Barga e la tradizione musicale scozzese e gaelica. Binomio perfetto

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A Barga sta per prendere il via, per il terzo anno, la Scuola di canzoni, musica e danza tradizionale scozzese e gaelica, che si terrà dal 4 all’8 settembre nel corso della Settimana Scozzese.

Il corso è organizzato dal noto maestro Hamish Moore che con la sua attività di insegnante, di concertista e di pipe maker, ha enormemente contribuito alla promozione delle cornamuse scozzesi e della cultura legata nelle varie arti alle tradizioni più genuine ed antiche di queste popoli. Prevede la presenza di tutor di fama mondiale provenienti da Scozia e Cape Breton (Canada), località questa dove è presente una forte cultura scozzese che risale ai secoli scorsi. In tutto vi prenderanno parte 65 allievi provenienti da Canada, Scozia, Francia, Germania, Irlanda; 11 in più rispetto allo scorso anno.

Non vi immaginate però di trovare in giro il classico scozzese con kilt e cornamusa a suonare marcette militari o i motivetti noti in tutto il mondo, perché qui si va molto più indietro, qui si scopre una cultura più profonda ed antica, e lo si fa con una serietà ed una dedizione speciali; qui si va all’arte più genuina e più remota espressa dalle popolazioni gaeliche. Questa speciale scuola ha come principale obiettivo quello di promuovere, rilanciare, affermare la cultura tradizionale gaelica e scozzese, quella che nei secoli scorsi è stata, secondo l’opinione del fondatore della scuola, snaturata e ridotta dal Governo inglese all’immagine portata in giro per il mondo delle bande dell’esercito britannico. Una “cultura politica” che ha fatto il possibile per “dividere” le arti legate alla tradizione, quella del canto, della danza, del suono delle cornamuse e degli altri strumenti della tradizione. Ad ha fatto il possibile, sempre secondo Hamish Moore, per snaturarne e limitarne la lingua.

Non a caso, come ci racconta Moore, a Cape Breton, un isolotto della Nuova Scozia in Canada,  tra il 1790 ed il 1820 si è fornata una grande comunità scozzese e gaelica; veri e propri rifugiati, quasi politici, si potrebbe dire, che hanno dato vita nel tempo ad una comunità che è arrivata quasi a 150 mila persone. Il fatto di essere in un isola e quindi come dice la parola, isolati, ha fatto sì che qui, lontano della Gran Bretagna, la tradizione e la lingua rimanessero vivi ed incontaminati e proprio per questo tra i dieci docenti della scuola che aprirà a giorni a Barga ci sono anche due insegnanti provenienti da Cape Breton, Derrick Cameron (chitarra) e Melody Cameron (Cape Breton) artista che insegna danza tradizionale (Step dance e Fiddle).

Principale obiettivo della Scuola, che a Barga ha aperto per la prima volta nel 2010 per poi riprendere lo scorso anno per la seconda edizione caratterizzata da un grande successo, è proprio quello di far riscoprire le vere arti della tradizione gaelica e scozzese; e soprattutto di fare l’esatto opposto di quello che un tempo ha fatto il governo britannico: riunire insieme le varie arti, farle dialogare tra loro come era una volta e non ridurle a singole performance. Qui a Barga gli studenti imparano le varie discipline, le perfezionano, ma alla fine quello che conta è poi ritrovarsi e mettere insieme musica, canto, danza in un’unica grande espressione artistica dedicata alla tradizione più pura. Così sarà tutte le sere e tutti i pomeriggi, in giro per Barga, così sarà durante il concerto di gala che in Piazza Salvo salvi si terrà la sera dell’8 settembre.

Qui a Barga, e non è un semplice caso, la scuola rilancia ed afferma la vera identità scozzese. Una nuova isola di resistenza attiva e dinamica nei confronti di una politica governativa sentita ancora ostile, che ha portato a sminuire questa realtà; ma soprattutto nella rinnovata affermazione dell’identità di una comunità che è fiera delle proprie tradizioni.

“Il rinascimento della identità scozzese – afferma Moore – risale ad una ottantina di anni a questa parte e proprio dalla cultura, dall’arte, dalla musica è venuto il giusto spunto”

Ma perché fare una scuola che rilanci questa identità proprio a Barga?

“Conobbi Barga grazie alle parole che sentì pronunciare nel 2007 alla BBC dall’artista John Bellany. Parlava di Barga come di un luogo ideale, di un posto speciale dove scoprire e riscoprire anche la propria arte. E così arrivai nella cittadina, ospitato con una convenzione speciale con l Comune, a realizzare per un anno small pipes, cornamuse tradizionali.

Ho avuto modo così di scoprire che Barga è davvero un luogo speciale; ideale per proporre questa scuola. Una realtà del genere esiste anche nelle isole Ebridi in Scozia, ma è talmente isolata che non dà le stesse emozioni, gli stessi spunti creativi; qui il dialogo, l’incontro con la gente del posto, la possibilità di colloquiare e condividere sono molteplici; capitano in ogni momento della giornata e questo favorisce la spontaneità, la creatività; crea il giusto ambiente per fare musica, per fare arte.

Lavorare a Barga è più facile. Io ho messo insieme dieci tra i più famosi e validi conoscitori al mondo delle nostre arti tradizionali; Barga, con la sua atmosfera, la sua accoglienza, fa il resto”

I corsi di canto, musica, ballo tradizionali si terranno in diverse sedi in giro per il centro storico e la condivisione con chi vorrà conoscere queste arti, vedere docenti ed allievi all’opera, è massima. Del resto ogni sera allievi e docenti li potrete trovare fuori dai locali dell’antico castello dove per una settimana sembrerà di essere nelle lontane isole Ebridi o ancora più a nord, nelle Orcadi della Scozia. Dove per una settimana si respirerà la vera essenza di queste terre.

I docenti sono, insieme ad Hamish Moore, Gary West  – Pipes; Fin Moore – Pipes; Siobhan Miller – Scots song; Kathleen MacInnes– Gaelic song; Sarah McFadyen – Fiddle; Derrick Cameron (Cape Breton) – Guitar accompaniment;  Melody Cameron (Cape Breton) – Step dance and Fiddle; Pat Ballantyne – Step dance.

Proprio per i suoi obiettivi, proprio per l’affermazione dell’identità della Scozia, questa scuola barghigiana è molto nota oltremanica e nel mondo legatoi alla tradizione gaelica; ed è indubbiamente  una nuova importante occasione di connessione tra Barga e la Scozia.

 

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