Per non dimenticare il sacrificio degli Alpini

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BARGA – Sabato 28 gennaio 2023, alle ore 16,00, presso il Parco degli Alpini, di fronte al monumento ai Dispersi e Caduti del Gruppo di Barga Alpini, si è tenuta la commemorazione dell’80° dalla Battaglia di Nikolajewka, la pagina più terribile che il Corpo degli Alpini si è trovato ad affrontare in centocinquanta anni dalla sua fondazione.

Per la prima volta la cerimonia ha avuto il suo carattere nazionale, infatti, il 5 maggio 2022 il Parlamento Italiano ha voluto deliberare che il 26 gennaio di ogni anno, ricorrenza della Battaglia di Nikolajewka, sia il giorno della memoria del Sacrificio degli Alpini. Cosicché, da questo 26 gennaio 2023, il ricordo assume il valore di una cerimonia non solo degli Alpini ma di tutta l’Italia.

Alla cerimonia, assieme al locale Gruppo Alpini diretto dal capogruppo Andrea Bertolini, per il Comune di Barga, con il gonfalone era presente l’assessore Lorenzo Tonini, figlio di un alpino reduce dalla Russia, oggi defunto, ma lì con tutti i commilitoni caduti tramite il suo cappello, depositato sul tricolore posto ai piedi del monumento. Dall’altra parte della bandiera era posato l’altro cappello dell’alpino Fedele Rossi, anch’egli defunto e reduce da quella tremenda avventura. Su di un lato del monumento c’era il gagliardetto del Gruppo Alpini, retto dall’alpino Vittoriano Biagioni, la bandiera dell’Ass. Nazionale Combattenti e Reduci, retta dall’Alpino Adami, con la presenza del Maresciallo Maggiore Walter Lucchesi di Corsagna. Presenti ancora delegazioni dell’Associazione d’Arma, l’Ass. Marinai d’Italia e cittadini.

La cerimonia ha preso avvio con l’Inno d’Italia e lo alza bandiera eseguito dall’Alpino Bruno Pieroni, per poi passare alla deposizione della corona d’alloro portata al suono della Canzone del Piave dall’alpino Marco Da Prato e Giovanni Giannini. A quel punto ha preso la parola Andrea Bertolini, passandola al segretario del Gruppo Pier Giuliano Cecchi, il cui intervento chiuderà questa nota, poi la parola è passata all’Assessore Lorenzo Tonini e infine al Maresciallo Maggiore Lucchesi.

La cerimonia si è poi spostata alla chiesa di San Rocco, dove il proposto mons. Stefano Serafini celebrando la Messa prefestiva ha ricordato anche gli Alpini Dispersi e Caduti in Russia, infine, da Bertolini è stata letta la preghiera dell’Alpino che, di fatto, ha finito la giornata commemorativa.

 

Segue l’intervento di Pier Giuliano Cecchi, segretario del Gruppo Alpini di Barga.

Il giorno di questa Memoria Nazionale del Sacrifico degli Alpini, che ufficialmente cadrà ogni anno il 26 gennaio, coincide con una pagina, la più tragica per tutto il Corpo degli Alpini: la Battaglia di Nikolajewka, che si svolse in Russia, appunto, il giorno 26 dell’anno 1943.

 

Ognuno sa della disastrosa Campagna Italiana in Russia che si ebbe durante la Seconda Guerra Mondiale. In quel giorno 26 gennaio 1943, in ritirata dal fronte di guerra posto sul Don, per gli Alpini, chiusi in una sacca, ebbe inizio l’annientamento. Solo la volontà di tornare a Baita, come scrisse Mario Rigoni Stern, fu più forte della paura. Con la Battaglia di Nikolajewka fu sfondata quella sacca, si aprì un’infinita colonna che man mano si accorciava.

 

Della nostra Valle, arruolati nella Cuneense, ben pochi Alpini tornarono a casa e in quei fortunati rimase un solo desiderio: il silenzio su ciò che aveva vissuto e visto e solo stando sul generico ne parlavano.

 A un conteggio effettuato il giorno 31 gennaio 1943, successivo alla Battaglia di Nikolajewka, dei 66 Alpini del Comune, all’appello ne mancarono 57 e tutti Dispersi. Gli altri per arrivare a 66 risultarono Dispersi o Morti in altri momenti.

 Le famiglie che avevano avuto un figlio in Russia, appena sapevano che uno del Comune era tornato a Barga da quel fronte, magari liberato alla fine della Guerra dopo mesi di prigionia, ecco che quella gente, genitori di Alpini, andava a sentire se tante volte avessero informazioni del suo Tonio e così dicendo ma se anche quei reduci avessero potuto dire qualcosa preferivano il silenzio. Forse non c’era proprio neppure la voglia di ricordare e anzi, presto dimenticare il viso di un morto e poi quell’incredibile e indicibile strascinarsi nella neve.

 In questo gennaio siamo ai Giorni della Memoria e proprio in questo particolare momento dell’anno si è voluto il ricordo del Sacrificio degli Alpini, proprio nella ricorrenza di quella Battaglia. Commemorazione e celebrazione così fortemente voluta e che ha visto unanime il Parlamento Italiano nel deliberarla. Il voto è del 5 Maggio 2022 e, quindi, questo di oggi è il primo ricordo che ufficialmente investe tutta la nostra Nazione Italiana.

 Va detto però che prima di oggi mai il Gruppo Alpini di Barga ha dimenticato di commemorare questo giorno che di là dal ricordo in se stesso, il Gruppo vive da sempre con grande slancio, perché è questo il momento in cui può protendere le sue braccia e così stringere a sé, simbolicamente, ogni Disperso e Caduto del suo Corpo, ben 66, oltre loro anche gli altri tre che formano quella triste lista e oggi, i loro nomi, sono qui sulla lastra a fianco di questo monumento.

 Parlare di questo monumento è doveroso, conservarlo altrettanto, perché sorse nel lontano 1952, sì, per ricordare ogni Alpino disperso o morto in ogni guerra ma, se non ci fosse stato questo spicinio di penne nere che oggi commemoriamo, forse (magari fosse stato così) non ci sarebbe stato qui ad attenderci, come ogni anno da allora.

Quelle terre oggi vivono una terribile guerra e noi che siamo qui oggi non possiamo far altro, oltre agli aiuti, che invocare la pace e … siamo qui anche per questa.  

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