ESTAV non concede l’incontro al sindacato per il salvataggio di posti di lavoro all’ospedale

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Anche se Coopservice ha provveduto alla riassunzione del lavoratore che avevano licenziato all’inizio del luglio scorso, la storia della farmacia degli ospedali non è ancora terminata e rischia, nel prossimo futuro, l’apertura di falle occupazionali.
Umberto Marchi della Filcams Cgil e Giampiero Guidi della Fisascat Cisl, sono fortemente preoccupati: “Dopo una richiesta d’incontro, siamo stati ricevuti pochi giorni fa dalla direzione amministrativa dell’USL 2 insieme ai nostri delegati, – afferma Umberto Marchi – abbiamo esposto le nostre preoccupazioni poiché è certo che nel settembre/ottobre altri tagli interesseranno ancora la farmacia degli ospedali di Lucca, Barga e Castelnuovo Garfagnana, ma la direzione amministrativa afferma di passare le competenze ad ESTAV (ente servizi tecnico amministrativi di area vasta) secondo la legge regionale 40 e quest’ultima dovrebbe gestire il servizio a risparmio”.
“Abbiamo quindi chiesto immediatamente un incontro urgente con ESTAV con missiva del 28 luglio scorso, ma con nostro stupore, abbiamo ricevuto risposta negativa dal direttore amministrativo  non è disponibile ad aprire alcun tavolo, come se fosse inevitabile licenziare dipendenti delle cooperative che hanno il servizio in appalto –  sostiene invece Guidi – siamo veramente alla frutta, per risparmiare si fanno tagli licenziando dipendenti. Il direttore amministrativo risponde che quanto potevano fare l’hanno già fatto negli incontri già avvenuti con la Direzione Provinciale del Lavoro di oltre un mese fa: ovvero far slittare la partenza del servizio di soli due giorni.
“Hanno fatto partire un servizio con 90 ore divise per 3 persone che hanno assunto dalle 3 cooperative, una media di 30 ore a testa; addirittura ad un lavoratore che era assunto 40 ore nella sua vecchia società, l’orario è stato ridotto a 30 ore. Il tutto per poi far fare alla fine a questi lavoratori orario supplementare giornaliero che va a superare di ben lunga le 90 ore settimanali, facendoli lavorare anche in giorni che non dovrebbero; allora dov’è il risparmio, se la società Logipharm che ha rilevato il servizio, fattura ad Estav più di quanto pattuito”.
Notiamo quindi, sostengono i sindacalisti, che la politica ESTAV è stata tagliare la gente non le ore; chi è rimasto deve lavorare all’inverosimile, e il servizio neppure funziona a dovere: farmaci che prima arrivavano nei reparti in ore decenti, ora arrivano con ritardi incredibili e forse a detrimento dei pazienti.
“La Regione Toscana da noi cercata per avere un incontro con l’assessore Scaramuccia, non ha ancora risposto con una data, possiamo capire che è un periodo infausto, –  afferma Marchi – ma a noi preme dare continuità lavorativa a questi dipendenti sull’orlo del baratro.
Siamo nell’attesa che ognuno faccia la sua parte, ma sembra che siamo i soli che vogliamo trovare soluzioni; non chiediamo che non avvenga il passaggio previsto USL/ESTAV, ma che ci sia data la possibilità di trovare alternative coinvolgendo tutti, le parti sociali e le cooperative che stanno attualmente svolgendo il servizio. Invece stiamo notando una corsa frenetica ad uno pseudo risparmio e se poi a rimetterci sono i lavoratori con le loro famiglie, questo a pochi interessa.

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