A proposito delle antiche misure di Barga

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(lettera aperta al sindaco)
Caro Sindaco,
con la presente sono a richiedere a Te e alla Delegata alla Cultura prof.ssa Giovanna Stefani un incontro da stabilire per parlare delle antiche misure di Barga esposte sotto la Loggia del Palazzo Pretorio a Barga, le quali, risalenti al 1582, anno in cui era podestà di Barga l’aretino e cittadino fiorentino Cherubino di Francesco Galluzzi, dai primi anni ’80 del sec. XX sono corredate da una legenda che non recita il vero della loro particolare natura.
Infatti, quella legenda indica siano misure fiorentine, mentre nella realtà sono misure proprie di Barga elaborate nei secoli precedenti e con il permesso del governo di Firenze datato 6 aprile 1582 fissate sul muro della Loggia per il pubblico utilizzo nel dirimere le controversie tra i cittadini della podesteria, come per dare un preciso riferimento ai mercanti che venivano a Barga a comprare i prodotti locali, anche in questo caso, in assenza di un pubblico e immediato riscontro, trovandosi a litigare con i terrigeni per l’utilizzo di misure di vario genere: lucchesi, modenesi, fiorentine, magari “imbastardite” tra loro in Garfagnana.
Le misure che vennero esposte, così come si notò nei libri del Comune del tempo, sono chiaramente dichiarate di Barga e della seguente natura: la barretta di ferro sfalsata al termine, nella prima parte di cm. 60 indica la misura lineare del Passetto per i panni lini o Braccio di Barga, mentre con l’aggiunta della finale parte sfalsata forma il Passetto per i panni lani di cm. 74,5, mentre oggi si “insegna” siano: uno il braccio fiorentino cm. 58,3 (clamorosamente smentito dalla pratica misura) mentre la parte finale della barretta la misura del coltello consentito equivalente a cm. 14,5.
I due contenitori di capacità ricavati in un unico masso di pietra arenaria è vero che sono lo Staio e il mezzo Staio, quest’ultimo detto in Toscana anche “Mina”, però al suo esecutore fu raccomandato dal governo locale di “giustarli” alla misura di Barga, che non sapendo quale sia nella sua capacità rapportata agli odierni litri, sarebbe utile misurarla. Comunque da una prima e molto empirica misurazione abbiamo riscontrato non sia quella fiorentina così come recita l’odierna legenda.
Sull’argomento antiche misure di Barga ho approntato una dispensa storica che ti farò conoscere al momento del nostro incontro (la sottoporrò anche all’attenzione della Garfagnana Editrice di Andrea Giannasi), in cui, oltre a riportare tutta la documentazione sull’argomento, si avrà l’occasione di sapere chi furono gli esecutori delle misure esposte, una novità che sicuramente arricchisce le nostre conoscenze sul periodo storico e al tempo stesso ha la forza di rendere tutta la dignità alle nostre antiche misure.
Purtroppo quella errata legenda ha originato una letteratura sull’argomento che è bene correggere una volta per tutte, iniziando a toglierla per essere rifatta e collocata con tutte le indicazioni che ti accennavo sopra. Non può essere tollerato un simile errore storico, specialmente all’ingresso di un museo, luogo deputato per sua natura alla verità della storia.
Tra l’altro sarebbe auspicabile un intervento di manutenzione agli Stai, la cui pietra sta sgretolandosi, come ai Passetti e tutto il muro il genere.
Pier Giuliano Cecchi

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