reso visibile al cuore dell’artista ogni angolo e cosa di Barga. Si ricorda, inoltre, che in quest’anno 1986, ecco anche l’interessante mostra barghigiana e relativo catalogo del rapporto intercorso tra Pascoli e Nomellini.

 

Nel nostro racconto ecco che appare ancora una mostra per Cordati a Firenze, a Palazzo Strozzi, inaugurata il 15 gennaio del 1987, con un bel catalogo che raccoglie scritti di Antonio Del Guercio, Cesare Garboli e Bruna Cordati.

Nella successiva estate del 1988, dal 23 luglio al 21 agosto, è la volta di Umberto Vittorini, che dopo quasi dieci anni dalla morte, grazie alla Galleria Macchi di Pisa, alla Cassa di Risparmio di quella città, al Comune di Barga, vedono allestita al Palazzetto Pretorio della stessa Barga una mostra antologica: “Omaggio di Barga a Umberto Vittorini”. Così la presenta Il Giornale di Barga nel suo inserto estivo di quell’anno:

“Barga e Pisa rimasero componenti fondamentali della sua meravigliosa pittura, sulla quale si è soffermata la più qualificata critica nazionale che ha individuato in Vittorini una delle figure più interessanti del nostro tormentato, ma anche affascinante Novecento artistico … Molte opere saranno riprodotte nel catalogo illustrativo, che è curato dal poeta Dino Carlesi.”. 

 

Sempre Il Giornale di Barga, ora diretto da Umberto, figlio di Bruno Sereni, per l’estate 1989 pubblica un inserto quale supplemento al numero di Giugno che ha in prima pagina una grande riproduzione di un quadro di Alberto Magri, “Il Cantastorie nell’Aiaccia” del 1916, presentato sotto il titolo “Omaggio ad Alberto Magri”. In effetti, ricorre in quest’anno il cinquantesimo dalla morte e l’omaggio è quanto mai dovuto. La pubblicazione è dedicata essenzialmente ai tanti che tornano dall’estero e ai loro figli che qui cercano le loro radici, e a chiare lettere si dice

“Abbiamo voluto fare un dono: la riproduzione di uno dei quadri più carichi di fascino di Alberto Magri, il pittore che seppe cogliere il segreto della Vecchia Barga. E fece di quel borgo ancora avvolto nella quiete, il ‘modello’ del mondo a venire. Un’operazione di straordinario valore quella tentata da Alberto Magri con la sua pittura, degno controcanto alla poesia pascoliana.”.

Poi si torna con il pensiero alla grandezza di Magri e a quel tempo che verrà e in cui sarà riconosciuta veramente onorato come dei grandi della pittura nazionale:

“Alberto Magri, uno dei grandi, effettivamente grandi, artisti italiani di questo secolo. È ora che anche Barga faccia la sua parte. Ricordiamoci del grande successo della mostra alla Volpaia … e assumiamo l’impegno di dedicare a Magri, nel 1990, quella mostra Antologica che Barga gli deve, come doveroso riconoscimento a uno dei suoi figli più illustri.”.

 L’idea è stata lanciata ma non troverà il terreno fertile e nel 1990 non accadrà niente a Barga per Alberto Magri. L’estate di quest’anno sarà molto vivace circa la pittura ci saranno, con varie mostre a Barga. Per esempio quella dell’emigrante in Belgio Bruno Gonnella, che è residente ad Anversa. Poi alle scuole elementari quella di Romeo Ruggi, dopo di lui ci esporrà, a cura del Comune di Barga, il pittore Carlo Da Prato, altra sarà allestita in piazza della SS. Annunziata da Cesare Puccinelli, altre mostre all’allora Galleria Il Marzocco di Nadia Rossi e un’importante in collaborazione con il Comune di Barga, con cui organizzò alla Galleria del Comune di via di Borgo la speciale mostra di Adriana Pincherle sorella di Moravia e poi Marco Cardini. Negli anni a seguire altri importanti artisti saranno ospiti della Galleria.

