Il castagno come monumento, l’omaggio di Marco Poma

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Sono i giganti buoni dei nostri boschi; hanno nutrito (e continuano a farlo) uomini e donne, insetti, microorganismi; attualmente sono sotto attacco non certo per loro volontà, e le protezioni sono ancora scarse e poco efficienti. Un monumento celebrativo, i castagni, se lo meritano sicuramente, alberi e al contempo materia povera che fornisce una ricchezza incredibile a tutti noi, alla natura, alla nostra storia.

A celebrare questo albero modesto ma nobile è di nuovo Marco Poma, artista milanese che sulla montagna di Barga ha trovato una seconda casa e grande ispirazione nella sua natura.

Dopo le collezioni realizzate unendo legno vecchio e marcescente e foglia oro adesso è tornato con vere e proprie sculture naturali per celebrare il Castagno, eroe nostrano per i motivi sopracitati.

Le due nuove opere, provenienti da un grande tronco secolare ormai destinato al fuoco, sono state presentate questa mattina presso l’atrio di Palazzo Pancrazi, dove rimarranno esposte par alcune settimane.

“Un gesto di affetto verso questi alberi – secondo Poma – ed un modo per far capire a tutti quanto di ricco c’è attorno a noi nella natura”.

Per questo i due mezzi tronchi scavati dalla pioggia e dalla vecchiaia sono stati indorati completamente, per far emergere la preziosità di questo materiale. Lasciando trasparire anche un messaggio di fiducia nonostante la crescente incuria e l’allarme cinipide, il parassita che sta minacciando la salute dei nostri castagneti: proteggiamo e poniamo cura verso questi alberi, preziosissimi monumenti naturali anche quando non sono coperti di foglia d’oro.

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