Digiuni d’amore; omaggio a Pier Paolo Pasolini a Barga nel centenario della nascita

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BARGA –  La Provincia di Lucca assieme a “Festival Musei del Sorriso” partecipano alle celebrazioni nazionali per il centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, con DIGIUNI D’AMORE recital poetico di Marco Brinzi a cura di Luigi Ficacci.

“Digiuni”, dal verso di L’Appennino, poema di apertura di Le Ceneri di Gramsci con cui Pier Paolo Pasolini vinse il Premio Viareggio nel 1957 : “Negli occhi l’incallito riso dei bassi digiuni d’amore”, evocando il futuro Comizi d’amore, film inchiesta girato dieci anni dopo visitando vari luoghi d’Italia tra cui Viareggio.

Il recital, in scena il 16 settembre alle 21 al Teatro Differenti di Barga, si fregia del patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, per il tramite della Struttura di Missione per gli anniversari di interesse nazionale, fa proprio il monito di Franco Fortini: “il solo modo decente di parlare di Pier Paolo Pasolini  è leggerlo”. La lettura pubblica della sua poesia è il metodo più fertile verso il futuro e contemporaneamente più antico per riconoscere, nel centenario della nascita, l’attualità di Pasolini.

Marco Brinzi reciterà poemi dalle Ceneri di Gramsci e vi rifletterà pubblicamente in dialogo con Luigi Ficacci, in un luogo geografico culturale come la Lucchesia percepito da Pasolini con sconvolgente intensità. In particolare, l’occasione di trovarsi a Barga, consentirà di restituire quanto viva, attuale e pertinente sia la sua poetica dell’autenticità dei borghi appenninici e delle lingue popolari, contro l’effetto alienante della massificazione omologante.

“Portare in scena al teatro dei Differenti di Barga – dice Brinzi – una lettura tratta da alcuni passaggi di Ceneri di Gramsci di Pier Paolo Pasolini ci conduce a quelle che sono le sue origini di poeta: Giovanni Pascoli, di cui studiò e apprese  la “ tecnica della poesia”. Proprio sull’opera di Giovanni Pascoli il giovane Pasolini dedicò la sua tesi.  C’è una  malinconia della lingua classica in Le Ceneri di Gramsci che è recuperata dall’amato Pascoli.  È un tentativo di restaurare una  tradizione letteraria di classicismo, un percorso presente in tutte e due gli scrittori e che parte da un legame sia con la terra d’origine sia con quella di adozione: Barga per Pascoli e Roma per Pasolini.   Entrambi esuli e lontani dalla propria casa.  Entrambi in lotta con un passato doloroso.  Il padre di Pascoli è lo specchio della madre di Pasolini.”

La serata omaggio dedicata al centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini  omaggia in modo naturale anche la  figura di Pascoli, sapendo che l’opera di quest’ultimo venne reinterpretata e indagata dal suo “allievo” in modo talmente nuovo da farne ancora tutt’oggi un punto di riferimento.”

 

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