Il 2 giugno si inaugura il parcheggio “Giovanni Da Prato”

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Sarà inaugurato martedì prossimo, 2 giugno, in occasione della Festa della Repubblica, il nuovo parcheggio realizzato a San Pietro in Campo. La nuova area di sosta sarà intitolata a Giovanni Da Prato (1853-1941), pioniere dell’emigrazione barghigiana negli Stati Uniti. Da Prato infatti, con i fratelli Pietro, Raffaello, Luigi e Carlo partirono da San Pietro in Campo per creare l0’azienda “Da Prato statuary company”; grande stabilimento di statuaria sacra a Chicago. Fu sindaco della cittadina di Iron Montain e dal 1913 al 1920 e nel 1931/32 deputato della Contea su Dickintson dello Stato del Michigan.
Per quanto riguarda il parcheggio l’opera è stata voluta dal comune di Barga a servizio dell’intera comunità di San Pietro in Campo; è costata all’Amministrazione 80mila euro; 20 i posti destinati alle auto, ai quali vanno aggiunti il posto riservato alle persone diversamente abili, e 10 posti per moto e motorini. Sono stati anche realizzati anche l’illuminazione, una recinzione in legno, un accesso dal parcheggio al campo polivalente, adottando tutte soluzioni architettoniche che si integrano con l’esistente. I lavori sono stati eseguiti dalla ditta Panza srl.
Il parcheggio realizzato risponde poi a una precisa richiesta dei cittadini di San Pietro in Campo e accolta dall’Amministrazione anche in considerazione dello sviluppo edilizio di questa zona e dei vari eventi organizzati nell’anno nell’area del vicino circolo e campo polivalente. Proprio l’edificio che oggi ospita il circolo sarà ampliato in modo da avere maggiore spazio per le attività e adeguati spogliatoi.

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Commenti

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  1. Andrea Salvoni


    Re: Santini contro il registro delle unioni civili. “Così si penalizza le famiglie”
    Al contrario di quanto affermato da vari dispensatori di morale di turno, il diritto è una tecnica sociale,un fenomeno culturale e non naturale, uno strumento che disciplina, anzi, che realizza e rende possibili gli stessi rapporti umani. Questo almeno il senso MODERNO del diritto.
    Poi certo, uno la può pensare come vuole, può cioè continuare a credere in un diritto naturale inscritto nei geni, nel corpo, nelle menti, negli affetti delle persone, addirittura nella storia stessa, vista da questi inquisitori pruriginosi come il ripetersi di un tempo sempre identico a se stesso, immobile e confacente alla LORO visione cosmica. Quanto è facile appellarsi all’argomento ‘naturale’, all’ordine millenario e ad un dio antico ed abominevole che crea il mondo e gli uomini solo per legarli nei ceppi di un ‘diritto naturale’.
    Che simpatici questi consiglieri della destra, che hanno l’ardire di definire una volta per tutte la ‘natura umana’: forse li vedremo presto a riconvertire omosessuali all’eterosessualità, riportare i conviventi all’ovile della sacra famiglia, e magari risposare a spese del comune i divorziati, perchè rispondenti a situazioni non contemplate dal LORO diritto naturale.

    Il voto del consiglio comunale di Barga è stata una scelta coraggiosa, di grande progresso civile e di alti valori. E’ stato anche un gesto di laicità, questa bellissima parola, da non confondere col laicismo, ma ad un modo di intendere la politica come prendersi cura di tutti e di tutte, anche di tutti coloro che non rientrano nelle visioni particolariste dei nuovi, ma pur sempre goffi araldi del ‘diritto naturale’.

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