Quest’ultima signora realizzò anche a una mostra collettiva all’aperto con pittori locali, vicino alla Galleria, che ospitò Alba Calamari, Paolo Nardini, Sandra Rigali, Tatiana Fulgenti e Lucia Pieroni. Sempre alle scuole elementari al Giardino sarà la volta di Grazia Celli. Come possiamo vedere la pentola è molto in ebollizione, però ci manca ancora gli altri pittori che vennero o furono portati a Barga da fuori. Di loro facciamo un breve elenco. Intanto diciamo che Kraczyna è annunciato in Inghilterra e poi negli Stati Uniti. Alla sala Pro Loco di piazza Angelio arrivarono Sara Masocco e Mario Bargero, poi Luca Squarciapino e Anna Maria Buonamici. Mentre alla Sala Colombo Alviero Tatini (16).

 

Abbiamo detto che per Magri in quest’anno 1990 a Barga non fu fatto niente d’importante, però ci accorgiamo che qualcosa di straordinario si sta profilando a Lucca, non tanto per Magri ma una cosa che anche lui ci sarà. Una mostra, dal titolo oltremodo affascinante “Dal Tirreno alle Apuane”, che così la presenta Il Giornale di Barga “Saranno esposte opere di Nomellini, Viani, Magri, Moses Levy, Chini, Tommasi. La mostra organizzata dalla Fondazione Ragghianti è sponsorizzata dalla Cassa di Risparmio di Lucca.”. La manifestazione si dice che sia curata dai professori Cresti, Monti, Pinzauti e Sereni e si fanno i nomi di altri celebri pittori oltre a quelli della presentazione, che ben raffigurano una speciale stagione della pittura tra Versilia, Lucca e la Valle del Serchio. Infatti, ai nomi citati sopra, si aggiungono Pagni, Fanelli, Gambogi, De Witt, Viner e Pratella.

Tre le grandi personalità che uniscono tutto il discorso e queste sono Giacomo Puccini, Giovanni Pascoli e Gabriele D’Annunzio, che ci raffigurano Torre del Lago, Castelvecchio di Barga e la Versilia.  Disse Gabriele di Giovanni il poeta:

“il figlio di Virgilio ad un cipresso / tacito siede, e non t’aspetta. Vola! (…) ché ben t’accoglierà nella man larga / ei che forse era intento al suono alterno / dei licci o dell’ape o all’alta ora di Barga / o al verso eterno (…)”.   

La mostra fu inaugurata il primo settembre ed ecco che finalmente Magri ebbe il suo potente riconoscimento tra i suoi grandi colleghi di tutta la provincia e oltre, nello stesso anno raggiunse anche Firenze. Giovanni Spadolini, presidente del Senato, inaugurò il tutto e sempre Il Giornale di Barga annota:

“Il prestigio di Barga – Erano molti i nostri concittadini che sabato 1 settembre erano scesi a Lucca per l’inaugurazione della mostra … sentire da voci, come quella del presidente Spadolini, parole di ammirazione per la nostra terra, per la nostra cara vecchia Barga. Si può affermare, senza esagerare, che Barga è stata la protagonista di quella indimenticabile giornata lucchese. Barga è stata evocata per l’opera di Giovanni Pascoli, Barga è stata ricordata per la pittura di Alberto Magri … Ancora una volta, possiamo ben dirlo, la nostra parte l’abbiamo fatta. Per onorare la civiltà della nostra terra.”.

 

Leggendo sopra ci siamo accorti, parlando di Barga, che a quella mostra mancarono Balduini, Cordati, Vittorini e chissà perché. Di Balduini però, sempre Il Giornale di Barga, ne parlerà nel supplemento del Dicembre 1990 (18), e l’occasione fu il ricordo del 60° dalla sua partecipazione alla biennale veneziana, il titolo dell’articolo, essenzialmente biografico, scritto da Giuseppina Nardini “Personaggi da ricordare: Adolfo Balduini.”.

