CoronaClub… dal fronte di guerra della montagna

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Giorno 3 dall’esito tampone (giorno di quarantena 14)

RENAIO – Rinchiuso in casa da due settimane sto perdendo il polso della situazione barghigiana, nel senso che non mi ricordo più nemmeno come è fatta l’Elisa Rocco al bar Sport,  dove la sera vado (andavo) a fare l’aperitivo prima di tornare a casa. Quassù si sa solo che anche Barga è in guerra ed anche se c’è il coprifuoco pure in pieno giorno, la “capitale” non molla di un passo. Siamo tutti orgogliosi della nostra terra.

Purtroppo qui siamo relegati al solo fronte di guerra degli avamposti situati nella montagna barghigiana che vede comunque diverse zone di conflitto:  Renaio e Carpinecchio sono i capisaldi ed i quartieri generali del Covid-19, ma l’attenzione dei media è concentrata soprattutto sulle vicende della zona di guerra di Renaio data la presenza di personaggi autorevoli come la nota chef Franca Marchi, la cui cucina sta mancando a tutti. In tanti si augurano, guerra o no, che il locale riapra presto perché dalla Franca non si va solo a mangiare, ma si va a vivere la montagna e la sua gente.

A Renaio il fronte di guerra va da Renaio 7, dove siamo asserragliati io e Valeria, a Renaio 4, dove invece la Franca resiste stoicamente nella sua camera. La prima linea di difesa, quella dei quarantenati, ma negativi, è lì a due passi con la Giada e il Luca  a tenere botta. Poco più in là le retrovie, che per quanto mi riguarda forniscono importanti supporti logistici: gli approvvigionamenti di vettovaglie  giungono da Barga grazie al battaglione logistico motorizzato dell’Annalisa; i cibi freschi però si coltivano nelle stesse retrovie e arrivano dalle caserme del Doriano e della Diana, proprio a ridosso del fronte di guerra. Insalata, patate, pomodori, cipolle permetterebbero la sopravvivenza almeno fino a Natale… e tra un po’ arriverà anche la farina di castagne nuova… Le staffette gatte Leo (quello gobbo), Aldo e Nemo sono già pronte ad andare in perlustrazione per capire quando il Giovannino accenderà il metato in Valdivaiana…

Comunque, a proposito di cibo, indimenticabile domenica scorsa il rifornimento paracadutato dalla Diana, dal recinto di casa fin nel mio giardino:  arrosto di pollo, patate arrosto e zucca fritta. La sorpresa ha notevolmente alzato il morale delle truppe di Renaio 7.

Sul campo, abbiamo anche nominato ufficiale addetto al morale delle truppe il Massimo Fiori, il sindaco di Renaio che con una fornitura da 5 litri di vino di Montepulciano dalla cantina del Vino si è assicurato la gratitudine eterna(almeno fino a quando dura il cartone)  e soprattutto mi ha garantito per un bel po’ di pranzi e cene più alcolici e giorni senza dubbio più lievi.

Al fronte e nelle prime linee di conflitto la domanda ricorrente è sempre la stessa e si rincorre nei messaggi a base di segnali di fumo:  quando finirà la guerra? Vi chiederete voi? No, quando arriverà il prossimo tampone; ma ormai in tanti hanno perso la speranza e confidano almeno in un cessate il fuoco che è stato promesso dopo 21 giorni di quarantena. La rassegnazione comincia a farsi strada, ma per ora il morale, grazie al vino di cui sopra, è alto.

Ieri hanno ripreso a funzionare per un po’ anche le comunicazioni, con la telefonata del servizio di igiene del territorio dell’ASL che dovrebbe dar vita entro oggi, forse, all’arrivo del certificato ufficiale di quarantena. Da ieri sono anche io a pieno titolo nell’esclusivo Club. E’ stato come ricevere i gradi sul campo…

Purtroppo il collegamento è durato poco e si è interrotto prima di avere risposta alla nostra domanda se qualcuno avesse idea di chi dovesse confermare il codice Immuni che tanto mi tiene in ambasce. Prima o poi, prima della fine della guerra, confidiamo di trovare risposta.

Tra le cose che siamo comunque riusciti ad appurare, la constatazione che un fronte di guerra alquanto incasinato e sanguinoso  è anche quello del servizio sanitario di gestione di positivi e quarantenati, le cui truppe ridotte stanno combattendo con gran coraggio ed impegno; hanno tutta la nostra stima per la mole di lavoro che svolgono. Ieri, Il generale di corpo d’armata Letizia Casani dal quartier generale dell’Azienda Sanitaria Toscana Nord Ovest, ha annunciato peraltro un forte incremento delle truppe per la gestione dei casi e quindi aspettiamo fiduciosi rinforzi o novità anche sui fronti di montagna.

Per quanti mi riguarda la vita da buon soldato scorre  tra un momento e l’altro dedicato ai consueti pensieri sui tamponi;; alle quarantene di amici e conoscenti; alle notizie che arrivano dagli amici in ospedale che per fortuna qualche miglioramento lo registrano; e ancora alla puntura di eparina da fare sulla pancia che tra un po’ sarà un uniforme livido e infine alle previsioni sul futuro che, per almeno altri 21 giorni forse, sarà su questo fronte e non darà possibilità di una bella e meritata licenza e meno che mai del congedo. Stando ai calcoli che si fanno sotto la naja, mancano i cosiddetti “14 giorni all’alba” per me, mentre Valeria si dovrebbe congedare un po’ prima. Che culo! La invidio un po’…

Qui c’è anche il tempo per preziosi fuoriprogramma offerti dalla stagione autunnale: la raccolta delle castagne davanti casa ha già fruttato almeno tre sacchetti pieni oltre alla possibilità della variazione sul tema del percorso podistico casalingo raccontato ieri… dopo i giorni di malanno dell’altra settimana, tra gli strascichi rimasti come detto  il fiatone e la debolezza e quindi raccattare anche qualche castagna fa consumare calorie e affatica; ora però la vera preoccupazione è di quando foglie e cardi cadranno e riempiranno il giardino con altezze anche di due metri, in giorni di forte vento. Fino a dicembre è assicurato che ad ogni nuovo giorno di pulizia dei terreni, il giorno dopo arriva la tramontana e ti riempie di nuovo piazzale e giardino di miliardi di foglie… la dura vita delle genti di montagna…

In mezzo alle nostre giornate ci sono le visite mediche che, vista la pericolosità del fronte, per ora, dato che grossi problemi non ci sono stati, si sono svolte telefonicamente. Il bravo ufficiale medico Antonio Aristide Valiensi è però uno premuroso e vorrebbe vederci più chiaro su questo mio affanno che ogni tanto si presenta, per escludere eventuali bombe inesplose a livello dei polmoni. Il saturimetro è bassino, ma la cosa non sembra allarmante. Sollecitata comunque la visita della commissione militare medica dell’USCA per valutare il caso. Faccio ovviamente corna e scongiuri e tocco altri oggetti perché tutto vorrei fuorché essere prelevato dal fronte per un ricovero in ospedale militare per l’intervento degli artificieri.

A proposito: faccio tanti auguri ai miei commilitoni  Lorena, Emanuele, Antonio, Giovanni,  Bruna, gli eroi veri di questo coronavirus, che in ospedale invece ci sono finiti e che spero presto si rimettano.

Dal fronte di guerra di Renaio per oggi è tutto. Passo e chiudo.

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Commenti

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  1. Forza Luca e Valeria, non mollate, il nemico deve essere sconfitto

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