Cento anni fa la scelta del Milite Ignoto

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Cento anni fa, oggi, il 28 Ottobre del 1921, una donna friulana, la “popolana” Maria Bergamas di Trieste, sceglieva, con una straziante procedura, un feretro contenente i resti di un soldato italiano anonimo, tra altri 11, rigorosamente identici, e quindi non identificabili. La procedura di scelta fu indicata da una apposita Commissione, nominata in seguito alla legge nr. 1075 del 11 agosto 1921, approvata  all’unanimità e senza dibattito. La legge composta da tre articoli soli, ordinava che …alla salma non riconosciuta, di un soldato italiano, caduto in combattimento nella guerra 1915/’18…sarà data solenne sepoltura in Roma , all’Altare della Patria.

Questa legge  nacque per volontà ispiratrice di un Ufficiale dell’Esercito, il maggiore Giulio Douhet, che sarà poi noto per la sua teoria della “supremazia aerea” ,che tanti danni farà nella successiva Seconda Guerra Mondiale. Douhet prese spunto dalle celebrazioni che gli altri paesi europei dedicavano ai soldati ignoti, quindi propose questa operazione e con un anno di ritardo ottenne questa importante legge.

Il quantitativo di combattenti sconosciuti era davvero importante; circa un terzo dei caduti rimaneva, per cause diverse, non identificato; bombardamenti massivi, incendi, scoppi di granate devastanti, rendevano spesso impossibile effettuare un esatto riconoscimento dei caduti.

Si provvedeva con una semplice croce con la scritta “soldato sconosciuto” o “soldato ignoto”…e via…

Quindi si avvertì l’esigenza di dire “grazie” anche a questi soldati rimanti anonimi, la cui importanza militare non era assolutamente meno di quelli conosciuti.

Scriveva infatti il Douhet sul suo giornale,  “IL DOVERE” del 24 agosto 1920:

“Tutto sopportò e vinse il soldato. Dall’ingiuria gratuita dei politicanti e dei giornalastri alla calunnia feroce a scarico di una terribile responsabilità. Tutto sopportò e tutto vinse, da solo. Al soldato bisogna conferire il sommo onore. Nel Pantheon deve trovare la sua degna tomba. Nel giorno in cui la salma giungerà al luogo di eterno riposo, tutta l’Italia deve vibrare all’unisono in una concorde armonia d’affetti. Tutti i cittadini debbono far ala al figlio e fratello di tutti, spentosi nella difesa della madre comune”.

Quindi inizialmente la sede di tumulazione proposta era il Pantheon, ma in seguito verrà scelto il più centrale e imponente “Vittoriano”, una monumentale infrastruttura nel centro di Roma, dedicata al Re Vittorio Emanuele II, il Re di Casa Savoia che iniziò il processo di unificazione nazionale; il Vittoriano è conosciuto anche  come l’Altare della Patria (e soprannominato la macchina da scrivere… dai romani…! ). Fu disegnato dall’architetto Giuseppe Sacconi e inaugurato nel 1911, dopo decine di anni di lavoro!

Anche la donna scelta per individuare il Milite Ignoto inizialmente era un’altra signora, della borghesia friulana; fu poi scelta la più umile signora Maria Bergamas, madre di un sottotenente nato in territorio austroungarico e caduto durante un attacco, sotto altro nome, per evitare la fucilazione immediata come traditore in caso di cattura. Il corpo era stato successivamente devastato da un bombardamento successivo del piccolo cimitero nella zona del fronte dove riposava, rendendo di fatto irriconoscibile la salma.

Maria Bergamas scelse la seconda o la nona salma (secondo diversi autori) e da Aquileia iniziò il viaggio del Milite Ignoto.

Spiegheremo questo dettaglio anche nella conferenza sul Milite Ignoto dal titolo “Ignoto Militi. Un soldato italiano” che si terrà presso la Fondazione Ricci sabato 6 novembre alle ore 16.

 

 

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