In autogestione gli istituti superiori di Barga

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Torna l’autogestione anche a Barga, in ossequio a un rituale che da decenni porta alla ribalta le proteste e le necessità degli istituti superiori. Molto pacata e “impegnata” l’autogestione che dalle prime ore di stamani si è instaurata nell’ISI del capoluogo, dato che i ragazzi sono già divisi in gruppi di studio e nei corridori c’è il massimo ordine. Chi non condivide può prendere parte alle lezioni curriculari, che si stanno svolgendo senza intoppi. (…continua)

L’onda lunga delle autogestioni scolastiche è arrivata a lambire anche Barga e da questa mattina i ragazzi degli Istituti Superiori d’Istruzione del capoluogo hanno dichiarato la loro autonomia nel gestire le ore di scuola.
Si protrae così una sorta di rituale lungo quaranta anni che vede ad ogni autunno episodi di autogestione o di occupazione degli istituti al fine di dimostrare richieste, bisogni, necessità di autonomia.

Nel caso degli istituti barghigiani, dove l’autogestione è in corso da pochissime ore, gli alunni hanno voluto interrompere le lezioni curriculari non tanto per protestare contro qualcosa – per quanto ci sarebbero da segnalare le solite magagne e inadeguatezze delle strutture – quanto per fare un’esperienza formativa, che li renda protagonisti attivi del tempo da passare nelle aule.
Questi i presupposti che ci ha spiegato Francesca R. della quarta liceo Classico, impegnata, prima di perdere un po’ di tempo con noi, a condurre una lezione sulla corruzione in un aula del pianterreno.

In questa “ribellione” edizione 2013 si intravede la necessità di sentirsi protagonisti, attori attivi della vita scolastica e fruitori critici dei contenuti ed a questo proposito gli allievi, già dai giorni scorsi, hanno preparato argomenti su cui svolgere dibattiti e altre attività.
l’atmosfera negli istituti è molto ordinata, come se fosse condivisa da tutti e, se la partecipazione e il comportamento di tutti resterà come quello di queste ore, l’autogestione si protrarrà fino a sabato 9 novembre, altrimenti i promotori dell’iniziativa sono disposti a “restituire” spazi e tempi agli insegnanti.

Una prova di autonomia, insomma, che però non impedisce il normale svolgimento delle lezioni, dato che chi vuole può prendervi parte come tutti i giorni.

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