La Lucchese è di nuovo nel tunnel della crisi

-

Vedere la luce in fondo al tunnel e poi ritrovarsi a brancolare nel buio con il dubbio angosciante di non sapere se esiste veramente una via di uscita.

L’avvio del girone di ritorno della Lucchese doveva segnare la definitiva riscossa dopo una prima parte di campionato a dir poco complicata e affannosa. A tratti drammatica. Ma così non è stato. Anzi. Nel breve volgere di tre giorni (72 ore) sono arrivate due sconfitte con Novara e Grosseto, avversari discreti ma non trascendentali. Ma al di là dei risultati negativi la squadra di Lopez ha giocato due partite insufficienti. Pessima contro il Novara dove Meucci & C. non l’hanno mai vista; brutta anche allo Zecchini dove tranne un quarto d’ora nella ripresa, la Pantera è parsa timida, impacciata. Impalpabile. Se a tutto ciò aggiungiamo anche le ormai ben note e ridondanti amnesie difensive, il fosco quadro è bello e dipinto.

Ne consegue che i propositi di rimonta siano al momento rimasti tali. Lucchese ancora ultima col Livorno ad un punto ma altre squadre (Giana, Piacenza, Olbia, Pistoiese e lo stesso Novara) che si sono allontanate.
Nel dopo-Grosseto Lopez ha parlato di emergenza in difesa (e nessuno può discutere che mancavano Coletta, Papini, Dumancic e Benassi) ma certi svarioni (e adesso sono davvero troppi) li abbiamo visti purtroppo anche quando il reparto era al completo. O quasi. Ergo. Occorre una inversione ad U e la consapevolezza (e qui facciamo anche autocritica) che sarà molto più difficile di quanto ipotizzavamo e che le partite si vincono sul campo non professano fiducia e ottimismo in sede di previsione.
E anche il calendario non dà una mano. Domenica prossima (ore 17,30) arriva la Pro Vercelli ringalluzzita dal 3 a 0 sul Renate e che fa sul serio nella caccia al primo posto. Seguiranno la trasferta di Como nel lunch-match del 14 febbraio e la Pro Patria al Porta Elisa. Un trittico da far tremare i polsi ma adesso più che mai ci vuole calma e gesso. L’unica strada per uscirne, ha chiosato Lopez, è il lavoro quotidiano sul campo. E su quello non abbiamo dubbi sperando che basti.

Tag: , , ,

Lascia per primo un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.