Ci ha lasciato Pino Scaccia, amico di Barga

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BARGA – É morto Pino Scaccia, storico inviato della Rai ed ex capo redattore dei servizi speciali del Tg1. Romano, aveva 74 anni. Da alcuni giorni era ricoverato all’ospedale Istituto Clinico Casalpalocco temporaneamente adibito a Covid Hospital per la Regione Lazio. Ammalatosi di Covid, Pino Scaccia, il cui vero nome era Giuseppe Scaccianoce, da anni scriveva libri legati alla vicenda dei prigionieri italiani in Russia durante la Seconda guerra mondiale. Con l’editore lucchese Tralerighe libri aveva pubblicato sei saggi e inaugurato la collana Amori maledetti in collaborazione con la scrittrice Anna Raviglione.

Legato a Lucca aveva partecipato a numerosi eventi, festival e quattro anni fa aveva tenuto presso l’auditorium della Fondazione Banca del Monte di Lucca, per conto di Assostampa Toscana un incontro di formazione per giornalisti durante il quale aveva tracciato la propria decennale esperienza giornalistica al Tg1 Rai. Tra le testimonianze portò la sua intervista a Oriana Fallaci.

Molto conosciuto a Barga e in Garfagnana dove aveva ricevuto l’abbraccio degli Alpini delle diverse sezioni dell’Associazione nazionale alpini. Molte penne nere ricorderanno il suo incontro a Viareggio in occasione del raduno nel 2015.

Molti i ricordi in queste ore. L’Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, scrive: “É venuto a mancare Pino Scaccia, inviato sui principali eventi internazionali degli ultimi 40 anni. In prima linea anche su temi italiani, dalla mafia al terrorismo. Cronista di razza. Ha dato lustro al Tg1, alla Rai, interpretando i valori del Servizio Pubblico”.

L’associazione Articolo 21 sul suo sito ricorda così il giornalista: “Ci ha lasciato Pino Scaccia inviato del tg1 tra i fondatori di Articolo 21, uno che ha davvero illuminato le vite degli altri senza mai dimenticare gli ultimi di qualsiasi fede e colore della pelle. Lo ricorderemo domani all’apertura del premio dedicato al suo amico Roberto Morrione”.

L’amico ed editore Andrea Giannasi ha ricordato Pino Scaccia: “Abbiamo perso un grande giornalista che non mancava mai, con ironia e carattere, di raccontare i grandi eventi della storia e della cronaca ai quali aveva assistito come inviato del Tg1 Rai in prima fila. Negli ultimi anni si era dedicato all’incessante lavoro di ricostruzione e cucitura della memoria degli oltre 80.000 italiani caduti in Russia. Lo aveva fatto con dedizione riuscendo a riunire migliaia di memorie, lettere, fotografie, diari, che poi sono diventati i suoi libri. Tralerighe perde un grandissimo autore e una grande amico”.

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