Con Capuozzo, Albanese, Gregoretti, celebrato il grande giornalismo di Arrigo Benedetti

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(fotoservizio di Foto Borghesi e giornaledibarga.it)

Ancora una volta a Barga la lezione umana e giornalistica di Arrigo Benedetti è stata tramandata con l’esempio di grandi firme, di giornalisti impegnati in prima linea, a volte anche a rischio della propria vita, il cui ruolo è stato riconosciuto in questa quinta edizione del premio Giornalistico “Arrigo Benedetti” andata in scena questa mattina al teatro dei Differenti.

Il premio, istituito dal Comune di Barga e dalla Provincia di Lucca, insieme alla famiglia del grande giornalista lucchese, è andato quest’anno a nomi che hanno bisogno di poche presentazioni come Toni Capuozzo e Michele Albanese e con loro è stato consegnato anche un premio speciale Carlo Gregoretti il giornalista che ha lavorato con Arrigo Benedetti fin dal primo numero dell’Espresso (ottobre 1955).

Come sempre insomma, la cerimonia del premio Arrigo Benedetti – Città di Barga ha visto la presenza di ospiti importanti, premiati proprio per il loro modo di fare giornalismo nel solco del maestro lucchese.

Quest’anno il premio è andato appunto a Toni Capuozzo giornalista di Canale 5, Vicedirettore del TG5 fino al 2013, che dal 2001 cura e conduce Terra!, settimanale del TG5 per dieci anni e poi in onda su Retequattro, autore di inchieste importanti che hanno saputo raccontare l’Italia contemporanea in modo libero, indipendente e veritiero.

Assieme a lui significativo anche il riconoscimento consegnato anche al cronista Michele Albanese del Quotidiano del Sud, che da luglio del 2014 vive sotto scorta per le minacce ricevute dalla ‘ndrangheta. Un riconoscimento più che giusto; chi meglio di lui oggi impersona il coraggio delle idee, l’informazione nuda e cruda, l’ideale del giornalismo che erano le caratteristiche degli insegnamenti dii Arrigo Benedetti?

Uomo di saldi ideali, Arrigo Benedetti ha ancora molto da insegnare dato che è universalmente ritenuto un “rivoluzionario” per i suoi tempi e quindi ancora molto attuale oggi. A lui appartiene l’introduzione delle immagini negli grigi giornali del tempo; a lui viene riconosciuta assoluta indipendenza nel trattare i fatti, nell’esporli, nell’offrirli a quella che sarebbe poi diventata l’opinione pubblica. Una platea di lettori attivi nel dibattito e non individui passivi da indottrinare.

Grande onore quindi, per Barga e la sua gente, poter ospitare Capuozzo, Albanese e Gregoretti, validi esponenti del buon giornalismo italiano, sempre più minacciato da infinite fonti scarsamente affidabili e da un “brusio di fondo” che spesso confonde le idee e non contribuisce alla formazione di un opinione. Ruolo, questo, prioritario nella filosofia di Benedetti e dei suoi successori all’Espresso.

Condotto dal giornalista Andrea Giannasi , il premio ha avuto come “padroni di casa” il sindaco Marco Bonini con il presidente dell’Unione dei Comuni, Bonfanti e l’assessore comunale Giovanna Stefani, il presidente della provincia Stefano Baccelli, ed i cugini Arrigo ed Alessandro Benedetti, nipoti di Arrigo, mentre hanno seguito la cerimonia dalla platea il senatore Andrea Marcucci, e molte altre autorità e rappresentanti della società civile.

Come tutti gli anni sono stati premiati anche i migliori lavori giunti dagli studenti delle scuole superiori toscane. Quest’anno il premio riservato alle sxcuole è andato a Matteo Rosellini del Liceo Statale “C. Lorenzini” di Pescia (PT)e Chiara Bracci dell ISIS “Leopoldo II di Lorena” di Grosseto.

I loro lavori verranno pubblicati da questo giornale nei prossimi giorni.

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