Pazienti in fuga dall’ASL 2. All’attacco Lazzeri. Si difende l’azienda

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“L’Asl 2 al centro di una crisi di fiducia col territorio. Nel 2012 il 32% dei ricoveri ospedalieri riguardanti residenti nell’Asl lucchese è avvenuto fuori dal territorio dell’azienda sanitaria. In pratica 3 cittadini su 10 nell’ultimo anno si sono fatti ricoverare fuori dai confini dell’Asl 2”. È la dichiarazione del consigliere regionale di Più Toscana e membro della quarta commissione Sanità, Gian Luca Lazzeri, che lancia l’allarme “sul clima di diffidenza verso l’azienda sanitaria lucchese”. “Dietro la crisi di fiducia verso l’Asl 2 – sottolinea – ci sono i recenti casi di persone costrette a sfibranti attese al pronto soccorso di Campo di Marte. Alle quali si aggiunge il problema delle lunghe liste d’attesa per prestazioni ambulatoriali: i lucchesi per una elettromiografia semplice (Emg) in classe programmata attendono anche 115 giorni, 88 giorni per un esame del fondus oculi, 78 giorni per una

risonanza magnetica dell’encefalo”.
“I dati della mobilità ospedaliera parlano chiaro – afferma ancora Lazzeri – nel 2012 sul totale dei 32.177 ricoveri ospedalieri riguardanti cittadini residenti nel territorio dell’Asl 2 ben 10.048 sono avvenuti al di fuori dell’azienda sanitaria. Di questi, 1.357, cioè più del 4% sono avvenuti in un presidio ospedaliero della stessa Area Vasta cioè nelle Asl di Pisa, Versilia, Massa e Livorno. Un numero, in proporzione, rimasto stabile rispetto al 2011 quando le “fughe” di ricoveri verso le Asl della stessa area vasta furono il 4,6% %. In pratica l’emorragia di ricoveri verso Pisa, Versilia e Massa non è stata arginata. Il dato dei ricoveri fuori dai confini regionali invece nel 2011 è di 1.732 unità, cioè quasi il 5% del totale di ospedalizzazioni dei residenti nel territorio dell’Asl 2. Mentre quello 2012 non è ancora disponibile. Ma se i lucchesi hanno una crisi di fiducia verso le strutture sanitarie del territorio, non va meglio per chi non risiede nell’Asl 2 ma potrebbe gravitare nella sua area sanitaria, come gli abitanti dei comuni confinanti. A diminuire infatti è stata anche la capacità attrattiva dell’azienda lucchese: se nel 2011 i ricoveri provenienti dall’Asl dalla Versilia, Pisa, Massa e Livorno erano stati di 2.278 unità, nel 2012 la cifra scende a 2.132. Dati che vanno a braccetto – prosegue – con la diminuzione di posti letto ordinari e dimissioni. I primi calati di 33 unità dai 507 del 2011 ai 474 del 2012, le seconde diminuite di 789 unità nel biennio 2011-2012. Segnali di sistema sanitario locale che arranca sempre di più nell’erogare servizi ai propri cittadini,. Il confronto fra mobilità passiva, ovvero quanto l’Asl deve rimborsare ad altre strutture sanitarie per i servizi erogati ai propri cittadini, e mobilità attiva, cioè il rimborso che l’Asl riceve per servizi erogati a pazienti di altre aziende sanitarie parla chiaro: nel 2012 la passiva (54.142.000 di euro) era più del doppio dell’attiva (24.693.000), per un saldo negativo di 29.449.000 di euro. In questo momento – conclude – la fuga dall’Asl 2 è dovuta alle difficoltà sofferte dai lucchesi. Problemi che rischiano di aumentare a causa di un modello di sanità basato sull’intensità di cura che rischia di depotenziare piccoli presidi ospedalieri. Col risultato che, i tagli ai posti letto, non fanno altro che alimentare la fuga dei cittadini, a caccia di servizi in altre Asl, in un circolo vizioso dove la diminuzione di utenti rischierà di giustificare nuovi tagli”.

