Ospedale, ancora e ancora cattive nuove

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Nuove brutte notizie per la nostra sanità. E’ di sabato scorso un articolo uscito su La Repubblica di Firenze riguardante un accordo sulla riorganizzazione degli ospedali siglato tra i sindacati dei medici e l’assessorato regionale sulla riforma e adesso con l’assessorato regionale alla Sanità Un accordo che punta a ridurre i posti letto degli ospedali toscani da 13 mila a 11.200 ed a riclassificare gli ospedali toscani identificati in base alla popolazione di riferimento ed in base ad essa, più o meno attrezzati e rispondenti.
L’accordo dovrebbe far parte integrante del nuovo piano sanitario regionale.

Per i più piccoli, con un bacino di almeno 40 mila abitanti, si parla di 100 posti letto e di una trasformazione in una specie di maxiambulatorio. I cosiddetti ospedali di prossimità in cui sicuramente rientrerà anche l’ospedale (o gli ospedali?) della Valle del Serchio. Gli ospedali che al momento hanno meno di 100 posti letto ed una popolazione inferiore a 70 mila abitanti. I servizi qui dovrebbero essere ridimensionati con la chirurgia ridotta a day surgery e ambulatoriale, attività radiologica e letti di medicina e con un pronto soccorso che dovrebbe divenire sulla specie del… “piccolo punto di pronto soccorso di Barga”.
Nell’articolo di Repubblica si scrive già chiaro e tondo che nella riforma si propone la chiusura di maternità con meno di 500 parti l’anno e tra queste Barga.
Insomma, se così sarà, che rimarrà del tanto sbandierato ospedale unico della Valle che doveva fornire un servizio adeguato a questa nostra popolazione? Verrà fatto? e verrà fatto su questi criteri (e allora la zona del Piano Pieve sarà più che sufficiente)? Oppure basterà unificare quello che oggi è presente nei due presidi e ridurre il tutto a poche cose?
Certo, il fatto che oggi questa Valle ed i suoi rappresentanti siano così divisi in campo sanitario non aiuterà a regalarci il meglio e la Regione avrà tutti i margini di manovra per regalarci un bel pacchetto ospedaliero, anzi un bel pacco.
Comunque sia, ogni giorno che passa va sempre peggio. Le prospettive si fanno sempre meno rosee e per questa agonia avremmo almeno il diritto, visto che siamo sul punto di morte, di sapere come e quando accadrà.

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