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- 1 di redazione

Barga sulla linea Gotica: il diario della guerra a Barga

27 dicembre 1944: “Barga è un deserto; mi risulta che pattuglie tedesche sono a Porta Reale, al Giardino e nei Viali attigui; truppe incolonnate marciano verso Fornaci. Una densa colonna di fumo si eleva dai magazzini Nardini sul Fosso; sono botti di nafta che bruciano. Suppongo che ugual sorte stia toccando ai cereali e alla farina. Cannonate e mitragliate si sentono verso Loppia e Fornaci” 27 dicembre 1944: L’ invasione (via del Pretorio in centro storico distrutta dai bombardamenti) La nottata è stata pessima. Alle 6 del mattino di mercoledì 27 i tiri tedeschi rinforzano notevolmente. Alle 6,30 si ha una sosta. Quindi una ripresa, ma in grande stile. Atroce! Più che una grandine di proiettili era un annaffiamento. Da tutto il semicerchio montano si centrava la disgraziatissima Barga. Saprò poi da un testimone della Pieve Fosciana che dalle batterie postate in quei dintorni si sparava come si suonasse un organo! E lì erano tutti pezzi di grosso calibro. Questo…

- di Sara Moscardini

25 luglio 1943 – 11 ottobre 1944: gli eventi della guerra a Barga

A corredo del primo numero della rivista “Il Settantesimo“, dedicata all’anniversario del passaggio del fronte a Barga, proponiamo in questa sede la versione integrale del Timeline degli eventi dal 25 luglio 1943 (caduta del fascismo) all’11 ottobre 1944, data d’arrivo delle truppe brasiliane. 1943Luglio, 25: Barga festeggia il patrono San Cristoforo. A sera i barghigiani affollano il cinema Roma, mentre si diffonde rapidamente la notizia della caduta di Mussolini. Estate: Si rimuovono le lapidi sulla facciata del comune (relative all’elevazione a città e alle ‘inique sanzioni’ della guerra d’Etiopia), l’epigrafe in memoria di Arnaldo Mussolini sul prato dell’Arringo e i fasci littorii sparsi per la cittadina. La reazione dei barghigiani, al di là dell’entusiasmo per la paventata fine della guerra, è pacata. Autunno: Dopo la proclamazione della R.S.I. Barga per diverso tempo rimane terra di nessuno, fino alla riapertura della sede del Fascio. I soldati allo sbando dopo l’armistizio trovano rifugio presso la popolazione, cosa che viene generalmente tollerata e…