Va detto, ma si è già capito, che Il Giornale di Barga, sin dalla fondazione nel lontano 1949, ha sempre avuto una particolare attenzione per il mondo dell’Arte di Barga, come noi l’abbiamo scritta, cioè con la lettera A maiuscola. Ovvio rilevare che il messaggio dei quattro grandi, il “quartetto d’artisti” ispirati da Pascoli, ha da sempre svolto la sua funzione acculturante in materia e così seguita a pubblicare informazioni circa le cose che in quel mondo si muovono. Infatti, in un articolo scritto da Moreno Salvadori (1933-2023), si pone in evidenza che sul finire dell’inverno 1991 stia lavorando a un progetto che riguarda anche la storia di Barga “Carlo Da Prato lavora alla Fiera di San Rocco”. La Fiera dedicata al Santo nel giorno della sua ricorrenza liturgica per Barga è da collegarsi ai secoli passati. Il quadro fu fatto anche e soprattutto per celebrare quello storico avvenimento che mai nessun pittore aveva pensato di raffigurare. Fu poi mostrato all’allora Galleria il Marzocco di Barga.

Nel 1991, tre immagini dai quadri di Magri esposti alla mostra “Dal Tirreno alle Apuane”, furono poi raccolte dalla Cassa di Risparmio di Lucca in una cartella introdotta da un articolo di Umberto Sereni “Il fascino di Magri”. Nel novembre di quell’anno la cartella, intitolata “La vita dei campi” fu presentata anche a Barga, nella sala del Consiglio del Comune, alla presenza di Giovanni figlio di Magri, anche’egli un pittore tra i più espressivi di Barga, per sentimento di poesia, veramente degno erede di suo padre.

Intanto la Galleria Il Marzocco, in questo stesso mese di novembre annuncia che presto saranno esposte venti espressive opere di Bruno Cordati che ne riassumono il suo ciclo d’artista. Altra importante iniziativa di quest’anno 1991 è il ricordo della prima edizione delle poesie di Giovanni Pascoli “Myricae”, che impegna tutta la parte culturale di Barga, con Sereni che attua una lettura pascoliana “Giovanni Pascoli e Barga. Storia di un rapporto tormentato”.

 

Nel settembre 1992 si riparla ancora di Adolfo Balduini, quando esce al pubblico la ristampa del bellissimo e interessante libro del Senatore Adolfo Zerboglio “Barga –Memorie e note vagabonde”, pubblicato per la prima volta nel 1929. La ripubblicazione di quel testo la volle la signora Piera Massetani, nipote di Zerboglio e si riparla di Balduini per la semplice ragione che nell’illustrare il libro si usò delle sue opere. Oltre alla copertina l’artista fornì a Zerboglio altre dodici xilografie che l’autore usò nel libro per rendere visivi alcuni passaggi delle sue affascinanti descrizioni di Barga e dei barghigiani.

Nell’aprile 1993 arriva a Barga la bella notizia che Alberto Magri ha finalmente il suo giusto posto nel mondo italiano dei pittori, essendo stato inserito nel libro che la casa editrice Electa ha dedicato alla pittura italiana del Novecento.

Anche per Bruno Cordati continua il consenso per la sua arte. Infatti, alla galleria d’arte “Fontana del Delfino” di Bergamo gli hanno allestito in questo 1993 una mostra retrospettiva “Colori di Toscana”, con il patrocinio di quel comune e dell’omonima provincia. La mostra, aperta il 18 settembre, resterà visibile sino al 14 ottobre e vede esposte quarantacinque opere del pittore. Nel successivo anno 1994, al palazzo del pittore prenderà avvio una mostra permanente, inaugurata il 13 giugno alla sala dell’Associazione Pro Loco di Barga, allora posta in piazza Angelio.

 

Intanto ecco Il Giornale di Barga che tramite il suo direttore Umberto Sereni si lamenta di quel dovuto e sino ad ora mancato tributo di Barga all’arte di Alberto Magri, il titolo è molto chiaro “Un debito”. In pratica si elencano i diversi momenti, i più importanti, del percorso artistico ed espositivo di Magri e alla fine del conto ci accorgiamo che Barga non ha mai saldato il suo debito di riconoscenza per questo grande pittore, poeta del figurato ispirato dalla poesia di Pascoli (19).

