La tempesta perfetta

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Tralasciando il perché e il per come, risiamo in piena emergenza. Con situazioni mediche notevolmente migliori grazie ai vaccini, per fortuna, ma con casi in aumento come non si vedeva dall’ottobre e novembre 2020, con tutto il “corrimidietro” delle difficoltà di avere tamponi, di avere adeguata assistenza nelle quarantene, di avere le giuste informazioni e di tanto altro. C’è bisogno di avere pazienza in questo momento perché anche la macchina sanitaria è a dura prova.

Quando i casi aumentano a dismisura questi sono i primi disagi che condizionano anche il tracciamento. Ormai lo sappiamo. Ci siamo già passati anche se pensavamo che non potesse di nuovo accadere.

Oltre a questo, c’è anche il problema di un paese, o di più paesi, che ancora una volta vanno in crisi: strade deserte, attività che a causa di contatti con positivi o positivi tra il proprio personale sono costrette a rimanere chiuse o a scartamento ridotto, persone  in quarantena, persone che sono positive e che quindi vivono questo momento con uno stato d’animo comprensibilmente preoccupato; a tutti loro ovviamente siamo vicini.

In questa fase comunque, non possiamo fare altro che aspettare che passi la tempesta, la nuova tempesta perfetta che ci regala, prima  della fine di quest’anno, il coronavirus. Per chi non è rinchiuso in casa l’unica cosa da fare è vivere con la massima attenzione la situazione. Rispettando ora più che mai tutti quelli che sono i dettami anticontagio. Tanto altro in questo momento non possiamo fare. Stiamo vigili ed attenti, stiamo vicini anche se a distanza, a chi è rinchiuso in casa, ed auguriamoci di uscirne quanto prima. Come abbiamo sempre fatto.

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