Presentata in Comune l’edizione 2019 di BargaJazz

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Giovedì 1 agosto, nella sala Magri del palazzo comunale di Barga, si è tenuta la conferenza stampa per la presentazione del BargaJazz Festival 2019, giunto alla trentunesima edizione.

A fare gli onori di casa la sindaca Caterina Campani che è partita proprio dalla longevità del festival per sottolinearne il radicamento sul territorio: sia nell’immediato, con un mese di agosto ricco di eventi in grado di richiamare a Barga molti visitatori (in particolare il tradizionale appuntamento per Barga In Jazz il 18 agosto, con il centro storico invaso da musica e appassionati del jazz); sia per la cultura locale: dalle nostre parti non sono pochi quelli che hanno iniziato a interessarsi alla musica afroamericana grazie a BargaJazz ed alcuni di questi sono diventati musicisti professionisti.

Ha preso quindi la parola il direttore artistico Alessandro Rizzardi che ha contraccambiato le parole di Campani rimarcando lo stretto legame fra festival e Comune di Barga. BargaJazz nacque infatti nel 1986 da un’idea di Giancarlo Rizzardi e Bruno Tommaso per iniziativa diretta dell’amministrazione comunale. Poi, dal 1996, l’organizzazione e la gestione del festival sono state affidate all’Associazione Polyphonia creata proprio con questo scopo sociale, ma ancora oggi il Comune di Barga non è soltanto uno degli enti patrocinanti: è tuttora responsabile della titolarità del festival. “Per noi – ha dichiarato Rizzardi – è importante che ci sia un legame con la comunità. Accanto ai concerti per appassionati, in questi anni abbiamo studiato iniziative come Barga In Jazz, capaci di interagire con la popolazione, le associazioni ed i commercianti, allo scopo di portare questa musica nelle piazze e farla conoscere a tutti”.

Il programma del festival è molto nutrito, grazie anche alla conferma dei finanziamenti da parte del Ministero per i beni e le attività culturali e della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Si attende ancora la riposta per il contributo della Regione Toscana, ma c’è ottimismo visti i precedenti. I concerti non sono stati presentati nel dettaglio durante la conferenza stampa: Rizzardi ha rimandato al nuovo sito di www.bargajazz.it, definito uno strumento in più e, nelle intenzioni, un punto di riferimento per gli appassionati.

Cuore del festival, il concorso di composizione e arrangiamento, la parte più impegnativa sia livello organizzativo che artistico, ma di fatto elemento caratterizzante della rassegna, prima in Europa e tuttora una delle poche a proporre un’orchestra di una ventina di musicisti di altissimo livello che per una settimana vive e prova insieme le composizioni e gli arrangiamenti arrivati a Barga da tutto il mondo. Le oltre 70 buste con i lavori da selezionare, alcuni provenienti da Spagna, Polonia o Stati Uniti, testimoniano l’apprezzamento nei confronti di questa formula che regala a compositori ed arrangiatori la possibilità di ascoltare le proprie opere eseguite da una grande orchestra di professionisti.

Il personaggio a cui è dedicata l’edizione 2019 è Dave Douglas, trombettista newyorkese, stretto collaboratore di John Zorn e considerato uno dei più importanti innovatori del genere. Oltre ad esibirsi con l’orchestra il 23 e 24 agosto al Teatro dei Differenti, Douglas terrà anche una masterclass (sempre il 23 agosto) dove parlerà del suo approccio alla composizione e all’improvvisazione.

Non mancherà un altro momento di approfondimento: il 24 agosto Francesco Martinelli e Bruno Tommaso nella Sala Consiliare di Palazzo Pancrazi discuteranno sul tema: Mission impossible, il musicista jazz in Italia. Francesco Martinelli è uno dei più apprezzati musicologi in tema di jazz e dirige il Centro Nazionale Studi sul Jazz Arrigo Polillo di Siena. Insieme a lui, Bruno Tommaso racconterà la sua esperienza da protagonista nell’avanguardia italiana. Tommaso è anche uno dei “padri nobili” di BargaJazz e nel corso degli anni ha spesso sottolineato quanto la rassegna sia stata importante per porre l’accento sulla composizione e l’arrangiamento per orchestra: 30 anni fa, non erano molti a cimentarsi in questo aspetto che oggi, al contrario, è considerato insegnamento fondamentale nei conservatori italiani.

Ma BargaJazz è stata anche la prima vetrina per molti talenti poi balzati agli onori delle cronache (Paolo Fresu e Stefano Bollani, giusto per fare due nomi). Per cui largo ai giovani nella giornata di Barga In Jazz con i gruppi selezionati dalla Siena Jazz University e, soprattutto, con il ritorno dopo un paio di anni di assenza del BargaJazz Contest, il concorso dedicato alle band emergenti (lunedì 19 e martedì 20 agosto). L’accento sulla formula del concorso (per compositori, arrangiatori e gruppi) non deve però trarre in inganno: “La competizione non c’entra niente con la musica. – ha sottolineato Rizzardi – È solo un modo per dare ai musicisti uno spazio, una vetrina e un’opportunità che altrimenti non avrebbero”.

Riguardo ai luoghi del festival, anche qui c’è una novità: grazie alla disponibilità della Fondazione Conservatorio S. Elisabetta, alcuni dei concerti saranno ospitati nel parco del conservatorio: un suggestivo spazio del centro storico riaperto per l’occasione. Gli altri appuntamenti saranno in luoghi già conosciuti dagli appassionati di BargaJazz: il Teatro dei Differenti, la Villa Moorings e, da qualche anno, il giardino di Casa Pascoli. L’appuntamento a Castelvecchio è per l’11 agosto con lo spettacolo realizzato in collaborazione con Aldes di Roberto Castello, coreografo molto conosciuto in campo internazionale, dedicato al contributo dell’Africa alla cultura occidentale.

Infine, in chiusura di conferenza stampa, Rizzardi ha ringraziato tutti i volontari che orbitano intorno a BargaJazz, a partire da Federico Cardelli, Simone Venturi e tutti i ragazzi del Barga Jazz Club: è grazie a loro se i costi di una manifestazione come questa possono essere mantenuti in ambiti sostenibili.

L’ultima parola però è stata della sindaca Campani che si è sentita in dovere di esprimere la riconoscenza, sua e di tutta Barga, al maestro Giancarlo Rizzardi perché – ha detto – “È grazie a lui se a Barga è nata una cultura del jazz”.

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