La maledizione della B

-

Drinnnnnnn, ecco svegliamoci. E’ sotto il naso di tutti che l’abbraccio nefasto fra economia  e politica ci sta portando alla deriva. L’ostinazione di Silvio B di mantenere la rotta di un governo ormai alla fine, dopo il costante ammutinamento dell’equipaggio, ha qualcosa di irreale. Basta il buonsenso. Oh, adesso basta: mi metto in poltrona e mi godo i cinquantaseimilioni di fantastiliardi miliardoni che ho. Invece nulla. La frase che sentiamo ovunque è sempre la solita: il governo va avanti.

Quello che mi preoccupa però non è solo questo. Mentre la destra si suicida, la sinistra galleggia. Schermaglie varie, litigi, posizioni poco chiare, nessuno che raccolga il messaggio di referendum e amministrative. Ditemi il nome di una persona da candidare premier nel centro sinistra. Dai, dai, dai, dieci secondi, nove, otto, sette, sei, cinque, quattro, tre, due uno… tempo scaduto. Nessuno eh?! Bravi. I cittadini sono stremati e incavolati; il portafoglio è al minimo storico. Ho letto che uno stipendio parlamentare quindici anni fa era di quattordici milioni, oggi di quattordicimila euro. Qualcosa non torna. Un barbiere della Camera, ho sentito, guadagna 2400 euro netti. Non me ne voglia la categoria, ma siamo fuori di testa? Queste sono battaglie reali.

Soprattutto basta vittimismo. A sinistra si vede il futuro così: crisi economica, crisi sociale, pochi soldi, l’orlo di un baratro, sacrificio, rimbocchiamoci le mani. E il sogno? Per vincere le elezioni bisogna far sognare gli italiani, dirgli che possono farcela, dare ottimismo e fiducia. Bisogna saper parlare, comunicare. Matteo Renzi lo sa fare. Per questo mi fa piacere una sua visita barghigiana domenica. Forse non sempre lo condivido, ma sa il fatto suo. Convince. Dice cose che a sinistra non vogliamo sentire, ma la strada è chiara. Non buttiamo l’esperienza, ma guardiamo avanti, anche se dovesse costare qualche cariatide abbandonata per strada. Non solo Silvio B e Umberto B sono al capolinea. Anche la terza B a sinistra non entusiasma molto. La maledizione della B?

Lascia per primo un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.