Raffaella Mariani (Pd): il Primo Maggio ed una Valle del Serchio in difficoltà

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L'on. Raffaella Mariani

“Rafforzare la coesione, puntando sulle capacità e sulle risorse locali, per uscire dalla crisi che ha investito il mondo del lavoro nella Valle del Serchio”. L’onorevole Raffaella Mariani (Pd) segue da vicino le vertenze in corso in Garfagnana: “Stiamo affrontando trasferimenti di attività, chiusure, difficoltà di bilancio, che determinano perdita di posti di lavoro e rischiano di impoverire il tessuto produttivo, mentre il frequente ricorso agli ammortizzatori sociali colpisce il reddito delle famiglie”. Le vicende più recenti, come quella dello scatolificio Corsonna, “sono solo le ultime di una serie che ha generato allarme, disagio e incertezza per il futuro. Ad esse si aggiunge l’impatto dei tagli alla scuola che provocheranno un’ulteriore perdita di posti di lavoro dequalificando la formazione e impoverendo un tessuto ricco di sensibilità anche nelle professioni di servizio che si accompagnano alla didattica. Per non parlare del vasto ricorso al precariato”. L’avvicinarsi del Primo Maggio, “che ricorda le conquiste e il contributo dei lavoratori ai progressi del nostro Paese, è l’occasione migliore per rinnovare il nostro impegno a sostegno dell’occupazione e delle realtà imprenditoriali che la alimentano, tenendo a mente come il lavoro sia valore fondante della nostra Repubblica, ma anche elemento essenziale delle identità dei territori”. Gli enti locali, Provincia e Regione, sottolinea la parlamentare “sono da tempo impegnati per la soluzione positiva delle vertenze. Da parte mia oltre alla vicinanza ai lavoratori, voglio manifestare a loro e alle imprese in difficoltà la disponibilità ad agire per individuare modalità di sostegno efficaci, coinvolgendo i Ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico. Il Pd continuerà a chiedere ogni giorno misure per la crescita”. Proprio dall’impegno comune, conclude Mariani “fondato sulla determinazione della comunità locale, in testa le Istituzioni, sulle sue forze e capacità, può e deve scaturire la soluzione per uscire, pur gradualmente, dalla crisi. Serve un progetto per il futuro prossimo, che integri le necessarie infrastrutture con la valorizzazione di potenzialità industriali, artigianali, turistiche ancora poco sfruttate. Che accosti la promozione delle pregiate produzioni agricole locali e il sostegno alle iniziative imprenditoriali innovative, favorendo la produzione di servizi che alla comunità mancano tuttora. Non dobbiamo arrenderci all’ineluttabilità della crisi: per ridare slancio ad un territorio ricco di potenzialità e risorse è necessaria un’idea condivisa dell’evoluzione socio-economica”

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