Piazza al Serchio, l’opera installata in piazza Bechelli diventa un racconto e approda in libreria

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PIAZZA AL SERCHIO –  Open your eyes, l’opera murale permanente installata alcuni mesi fa a Piazza al Serchio e realizzata dall’artista e tatuatore pietrasantese Federico Benedetti, arriva in libreria. Dopo aver realizzato i dipinti che si possono ammirare da settembre scorso in Piazza Bechelli, Benedetti ha infatti scritto un racconto sul ricordo dell’installazione dell’opera e con questo ha partecipato ad un concorso letterario nazionale. Il risultato che ne è venuto fuori è che Piazza al Serchio ed il suo territorio, teatro della vicenda narrata, sbarcano in questi giorni in libreria. Il racconto è stato infatti selezionato come uno dei vincitori ed è quindi stato pubblicato in un volume edito da Historica Edizioni, casa editrice indipendente cesenate nata nel 2008.

Il libro, curato dal giornalista Stefano Andrini, si intitola ‘Racconti a tavola’ ed è stato presentato in anteprima lo scorso 7 dicembre in occasione della fiera del libro di Roma. Il volume verrà inoltre presentato prossimamente in una libreria di Roma e in una di Bologna, occasioni durante le quali gli autori dei racconti selezionati verranno presentati e premiati.

“Benedetti – afferma il vicesindaco di Piazza al Serchio e presidente della locale ProLoco, Luca Cardosi – è un grande tatuatore ma anche un artista eclettico. Dopo aver donato alla nostra comunità il suo lavoro pittorico ha deciso di fare di quell’esperienza un racconto, ambientato proprio nel nostro comune. Siamo contenti che il nostro territorio possa essere di ispirazione per esperienza artistiche e letterarie e pensiamo che questo libro sia un’occasione importante per promuovere sempre di più Piazza al Serchio e le sue bellezze”.

“Il racconto -spiega Benedetti – si svolge in un ristorante nel territorio di Piazza al Serchio ed è ispirato al giorno dell’inaugurazione dell’opera murale realizzata per Piazza Bechelli. La storia si svolge durante un pranzo tra amici con quest’ultimo che diventa metafora della vita ma anche e soprattutto un’occasione per ridere, riflettere, e fermarsi a pensare alle cose semplicidell’esistenza”.

 

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