Dieci milioni di mascherine per i cittadini toscani

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FIRENZE -e 200mila kit sierologici per estendere ulteriormente lo screening della popolazione. Lo ha annunciato il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.

La Regione intende consegnare 10 milioni di mascherine FFp1, testate come idonee dall’Università di Firenze ed equivalenti alle mascherine chirurgiche, a tutti i lavoratori e i cittadini toscani tramite i Comuni e i sindaci che ne cureranno la distribuzione. “Ho parlato con il presidente dell’Anci Toscana Matteo Biffoni –ha detto Rossi – che si è detto d’accordo con l’iniziativa. Le mascherine saranno distribuite ai Comuni in base alla popolazione e al numero dei contagiati rilevati in ciascuna provincia. La distribuzione avverrà a discrezione dei Sindaci tenendo conto dei servizi essenziali e delle categorie che sono al lavoro”.

“Ovviamente – ha aggiunto il presidente Rossi – continuerà parallelamente la distribuzione di questi dispositivi agli ospedali e ai servizi del territorio che consiste stabilmente in 400mila pezzi al giorno. L’iniziativa di promuovere attraverso i Comuni l’uso delle mascherine tra la popolazione è particolarmente importante dopo le ultime prese di posizione dell’Oms e si configura a tutti gli effetti come un’azione di prevenzione primaria a carico del Sistema sanitario regionale, anche allo scopo di contrastare fenomeni speculativi particolarmente odiosi che si sono purtroppo verificati anche da noi in questi giorni. È nostra intenzione dare continuità a questa campagna. Abbiamo pertanto in ordine altri 10 milioni di mascherine”.

Il presidente Rossi ha poi precisato che la Regione è stata rifornita di altri 200mila kit sierologici: “Effettueremo su questi kit le necessarie analisi – ha detto – e una volta verificata l’efficacia li useremo per estendere ulteriormente lo screening della popolazione già avviato come previsto dall’ordinanza di ieri, con la quale abbiamo programmato 140mila test nell’ambito dei servizi essenziali sociali e sanitari nell’ordine di priorità legato alla maggiore esposizione al rischio di contagio”.

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