Ciao, Moreno

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Ciao Moreno. Sei stato un bel Governatore dell’Arciconfraternita di Misericordia di Barga. Con te, stimolando diversi confratelli esperti lavoranti, riprese vita la chiesa di San Felice. Ti occupasti del Centro Accoglienza al San Francesco, con Anna Maria Biagi, Miriam Moretto, desti vita al Gruppo Volontari Ospedalieri. Con Silvano Bertieri presidente il Comitato San Francesco, Don Pieroe i tecnici, ti vedevo da casa, quando abitavo in via Privata Marconi, salito sui tetti dello stesso San Francesco, al tempo dei restauri.

Hai sostenuto molte iniziative culturali per Barga, tra cui il ricordo del Beato Michele aggiustando anche una mia ricerca sullo stessoBeato che poi pubblicammo come Amici dei Musei, ma il centro operativo era a San Felice. Il titolo del libro fu “Il culto del Beato Michele da Barga (1399-1479)”. Era il 2000, e l’occasione dello studio fu la ricorrenza dei 600 anni dalla nascita del Beato Michele.

Insieme preparammo anche il Convegno “Barga e la Valle del Serchio – Arte, Storia e Territorio” e poi la pubblicazione degli atti con il contributo della Regione Toscana. Convegno tenutoespressamente con quattro giovani studenti poi laureati, trebarghigiani: Nadia Marchioni, Caterina Campani, Massimo Fluperi e Alessandra Potenti dalla provincia di Livorno. Tutto il lavoro ebbe l’approvazione dell’allora Assessore alla Cultura della Regione Mariella Zoppi, che introdusse la pubblicazione. Era il 2002.

Inoltre la pubblicazione del libro “Barga al suono delle campane” curato da Maria Vittoria Stefani e voluto per onorare l’antica tradizione barghigiana che da oltre ottocento anni ammicca anche nel bassorilievo del Biduino, “Il miracolo di San Nicola”, che è su una porta del Duomo, dove si vedono, appunto, nella parte cristiana dello stesso bassorilievo, le campane. Il libro fu fatto in occasione del Raduno Nazionale dei Campanari che si tenne a Barga nel 2001. Queste sono solo alcune cose che immediatamente mi vengono alla mente in questo triste momento.

Ricordo solo qualcosa di ciò che mi vedeva legato alla tuapersona, certamente ce ne furono molte altre, come il libro in ricordo di Don Piero Giannini e così dicendo.

Se ti cercavo ti trovavo sempre disponibile, perché sentivi che si sarebbe parlato di Barga, della sua storia e del suo futuro culturale da incoraggiare. Così eri con me ma anche con tutti, come quandoti dissi che era da farsi una ricerca circa il San Francesco, perché sapevo che all’Archivio di Stato di Pisa erano conservate diverse cose e questo sin da quando ci fu la soppressione nel lontano 1808 e lì, appunto, archiviate. Accettasti l’idea e mi dicesti vai, poi porta le spese vive e speriamo che torni a Barga qualcosa di quelle memorie. Qualcosa venne fuori. La cosa più bella, che ripagò tanto impegno, seppur spostata su un altro fronte di ricerca, fu il bel disegno planimetrico che il mio avo Domenico Cecchi aveva fatto del Conservatorio Santa Elisabetta nel 1730, sino ad allora sconosciuto agli storici barghigiani.

Per certi versi sei stato un grande di Barga e noi successori, Enrico e io, iniziammo quel percorso per il cavalierato che, con merito, ti fu riconosciuto.

Giungano le mie condoglianze a tutta la grande famiglia, specialmente ai figli e alla moglie Leda.

Ciao Moreno. Riposa in Pace e così sia.

Pier Giuliano Cecchi

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