Sul numero di Agosto lo scrivente vide pubblicata una sua lettera, diretta a spronare l’attenzione alle sorti di Magri a Barga:

“Caro Giornale di Barga, ti scrivo questa lettera perché sono rimasto colpito da una cosa letta sul numero del giugno passato. Mi riferisco alla decisa presa di posizione del tuo direttore Sereni, in merito ad Alberto Magri, che personalmente sento di condividere con spontaneo moto dell’anima. … Un amore per Magri e la sua arte nato al primo incontro e che nelle solitarie ore di studio passate nella sua casa in Via del Pretorio, con la possibilità di ammirare nel silenzio e vivere vicino a quei capolavori, si è fortificato e accresciuto.”.

Continua la lettera ripercorrendo le ultime fortune locali, specialmente dell’anno 1980, quando i quattro pittori ebbero la loro mostra tutti insieme. Ognuno degli altri tre ha avuto in Barga il suo momento celebrativo, manca però l’omaggio a Magri della sua Città.

“Celebrato, amato, studiato, valorizzato, ricordato in tanti, luoghi e momenti della cultura, è vero, pare Barga una madre matrigna. Ribadisco pare, perché in tutti noi è vivo, presente, amato e continuamente celebrato nell’intimo. Manca allora uno sforzo collettivo e coordinato perché alla fine si possa giungere al risultato di una mostra celebrativa, come da tempo stiamo aspettando.”.

 

In quest’anno 1994, chi ha il calendario del popolare giornale Famiglia Cristiana, si è accorto che girando il mese da agosto a settembre, questo è stato raffigurato con un’opera delle più belle di Magri “La Vendemmia”.

Andando avanti nel nostro racconto, con il tempo ci si accorge a Barga che con l’anno venturo, il 1995, cadono i cento anni della venuta a Castelvecchio di Barga di Giovanni e Maria Pascoli. È cosa naturale che il pensiero vada anche a Magri per quelle sue pitture che tanto ci ricordano il mondo poetico pascoliano, come lui gli altri pittori che per vie simili hanno sempre mostrato attenzione al suo messaggio, con esso scoprendo la dignitosa ed eroica bellezza del mondo degli ultimi che sono la base di ogni società.

Siamo arrivati quasi alla chiusura del nostro percorso nel Novecento, un lavoro teso alla riscoperta della pittura a Barga ispirata da Pascoli.  Tre dei nostri maggiori pittori di quel secolo hanno avuto, in qualche misura, il loro momento di celebrazione locale, diremo in patria, da Balduini a Vittorini a Cordati, manca solo Magri. Finalmente nel gennaio 1996 si legge su Il Tirreno, nella pagina Mediavalle Garfagnana che si sta preparando a Barga una “Mostra antologica dei dipinti di Alberto Magri” (20). L’articolo ricorda che è da tempo che Il Giornale di Barga sollecitava l’Amministrazione Comunale a rendere il dovuto omaggio di Barga a Magri, però a scendere in campo con importanti idee esecutive dirette a celebrare il pittore è la Fondazione Ricci e di questo si dice nell’articolo:

“Ora l’iniziativa è stata assunta dalla Fondazione Ricci che dopo il recente rinnovo del proprio consiglio direttivo, intende presentarsi ai barghigiani con un avvenimento di altissimo livello e colmando così una lacuna che non faceva molto onore a Barga città pur sempre sensibile ai problemi dell’arte e della cultura.”.

Lo sprone alla Fondazione era venuto dal suo consigliere Umberto Sereni e già si dice che l’allestimento dell’attesa mostra vedrà come sede gli ambienti di Villa Gherardi, già antico palazzo della famiglia Angeli di Barga, da poco restaurato dal comune, che con questa manifestazione d’arte inizierà a essere disponibile per altre simili occasioni culturali.

