Nicola Boggi, presidente della Comunità Montana: la difesa del suolo è certamente l’obiettivo primario

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Da poco più di una settimana il giovane assessore barghigiano Nicola Boggi è il nuovo presidente della Comunità Montana della Media Valle del Serchio. Una scelta condivisa da tutta la conferenza dei sindaci che fanno capo all’ente e che lo hanno votato all’unanimità, nel segno di una continuità di lavoro con il suo predecessore Marco Bonini, attuale sindaco di Barga. E’ stato proprio Bonini a sostenere con forza la sua candidatura, ma non è stato difficile trovare un accordo sul nome, visto che Boggi in questi ultimi dieci anni di esperienza amministrativa, ha saputo guadagnarsi seria stima da parte della gente e dei colleghi.Il Giornale di Barga, in esclusiva, è riuscito a realizzare con il neo presidente questa intervista.

Presidente Boggi. Due mandati a Barga con la giunta Sereni come assessore al sociale ed alle politiche giovanili; una delle migliori affermazioni all’ultima elezione e adesso la presidenza della Comunità Montana. Un punto di arrivo o un punto di partenza?
“Direi entrambi. Giungo a questo incarico dopo dieci splendidi anni vissuti con grande intensità nell’amministrazione Sereni prima, ed oggi, giunto al mio terzo mandato, col sindaco Bonini. Mi sento in qualche modo un “figlio politico” di Umberto Sereni che oltre dieci anni orsono ebbe il coraggio di affidare un assessorato tanto importante quanto delicato ad un ragazzo appena ventitreenne, sconosciuto e con poca esperienza politica. Per Umberto provo un forte sentimento d’affetto e riconoscenza, ed è bello che possano essere proprio le pagine del “suo” Giornale di Barga lo strumento attraverso il quale ho la possibilità di testimoniarglielo pubblicamente.
Questo incarico è per me senza dubbio anche un punto di partenza: come presidente della Comunità Montana sento forte il peso della responsabilità nei confronti di coloro che mi hanno indicato per questo prestigioso incarico ed in particolare nei riguardi del sindaco di Barga, Marco Bonini che per primo ha sostenuto la mia candidatura”.

La sua elezione rappresenta la continuità col passato….
“Sicuramente, intendo proseguire la strada che ha permesso in questi anni alla Valle del Serchio di crescere e svilupparsi sotto diversi profili: dal punto di vista culturale e turistico alle infrastrutture, dalle politiche socio-sanitarie a quelle scolastiche.
In tal senso determinante è stato lo spirito di unità che ha mosso la Valle in questo decennio; uno spirito al quale mi sento, nel mio piccolo, di aver contribuito, e al rafforzamento del quale dedicherò il massimo delle mie energie nella mia nuova veste di presidente della comunità montana”.

Ma non le pare che ultimamente questo percorso di unità abbia subito un certo rallentamento? Dalla Garfagnana in particolare arrivano segnali contrastanti…
“In ogni stagione ci sono stati tentativi più o meno riusciti di creare frizioni tra alta e bassa Valle del Serchio, ma la storia degli anni passati dimostra il fatto che guerra porta solo sciagura mentre solo quando ci siamo mostrati compatti abbiamo avuto la forza per ottenere ascolto, aiuti e finanziamenti importanti”.

Quali sono le priorità del suo mandato?
“La mia presidenza nasce sotto la buona stella dell’arrivo in Valle di un finanziamento di ben 6 milioni di euro destinato al progetto Torri e Fortificazioni della Valle del Serchio. Come Comunità Montane continueremo ad esercitare un ruolo di coordinamento attivo in questo progetto, come è stato fatto fino adesso nella fase di presentazione ed approvazione dei finanziamenti. A tal proposito vorrei cogliere quest’occasione per ringraziare il sen. Andrea Marcucci, il vero ideatore e promotore di questo ambizioso progetto venuto alla luce proprio quando Andrea era sottosegretario del Governo Prodi”.

E per quanto riguarda il nostro comune. Come procede il progetto di risanamento del dissesto idrogeologico del Rio Fontanamaggio?
“Per la Comunità Montana la difesa del suolo è certamente l’obiettivo primario. Tra le priorità c’è quindi anche quella di avviare e confermare percorsi di salvaguardia di tutto il territorio.
Il progetto Fontanamaggio è stato ed è il punto più alto del lavoro svolto in questi anni. Un’operazione di notevole valore dal punto di vista della prevenzione, ma anche per il recupero ambientale di un’area fino a poco tempo fa totalmente inutilizzata. Qui sorgerà infatti un vero e proprio parco naturale proprio nell’area che per tanti anni è stata fonte di grande preoccupazione per i cittadini del capoluogo.

La questione della salvaguardia del territorio e della prevenzione. C’è ancora tanto da fare però?
“Indubbiamente anche perché ci troviamo in un’area dove le emergenze legate al dissesto idrogeologico sono numerose. Non più tardi dello scorso inverno buona parte del nostro territorio è stata duramente colpita da frane e smottamenti. Noi il nostro impegno ce lo metteremo a cominciare da un graduale potenziamento del centro intercomunale di Protezione Civile di Piano di Gioviano.
Bisogna però sottolineare che non mancano difficoltà oggettive: il mancato finanziamento di interventi di somma urgenza e di risanamento da parte del Governo centrale, provoca al nostro ente come ai comuni pesanti problemi finanziari e di pareggio dei bilanci visto che si deve ricorrere esclusivamente a fondi propri per affrontare le emergenze.”

Parliamo adesso della gestione della Comunità Montana. Come sarà con le nuove regole che hanno ridotto la giunta?
“Il nostro ente è stato protagonista attivo della stesura della legge regionale 37/08 sul riordino delle comunità montane. Alla riduzione del numero dei componenti dell’esecutivo, si affianca l’istituzionalizzazione di un nuovo vero e proprio organo di governo: la Conferenza dei Sindaci della Comunità Montana alla quale intendo affidare un ruolo centrale nella programmazione generale così da favorire una presenza più attiva e sinergica dei comuni nel lavoro dell’ente. La mia giunta è poi composta da due figure di grande spessore come Loris Agostini, mio vice-presidente e Rolando Bellandi, e si completa con la new entry della dottoressa Cristina Benedetti in modo tale da creare una giusta miscela tra esperienza e rinnovamento”.

Il 2 novembre è prevista la conferenza stampa dove verranno annunciati gli incarichi e le deleghe della giunta. Un’anteprima?
“Intanto vorrei annunciare la mia decisione di continuare a coinvolgere l’ex presidente Marco Bonini nei lavori della Comunità Montana. A lui è mia intenzione affidare una delega speciale per continuare a seguire, come egregiamente ha fatto in questi anni, il progetto Torri e Fortificazioni della Valle del Serchio.” Per quanto riguarda la giunta vorrei comunque introdurre a metà mandato una sorta di staffetta (oggi dalla giunta risultano esclusi Villa Basilica e Pescaglia) in modo tale che tutti i comuni, nell’arco del mandato amministrativo, abbiano la possibilità di vivere un’esperienza diretta all’interno dell’esecutivo”.

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