Le buone notizie: nemmeno un positivo tra i 123 ospiti e sanitari della Villa di Riposo “Giovanni Pascoli”

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BARGA – Centoventitré tamponi effettuati nei giorni scorsi dall’Azienda Sanitaria tra personale sanitario  pazienti e nemmeno uno caso di contagio di covid-19! E’ un record al positivo e di buon auspicio quello che viene annunciato oggi dal direttore della Villa di Riposo “Giovanni Pascoli” di Barga che ha ricevuto dall’azienda sanitaria i risultarti dei tamponi effettuati presso al struttura nei giorni scorsi. In un panorama nazionale dove purtroppo le RSA sono uno  dei punti deboli nell’ambito del contagio da coronavirus, a Barga la “Pascoli” una delle due strutture presenti nella cittadina, è un vero e proprio fiore all’occhiello in questa emergenza. Un baluardo anche di speranza. Ma se i risultati sono questi lo si deve anche alla particolare attenzione che a questa emergenza è stata dedicata dalla struttura. Qui, già da prima che in Lombardia scoppiasse il caos, si era partiti con i dispositivi di protezione che poi sono stati addirittura raddoppiati e da un mese a questa parte i familiari e gli esterni, al di là del personale, non possono più entrare nella struttura. I risultati come detto alla fine si sono visti. Nessun  positivo come confermato da Giovannetti, ex infermiere in cardiologia e terapia intensiva negli ospedali della Valle del Serchio e dunque uno al quale non è mancato l’”occhio clinico”  per analizzare le possibili situazioni pericolose per i suoi ospiti.

“Lungimiranza e prevenzione sono il motto della Villa di Riposo Pascoli – commenta – Da più di un mese sono partiti tutti i protocolli contro il covid-19: chiusura agli esterni, DPI per tutti gli operatori, poi anche rafforzati con doppie protezioni, cucina praticamente blindata, percorsi mirati per i fornitori solo alcune delle misure applicate. Da prima che scoppiasse l’emergenza nelle RSA avevo già deciso spontaneamente di raddoppiare mascherine, occhiali, guanti e di aumentare ancora di più la disinfezione di tutto. Si è fatto tutto quello che era umanamente possibile fare

Abbiamo messo la Villa Pascoli sotto una specie di campana di vetro con il principale obiettivo di dare il massimo della sicurezza ai settanta pazienti della struttura, persone anziane e fragili con varie patologie che necessitavano della massima attenzione.

Il tutto è stato organizzato in modo capillare, sotto la direzione della responsabile del personale sanitario dottoressa Roberta Palandri, coadiuvata dal dottor Palazzini e da tutti gli operatori che hanno riposto in maniera egregia e che ringrazio di cuore; come ringrazio la vicinanza delle strutture ASL, dei dottori Cinquini e Chierici, di tutti i responsabili ed operatori dei vari servizi territoriali. Tutti ci hanno dato costante supporto”.

Per Giovannetti però non è tempo di abbassare la guardia:

“Diciamo che è stata vinta una battaglia ma non la guerra: questo vuol dire che rafforzeremo ancora di più le nostre difese.

Ad oggi comunque, settanta tamponi negativi di tutti gli ospiti e cinquantatré di tutti gli operatori sanitari sono un ottimo risultato che ci porta a fare una Pasqua diversa, ma serena; come ci auguriamo lo sia per i parenti dei nostri ospiti che da un mese non li vedono più di persona ma potranno continuare a sentire i loro cari per telefono e con le video chiamate, come abbiamo fatto in queste settimane”.

 

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Commenti

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  1. Settanta tamponi sprecati perché gli ospiti non possono contrarre il virus se non dall’esterno. E quindi essendo bloccate le visite gli unici che possono contagiarli sono gli operatori. Bastava quindi controllare gli operatori. E ricontrollarli con una certa frequenza anziché una misura spot. E si può capire la soddisfazione ma lungimiranza dovrebbe suggerire prudenza. Meglio giubilare quando tutto sarà veramente finito.


    • Nemmeno le notizie positive vi vanno bene…


    • Le rispondo ancora e le rispondo a none personale, come Luca Galeotti, come direttore di questo giornale. Sinceramente non capisco il livore del suo commento… una critica inutile ovviamente trincerandosi dietro anonimato. La prossima volta si firmi con nome e cognome. Per quanto mi riguarda,altrimenti, i suoi commenti non saranno più resi pubblici.

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