L’organizzazione sarà affidata allo studio “Artificio srl” di Firenze che già aveva coordinato la mostra “Fra il Tirreno e le Apuane” dell’anno 1990, allora ospitata presso il complesso di San Micheletto a Lucca. Invece il pratico allestimento della mostra “Alberto Magri – Un pittore del ‘900” vedrà la cura degli architetti Cristiana Ricci e Pietro Paolo Biagioni, inaugurata il 19 luglio durerà sino al 22 settembre 1996. Sarà attuato anche un bel libro curato, essenzialmente, da Gianfranco Bruno e Umberto Sereni. Il primo trattando dell’esperienza artistica di Magri, mentre il secondo parla del pittore sotto diversi aspetti compresi nel titolo generale “Un cantastorie del Novecento”. Inoltre comprende un’interessantissima appendice composta da articoli scritti in varie epoche: Giosuè Borsi per la mostra di Magri al Lyceum del 1914; D’Aliroc che conversa con Magri, sempre del 1914; Alessandro Parronchi per La Nazione Italiana del 1950 titolando “L’Ora X di Barga”. Un libro veramente eccezionale, con belle foto a colori di quadri, che così è presentato dall’allora presidente della Fondazione Giovanni Maria Ricci e dal presidente del Consiglio Leonardo Mordini:

“Da tempo si parlava di riunire e presentare le opere del pittore Alberto Magri, una delle personalità più significative della terra di lucchesia. (…) In questo nostro sforzo abbiamo trovato validi aiuti in Enti e Istituzioni, la Cassa di Risparmio di Lucca, la Regione Toscana, l’Amministrazione Provinciale di Lucca, il Comune di Barga, l’Azienda di Promozione Turistica, e nella cittadinanza che generosamente ci ha incoraggiato e sostenuto. Nobile segno di attaccamento ai valori di questa nostra terra tra gli Appennini e le Apuane la cui bellezza Alberto Magri volle trasferire nei quadri che parlano al cuore di ognuno.”.

Qui posiamo l’ideale penna e diciamo che siamo arrivati al compimento del Novecento in cui si è cercato di far capire, se ci siamo riusciti, cosa volle dire per il “quartetto” di artisti di Barga la presenza a Castelvecchio di Giovanni Pascoli. Chiudiamo dicendo che la Fondazione Ricci, dopo Magri, nel successivo secolo Duemila, ha valorizzato anche gli altri tre del “quartetto”, come molti altri e siamo certi che continuerà in questo suo lodevole e per Barga, importantissimo, impegno. (Fine)

 

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11) “Alberto Magri” – 3, I libri della Commenda Castello della Volpaia, Fattoria Editrice in Radda in Chianti. Collana di cataloghi e opere brevi a cura della Fattoria Editrice Castello di Volpaia. Officine Grafiche Fratelli Stiani di San Casciano Val di Pesa nel mese di maggio 1984. Testi di Pier Carlo Santini e Umberto Sereni. Note e Bibliografia di Maria Anna Perrotti.
12) “Al Castello della Volpaia la Mostra di Alberto Magri” e poi “La Lezione della Volpaia”: Giornale di Barga. Domenica 29 maggio 1984. Anno XXXVI, n. 417.
13) Pier Giuliano Cecchi: “Mostra antologica per Vittorini”, L’Ora di Barga, dicembre 1984, n. 58.
14) Il Giornale di Barga: “A Pisa la Mostra di Umberto Vittorini”. Novembre 18 novembre 1984, Anno XXXVI, n. 422.
15) Il Giornale di Barga: “La retrospettiva del pittore Bruno Cordati”. Agosto 1985, Anno XXXVII, n. 430.
16) Il Giornale di Barga: “Pittori a Barga”, pag. 6. Agosto 1990, Anno XLII, n. 484.
17) Il Giornale di Barga: “Inaugurata dal presidente Spadolini la mostra Fra il Tirreno e le Apuane”. Settembre 1990, Anno XLII, n. 485.
18) Il Giornale di Barga, Supplemento, al n. 488, dicembre 1990.
19) Il Giornale di Barga: “Un debito” del direttore Umberto Sereni. Maggio 1994, Anno XLVI, n. 530.
20) Il Tirreno: “Mostra antologica dei dipinti di Alberto Magri”. Mediavalle Garfagnana, Martedì 9 gennaio 1996.

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