Cesare Fabrizio Benanti direttore della struttura di Anestesia e rianimazione di Lucca e Valle del Serchio, una nomina nel segno della continuità

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LUCCA –

A seguito di procedura concorsuale, Cesare Fabrizio Benanti è stato nominato direttore dell’unità operativa di Anestesia e rianimazione di Lucca e Valle del Serchio, di cui già dal 2020 era direttore facente funzione.

Una nomina nel segno della continuità, quindi, per il dottor Benanti, che tra l’altro ha gestito – in un settore particolarmente delicato e complesso – tutta l’emergenza Covid, nelle sue varie “ondate”.

Si è laureato in Medicina e chirurgia nel 1991 all’Università degli studi di Pisa, dove si è poi specializzato in Anestesia e Rianimazione, indirizzo Terapia Intensiva, nel 1995. Dopo alcune esperienze per pubbliche assistenze (turni di guardia nei punti di emergenza territoriali e a bordo di ambulanze) e per centri diagnostici e case di cura private, dal 1996 ha iniziato il suo lungo impegno nella sanità pubblica con un incarico libero-professionale annuale come medico specialista in Anestesia e Rianimazione in Azienda Ospedaliero-Universitaria pisana. Sempre in AOUP ha lavorato dal 1997, prima con un incarico a tempo determinato di alcuni mesi e poi, fino al 2001, a tempo indeterminato quale vincitore di pubblico concorso. Nel 2001 si è trasferito nella ex Azienda USL 3 di Pistoia, come dirigente medico della struttura di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale di Pescia, ruolo che ha ricoperto fino al 2013 con particolare interesse alla Terapia intensiva, di cui è stato responsabile.

A partire dal 2013 ha iniziato la sua attività di medico anestesista-rianimatore prima nel vecchio ospedale “Campo di Marte” e poi, dal 2014, nel nuovo ospedale “San Luca”,  ricoprendo l’incarico di esperto in appropriatezza clinico-organizzativa in area critica.  Dal mese di agosto 2020 gli è poi stato assegnato il ruolo di direttore facente funzione dell’unità operativa complessa di Anestesia e Rianimazione di Lucca e Valle del Serchio e in questo mese di dicembre 2023 è arrivata anche la nomina a direttore della stessa struttura.

“Ringrazio la direzione aziendale – dice il dottor Benanti – per questa nomina che mi riempie di orgoglio e mi consente di proseguire il lavoro già impostato in questi anni con lo staff medico e infermieristico della Terapia Intensiva, che ha sempre dimostrato, al di là del periodo di emergenza pandemica, grande impegno e competenza, in costante collegamento e integrazione con gli altri reparti ospedalieri e con la direzione di presidio.

Ritengo inoltre fondamentale consolidare per il futuro il dialogo già avviato con i medici e le strutture del territorio per quanto concerne i punti di reciproco interesse (ad esempio l’assistenza a domicilio di particolari categorie di pazienti, le prescrizioni di alcuni farmaci e le loro ripercussioni, le cure di fine vita), anche nell’ottica di un’ottimizzazione della gestione clinica e del ricorso alle cure intensive e agli accessi ospedalieri. Altri obiettivi futuri riguardano: il percorso perioperatorio con particolare riferimento al monitoraggio intra e post-operatorio (con il potenziamento della recovery room) ed ai percorsi fast; il consolidamento della risposta all’emergenza intraospedaliera con l’applicazione delle recenti linee di indirizzo; i piani aziendali di rimodulazione delle attività negli ospedali”.

“Questa nomina – evidenzia la direttrice generale dell’Azienda USL Toscana nord ovest Maria Letizia Casani – va nella linea della continuità. A seguito del lavoro svolto dalla commissione di valutazione, il dottor Benanti ha confermato di avere le caratteristiche e la preparazione professionale adatte a ricoprire questo ruolo di grande rilevanza nella nostra organizzazione sanitaria. Guida una squadra che è cresciuta negli anni e ha raggiunto risultati significativi, che ci rendono soddisfatti, nel momento dell’emergenza pandemica ma non soltanto. Gli auguro buon lavoro e ci attendiamo l’ulteriore consolidamento della struttura di Terapia Intensiva, che sta già svolgendo pienamente il ruolo fondamentale che le è demandato dalla comunità”.

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