Premio al Lavoro 2014: riconosciute le “memorie storiche”. Tra esse anche il nostro giornale e il suo fondatore

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Nell’avvicinarsi del 1° maggio si è tenuta questa mattina presso la sede istituzionale la quarta edizione del “Premio al Lavoro” ideato dall’Unione dei Comuni della Media Valle per celebrare chi, con la sua attività, ha fatto del bene per la comunità della valle e per il suo progresso.
L’edizione 2014 è stata in particolare dedicata al tema della memoria storica, insignendo del riconoscimento coloro che, in diversi modi, hanno contribuito a conservare l’identità della nostra terra tramandandola e diffondendola.

Tra i premiati (con targa e medaglia dell’Ente) anche il nostro Giornale di Barga, fondato da Bruno Sereni 65 anni fa per mantenere in contatto la comunità barghigiana che, dopo la guerra, riprese una dolorosa diaspora verso l’estero. Nato come una “lettera” da casa, nei lunghi anni della sua esistenza il Giornale ha fermato su carta e a volte stimolato piccoli e grandi eventi della vita barghigiana e della Valle divenendo custode di oltre mezzo secolo di cronache e quindi di storia.

Ma l’importanza della stampa locale nella sua funzione di scrigno tramite cui conservare l’identità è stata ribadita anche dalla premiazione di altre piccole-grandi testate della zona: il Ponte del Diavolo, organo di informazione per il comune di Borgo a Mozzano giunto al cinquantesimo anno di vita, e il più giovane Giornale di Coreglia Antelminelli che, pur essendo nato come organo istituzionale del comune, nei suoi dieci anni di vita ha assunto il ruolo di vero bollettino locale.

Premiati dunque i direttori Luca Galeotti per il Giornale di Barga, Giorgio Daniele per il Giornale di Coreglia e Piergiorgio Pieroni, Remo Garibaldi e Roberto Guastucci per il “Ponte del Diavolo”; a questi ultimi, però, l’Unione ha ritenuto di dover dare anche altri riconoscimenti, dato il lungo impegno messo in campo da tutti e tre per la vita sociale e culturale del loro comune. Targa di merito anche al “nostro” Antonio Nardini, memoria storica per antonomasia in quel di Barga nonché testimone dell’arte della lavorazione del ferro.
In ultimo un riconoscimento anche a Amelia Masini di Fabbriche di Vallico, maestra per 40 anni nel piccolo capoluogo e animatrice di progetti di volontariato e solidarietà.

La cerimonia, alla quale hanno preso parte i sindaci dell’Unione, l’assessore provinciale Mario Regoli e un rappresentante della prefettura, si è conclusa con due premi speciali, sempre dedicati alla memoria.
Il primo, ritirato dai figli Umberto e Natalia, è stato dedicato alla figura di grande uomo e fine giornalista del nostro fondatore Bruno Sereni, scomparso nel 1986 ma ancora ricordato da tutti come persona retta e innamorata della sua terra. L’altro, consegnato ai sindaci presenti, si tratta dell’attestato di benemerenza che il governo ha fatto pervenire per riconoscere l’impegno della valle del Serchio (e non solo della Garfagnana) durante la Resistenza, durante la quale anche i comuni della bassa valle furono protagonisti e a volte vittime dell’ultima fase della seconda guerra mondiale.

Copia dell’attestato è stato consegnato ai primi cittadini con l’invito a rilanciare con forza il diritto di essere insigniti della medaglia al valore come accaduto per la vicina Garfagnana, processo già iniziato dall’Unione dei Comuni e parzialmente concluso con questo primo riconoscimento ufficiale.

I premiati:
Antonio Nardini, artigiano artista del ferro, in pensione dal 1987, collaboratore de Il Giornale di Barga dalla fondazione, consigliere comunale per tre legislature, segretario dell’Associazione Alpini di Barga, già vicepresidente della locale Pro Loco, attuale direttore della sezione di Barga dell’Istituto Storico Lucchese;

Pier Giorgio Pieroni, medico presso l’Ospedale di Castelnuovo di Garfagnana e Barga, oggi in pensione, fondatore del Ponte del Diavolo nel 1963 di cui ne è stato anche direttore, consigliere comunale ed assessore a Borgo a Mozzano. Consigliere del Circolo l’Unione, ha presieduto la Pro Loco di Borgo a Mozzano dal 1976 al 1995, direttore dell’Istituto Storico Lucchese sezione di Borgo a Mozzano, oggi direttore del Museo della Memoria di Borgo a Mozzano, ancora oggi è membro della redazione del Ponte del Diavolo e della Pro loco;

Remo Garibaldi, impiegato dell’Alce in pensione, storico Direttore del Ponte del Diavolo, attivista della Sagra del Baccalà e del gemellaggio con la cittadina di Alesund in Norvegia, consigliere del Circolo l’Unione di Borgo a Mozzano, storico presidente del Gruppo Sportivo di Borgo a Mozzano, attuale dirigente del GSD Ghivizzano Borgo a Mozzano;Roberto Guastucci, maestro in pensione, fondatore del Ponte del Diavolo nel 1963, più volte direttore dello stesso giornale, autore di diverse pubblicazioni sulla storia locale, è stato consigliere dell’istituto Storico Lucchese, consigliere comunale e attivista della Sagra del Baccalà e del gemellaggio con la città di Alesund in Norvegia. Attualmente è membro della redazione del Ponte del Diavolo;

Amelia Mancini, storica insegnante delle scuola primaria di Fabbriche di Vallico, l’allora scuola elementare, dal 1958 al 1999, promotrice della nascita della sezione distaccata di Fabbriche di Vallico della Misericordia di Borgo a Mozzano che da ormai dodici anni presta servizio in tutta la Val di Turrite, già consigliere comunale, giudice conciliatore, ha partecipato alla stesura del libro sui paesi del monte Gragno.

Alla memoria di Bruno Sereni, fondatore de “Il Giornale di Barga”, nel maggio del 1949. La nascita de “Il Giornale di Barga” segnò ed accompagnò la rinascita civile, morale ed economica di Barga, della Valle come del Paese tutto uscito in ginocchio dalla tragedia rappresentata dal secondo conflitto mondiale. Così lo intese e lo volle Bruno Sereni che ne fece lo strumento per la “ricostruzione” di Barga. Ricostruzione fisica che aveva avviato quando mobilitò tutti i cittadini nell’opera di rimozione delle macerie. Ricostruzione morale nello spirito della concordia e della solidarietà, anche da parte dei tanti barghigiani emigrati all’estero per i quali Il Giornale di Barga ha rappresentato e rappresenta un legame di continuità e di collegamento con il paese natale. Furono infatti gli stessi bargo-esteri a contribuire così fortemente alla nascita ed alla riuscita di questo ambizioso e lungimirante progetto.

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