La rivoluzione del 18 maggio

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BARGA – Si avvicina la riapertura prevista per il 18 maggio: Governo e Regioni hanno trovato in serata l’accordo sul testo del prossimo decreto legge quadro e del relativo DPCM, la cui emanazione è prevista tra oggi e domenica. Nel fine settimana avremo il testo ufficiale e definitivo che potrebbe subire variazioni rispetto a quando si legge anche sulla stampa nazionale e quindi per il momento tutte le informazioni, almeno una parte, vanno prese con il beneficio del dubbio perché poi anche la Regione Toscana potrebbe decidere applicazioni diverse per alcuni provvedimenti.

In linea generale si prevedono comunque importanti novità: da lunedì 18 maggio via libera agli spostamenti all’interno della regione senza limitazioni; fino al 2 giugno sono vietati gli spostamenti fuori regione (se non per i motivi attualmente in vigore); dal 3 giugno consentiti gli spostamenti anche fuori regione, ad esclusione delle zone ad alto rischio epidemiologico.

Secondo quando uscito,  a partire da lunedì non ci saranno più limitazioni per muoversi all’interno della regione in cui si abita, probabilmente senza modulo di autocertificazione; per muoversi liberamente sul territorio nazionale e uscire dalla regione si dovrà aspettare il 3 giugno, anche se – come emerge dalla bozza – la libertà di movimento potrà essere limitata nelle aree ad alto rischio di contagio.

Probabile,  – sempre a partire dal 3 giugno – la riapertura delle frontiere a tutti gli arrivi dall’Unione europea senza necessità di nessuna quarantena.

Peraltro, le strutture alberghiere e gli agriturismi dovranno “garantire il rispetto del distanziamento interpersonale di almeno un metro in tutte le aree comuni e favorire la differenziazione dei percorsi all’interno delle strutture, con particolare attenzione alle zone di ingresso e uscita”. I clienti dovranno circolare all’interno con le mascherine

Grande attesa c’è  per il calendario ufficiale della riapertura di attività commerciali e produttive, che sarà differenziato da regione a regione.

Il governo dovrebbe dare il via libera alla riapertura, secondo le linee guida regionali, approvate dai governatori,. Le misure approvate nel decreto saranno valide fino al 31 luglio.

Secondo la bozza del DPCM che circola, le attività economiche e produttive sono consentite “a condizione che rispettino i contenuti di protocolli o linee guida, idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di esercizio o in ambiti analoghi, adottati a livello nazionale. Le singole regioni possono adottare propri protocolli nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali. Le misure limitative delle attività economiche e produttive possono essere adottate, nel rispetto dei principi di adeguatezza e proporzionalità”.

Per quanto riguarda il settore della ristorazione e bar, sarebbe stabilita la distanza tra i tavoli di almeno un metro e la presenza di prodotti igienizzanti per i clienti e per il personale. Inoltre, il personale a contatto con i clienti dovrà “utilizzare la mascherina e procedere ad una frequente igiene delle mani con soluzioni idro-alcoliche (prima di ogni servizio al tavolo)”. Nei locali con posti a sedere è chiesto di privilegiare la prenotazione, mantenendo poi “l’elenco dei soggetti che hanno prenotato, per un periodo di 14 giorni. In tali attività non possono essere presenti all’interno del locale più clienti di quanti siano i posti a sedere”. Dove, invece, non ci sono posti a sedere, l’ingresso sarà consentito ad un numero massimo di clienti, di modo che venga mantenuta la distanza di almeno un metro tra le persone.

Per parrucchieri, barbieri e centri estetici prenotazione obbligatoria, solo un cliente per volta, materiali monouso (asciugamani e grembiuli), mascherine e guanti obbligatori.

Decise linee guida anche per la gestione delle spiagge, che dovranno “privilegiare l’accesso agli stabilimenti tramite prenotazione e mantenere l’elenco delle presenze per un periodo di 14 gg”. Previsto anche il distanziamento tra ombrelloni e lettini/sdraio all’interno dello stabilimento: tra gli utenti deve essere di almeno un metro e per ogni ombrellone deve esserci una superficie di almeno 10 m2. Inoltre, “tra le attrezzature di spiaggia (lettini, sedie a sdraio), quando non posizionate nel posto ombrellone, deve essere garantita una distanza di almeno 1,5 m”. Necessaria anche la pulizia frequente e la “disinfezione delle aree comuni, spogliatoi, cabine, docce, servizi igienici”.

Tra le altre misure prevista quella che prevede che il sindaco può disporre la chiusura temporanea di specifiche aree pubbliche o aperte al pubblico in cui sia impossibile garantire adeguatamente il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro.

Resta ora di attendere l’ufficialità del provvedimento ed anche capire quali saranno le disposizioni ulteriori che potrà assumere la Regione Toscana.

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