Valle del Serchio: precisazione dell’Azienda USL Toscana nord ovest sull’infermiere sospeso

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VALLE DEL SERCHIO  – In merito al caso dell’infermiere della Valle del Serchio sospeso dall’Asl – segnalato dal movimento Valle del Serchio Alternativa – l’Azienda USL Toscana nord ovest precisa che la comunicazione del dipartimento delle Risorse Umane era un provvedimento obbligato, alla luce dell’atto di accertamento emesso dal Dipartimento della Prevenzione nei confronti del professionista interessato.

L’atto di accertamento era stato preceduto da due formali lettere pec (la prima di luglio, la seconda di agosto) che invitavano l’operatore a produrre, fra l’altro, la documentazione comprovante le ragioni del differimento della vaccinazione  (l’infermiere era, infatti, guarito dal Covid e avrebbe dovuto inviare all’Azienda il certificato di avvenuta immunizzazione/guarigione).

Non avendo ottenuto alcuna risposta, l’Azienda è andata avanti con la procedura di sospensione.

Come è stato evidenziato in un precedente comunicato stampa, il personale che riceve questo atto può sanare in qualsiasi momento la propria posizione e interrompere la sospensione se dimostrerà di essere in regola con le norme sulla vaccinazione.

L’operatore – che fra l’altro ha fatto sapere all’Azienda di dissociarsi da eventuali iniziative di  strumentalizzazione – è già in contatto con i settori competenti dell’Asl per chiarire la sua posizione. A seguito dall’esame della documentazione richiesta, se avrà come sembra esito positivo, il caso potrà quindi chiudersi rapidamente con il rientro in servizio dell’infermiere.

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