Alle parole di Lazzeri replica l’azienda USL 2 che afferma:

“si evidenzia che gli ultimi dati d’attività relativi all’Azienda USL 2 confermano un costante miglioramento delle performance in presenza di una riduzione del tasso di ospedalizzazione e dei posti letto, segnale di una sempre maggiore appropriatezza delle prestazioni erogate, visto il notevole e costante incremento delle attività di day hospital e ambulatoriale e della chirurgia programmata.
Nel 2012 e nella prima metà del 2013 le fughe sono in costante diminuzione e si tratta comunque di una percentuale di mobilità fisiologica per Aziende territoriali come quella di Lucca, legata a vari aspetti: oltre alle prestazioni di alta specialità e ad altre specifiche (non di alta specialità) per le quali alcune Aziende ospedaliere sono comunque punti di riferimento regionali, ci sono ricoveri extra ASL che coincidono, per tipologia, con i ricoveri più frequenti anche presso le nostre strutture e anche con servizi attrattivi nei confronti delle altre realtà toscane. Ciò indica che le fughe dipendono anche da fattori come le situazioni di confine (ospedali più vicini alla propria abitazione e quindi più facili da raggiungere), la presenza sul nostro territorio di professionisti di altre Aziende sanitarie, il richiamo dell’alta specialità universitaria anche per casi trattabili in loco.
La percentuale di soddisfazione della domanda sul territorio dell’Azienda USL 2 è comunque in continuo aumento: nella prima metà del 2012 era del 68%; nello stesso periodo del 2013 è stata del 70%. Questo dimostra che la fiducia della popolazione nei confronti delle strutture lucchesi è in significativa crescita.
Per quanto riguarda i tempi d’attesa indicati dal consigliere Lazzeri – continua l’azienda -, si tratta di prestazioni non di primo livello, mentre per quelle più frequentemente richieste dai cittadini i dati aziendali sono in generale positivi.
Da sottolineare inoltre come i dati d’attività recentemente resi noti dal MeS, il Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, e dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari AGENAS evidenzino per l’Azienda USL 2 di Lucca performance tra le migliori a livello regionale e non solo.
Secondo i dati MeS, la costante attenzione verso il miglioramento dei processi organizzativi si traduce in un aumento dell’appropriatezza organizzativa (diminuzione dei DRG medici dimessi da reparti chirurgici, aumento della percentuale di colecistectomie laparoscopiche effettuate in day-surgery e in ricovero ordinario). Un’ottima performance, ottenuta attraverso un percorso avviato fin dal 2012, è stata ottenuta poi, ad esempio, per le fratture di femore operate entro due giorni, che sono passate da 57,18% a 67,29%, con un ulteriore netto miglioramento in questo 2013 (nei primi sei mesi 89,10%). Sul versante territoriale, sono confermati i buoni risultati per la sanità d’iniziativa, con percentuali alte di soddisfazione (circa l’80%) da parte dell’utenza.
Anche in base ai dati AGENAS l’Azienda USL 2 di Lucca presenta buone performance e l’ospedale Campo di Marte di Lucca risulta il terzo miglior ospedale della Toscana, subito dietro Careggi e Siena. L’Azienda sanitaria lucchese è tra le realtà più significative a livello nazionale per molti indicatori, tra cui quelli per l’approccio laparoscopico alle colecistectomie, i parti in generale e anche i parti con taglio cesareo primario, l’artroscopia del ginocchio, l’ictus, l’intervento chirurgico per tumore al colon. Anche su molti altri indicatori l’ospedale di Lucca presenta dati migliori della media regionale e nazionale, a dimostrazione di una significativa qualità complessiva sui versanti dell’efficacia, dell’efficienza e degli esiti.
Tutti questi dati d’attività dimostrano che, grazie al lavoro di squadra, l’Azienda sta andando nella giusta direzione e punta ad un costante miglioramento, che potrà attuarsi anche grazie al modello per intensità di cura e all’importante processo di innovazione in atto, che coinvolge le principali piattaforme produttive (posti letto, ambulatori, sale di diagnostica, blocco operatorio) e che permette di porre al centro del lavoro l’ottimizzazione del percorso del paziente”.

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