Presentato a Palazzo Ducale il Rapporto Scuola 2010

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Quanti sono gli studenti in provincia di Lucca? Quanti di loro non sono italiani? Quali scuole superiori scelgono di frequentare? A queste domande (e a molte altre) risponde il Rapporto Scuola 2010 presentato stamani (lunedì 14 giugno) a Palazzo Ducale dall’assessore alla Pubblica Istruzione, Silvano Simonetti. Il Rapporto analizza il sistema scolastico nei suoi principali aspetti strutturali, come l’andamento della popolazione studentesca, la mobilità degli studenti sul territorio, i dati sugli studenti di cittadinanza non italiana e l’insuccesso scolastico nei molteplici fenomeni che lo compongono.
Tra il 2002 e il 2009 gli studenti in provincia di Lucca sono aumentati di circa 5100 unità, soprattutto nell’età della scuola primaria; il numero degli alunni stranieri è quasi triplicato mentre, per quanto riguarda le scuole superiori, resta pressoché invariata la preferenza per gli indirizzi classici e artistici da parte delle ragazze e degli indirizzi tecnici e professionali da parte dei ragazzi. Il maggiore incremento di popolazione scolastica si registra tra i piccoli dell’asilo nido e della scuola materna, nelle fascia che va da 0 a 5 anni, dato che lascia supporre una notevole incidenza della popolazione immigrata, vista la bassa natalità che si registra mediamente in Italia.
«Il rapporto – ha dichiarato l’assessore Simonetti – contiene i dati statistici sul sistema scolastico provinciale aggiornati all’anno 2008/2009 e dà una rappresentazione puntuale delle dinamiche in atto nel sistema educativo, rappresentazione necessaria per individuare le necessarie strategie per affrontare e governare meglio le nuove problematiche. Lo scopo di questa indagine, infatti, è fornire informazioni utili per la programmazione e la gestione degli interventi perché siano basati su una visione chiara delle criticità e dei punti di forza della scuola sul territorio provinciale di Lucca: numero degli studenti, rapporto tra la nazionalità e le percentuali di insuccesso scolastico, numero degli studenti disabili nelle scuole».
La presenza di alunni di cittadinanza non italiana rappresenta sicuramente una ricchezza culturale e offre nuove opportunità di formazione e crescita, ma comporta anche problematiche connesse all’integrazione, specialmente per gli immigrati di prima generazione.
Riguardo alla provenienza, i dati relativi all’anno scolastico 2008/2009 dicono che 769 alunni sono di cittadinanza romena, 700 albanese, 546 marocchina. Molto meno rappresentate le altre cittadinanze, come la polacca con 83 alunni, la russa con 80, la filippina con 79.
Tra le primarie e le secondarie di I grado che registrano il maggiore aumento di alunni stranieri, spicca la presenza ai primi posti di scuole nelle zone di Altopascio, Porcari, Borgo a Mozzano e Bagni di Lucca. Nelle secondarie di II grado si rileva una preferenza degli stranieri per le scuole ad indirizzo professionale, ritenute più adatte un inserimento diretto nel mondo del lavoro.
La questione della piena integrazione nel tessuto sociale e scolastico degli studenti stranieri spesso mette in luce situazioni di disagio e i dati sull’insuccesso scolastico rilevano come questa sia una categoria di studenti a rischio dispersione, con un rilevante 5,9% nelle primarie, un 16,9% nelle secondarie I grado e un 30,7% nelle secondarie di II grado. Non a caso la Provincia
co-finanzia molti progetti tesi proprio al migliore inserimento e apprendimento.
Ce ci si può immaginare, il fenomeno dell’insuccesso scolastico riguarda anche gli studenti italiani e il Rapporto Scuola 2010 registra un aumento della percentuale di esiti negativi con il crescere dell’ordine e grado, dal dato minimo delle elementari (0,9%) al massimo delle secondarie di II grado (16,7%). Guardando alle classi, la percentuale più alta si registra nella classe prima delle superiori, con il 24,7%. Questo dato può essere attribuito alla comprensibile difficoltà dell’ingresso alle superiori ma anche alla recente estensione degli anni di obbligo di istruzione, forse ancora non ben metabolizzata. Sicuramente i provvedimenti governativi che cambiano continuamente il quadro di riferimento delle superiori non aiuta i ragazzi e le famiglie a fare delle scelte oculate.
Le ragazze si confermano più brave a scuola, con percentuali di insuccesso molto basse. Tra gli indirizzi delle scuole secondarie di II grado, la percentuale più alta di esiti negativi si ha nelle professionali, con il 28,8%.Il Rapporto contiene anche una sezione dedicata agli studenti disabili, necessaria per conoscere l’andamento delle presenze e mettere a fuoco le esigenze didattiche specifiche nonché per valutare l’adeguatezza del sistema complessivo in termini di barriere architettoniche e ostacoli alla mobilità.
L’aumento di studenti disabili nella scuola secondaria di II grado da 220 a 280 (+27% circa) tra il 2006 e il 2009 lascia supporre una crescente capacità di integrazione di questo segmento della popolazione studentesca dovuto certamente anche agli interventi della Provincia sui trasporti pubblici, sui finanziamenti per la didattica e sull’edilizia scolastica. Sono infatti moltissime le scuole superiori che in questi ultimi anni sono state fornite di ascensori e pedane che rendono accessibili gli edifici per gli studenti portatori di handicap. Tra i dati presi in esame dal Rapporto c’è anche la mobilità, cioè la relazione tra il comune di residenza di un alunno e il comune dove è localizzata la scuola frequentata. Questi dati consentono di capire se gli interventi e le risorse investite sulle scuole del proprio territorio interessano prevalentemente alunni cittadini dello stesso territorio o, grazie ad una qualche capacità di attrazione, anche alunni provenienti da zone limitrofe.
Mentre per la scuola primaria e la secondaria di I grado la mobilità è molto contenuta, per le scuole secondarie di II grado il fenomeno è accentuato. La percentuale più alta di alunni provenienti da un’area diversa della provincia si registra per le scuole ISI Passaglia di Lucca (30,4% di alunni da altre aree); i due plessi dell’Esedra di Lucca (ITG Esedra con 25,8% e Liceo Linguistico Esedra con 23,0%) e l’ISI di Barga (25,5%). Interessante anche la percentuale di alunni provenienti da altre province che è del 4,5%.

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