Festa dei bargo-esteri. Un po’ di chiarezza e le mie scuse

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Oggi avrebbe dovuto svolgersi la festa dei bargo-esteri. Vorrei tornare sulla vicenda e chiedere nuovamente scusa a tutti gli amici che non hanno potuto parteciparvi a causa dell’annullamento deciso nei giorni scorsi per le troppo poche prenotazioni ed a chi si è sentito indignato perché il costo quest’anno era stato portato a 20 euro.

Vorrei scusarmi e chiarire per una vicenda che mi pare abbia assunto toni e risvolti che non sono del tutto esatti e che quindi vanno chiariti.

Ognuno è libero di sfogare la propria insofferenza o sofferenza come meglio crede, di criticare chi vuole e come vuole. Ma sulla vicenda festa dei bargo-esteri il primo responsabile sono stato io. Da ieri sento attacchi al Comune di Barga che in questa storia ha la sola responsabilità di aver accettato quello che io avevo proposto.

Sono stato io, in quanto direttore e proprietario di questo Giornale che da sempre organizza l’evento, a proporre di far pagare prezzo pieno invece del solito contributo di 10 euro a persona (cena con ballo a 20 euro, quello che si paga praticamente ad andare a mangiare una pizza e senza troppi fronzoli di accoglienza). Non mi sembrava giusto che quest’anno, visto i tempi che corriamo, quei soldi fossero coperti in parte dell’Amministrazione; proprio alla luce delle difficoltà sempre più pressanti di far quadrare il bilancio da parte del Comune; difficoltà che hanno portato anche alla nota vicenda delle guerre delle insegne. Non mi sembrava più giusto, visti i tempi che viviamo, che una festa il cui unico spirito dovrebbe essere quello di ritrovarsi e stare insieme con gioia, potesse divenire un nuovo motivo di polemica da chi si sente vessato dalla politica comunale, da tasse, sanzioni e imposte che servono ormai solo a far quadrare il bilancio. Mi sembrava più giusto che quest’anno tutti insieme contribuissimo alla festa. Tutti quelli che vi partecipavano senza esclusioni, dal sindaco, al Galeotti, a qualunque altro ospite…

E per dirla tutta non mi sembrava più il caso nemmeno per il Giornale di Barga, che ormai campa salticchiando da un travicello all’altro come scrisse il Pascoli, di continuare a coprire parte delle spese quando avrebbe più bisogno di trovare qualcuno che lo aiutasse a sua volta a coprire le proprie spese.

Ora alcuni commercianti se la pigliano con il Comune perché non ha trovato due soldi per investire sulla festa e si indignano perché la manifestazione è saltata a causa della mancanza di prenotazioni: non date la colpa ad altri se non a me, amici. Se questo è successo, vorrei che fosse chiaro, il principale responsabile sono io. Che ho scelto prima di tutti questa linea. E mi dispiace che siano proprio i commercianti a prendersela visto che proprio pensando a loro avevo proposto di sollevare il Comune da ogni costo.

Ho sbagliato? Sicuramente sì e la conferma mi viene da quanto ho appreso ieri. Mi si dice che se avessi chiesto aiuto ai commercianti si sarebbe sponsorizzato l’evento ugualmente. Forse. Io non ci ho pensato però.

Parlare con il senno di poi è del resto sempre troppo facile. Difficile è trovarcisi in certe situazioni che tra le altre cose, oltre alle spese, prevedono ogni anno di ingoiare anche non pochi bocconi amari di persone a cui comunque come hai organizzato la festa non va bene mai.

Comunque mi assumo la responsabilità anche di questo. Con l’impegno, se i commercianti lo vorranno, a coinvolgerli a sostenere anche loro le spese di questa festa e ringraziandoli fin da ora di questa possibilità che mi sembra possa aprire nuove prospettive per la festa dei bargo-esteri. Una festa quindi da riorganizzare per il prossimo anno, più bella e più coinvolgente che mai, grazie anche alla sensibilità ed al sostegno anticipato dai Commercianti di Barga.

Luca Galeotti

Commenti

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  1. Maria Elena Bertoli


    R: Festa dei bargo-esteri. Un po’ di chiarezza e le mie scuse
    Bellissimo articolo. Per stile leggero, contenuto di sostanza e perchè fa trasparire amore e pazienza. Bellissimo chiedere scusa mentre normalmente si cerca di giustificarsi a tutti i costi, anche quando si ha torto. Ammettere un errore (e in questo caso, comunque, non mi pare poi un grave errore) è liberatorio per chi lo fa e nello stesso tempo apre porte e canali di comunicazione nuovi e inaspettati che spesso permettono a rapporti sfilacciati di rifiorire. Di solito invece c’è molta arroganza in chi scrive, l’arroganza di credere di avere la verità in tasca. Grazie davvero Luca. E’ stato un piacere leggerti.


  2. R: Festa dei bargo-esteri. Un po’ di chiarezza e le mie scuse
    Bravo Luca hau inquadrato perfettamente il problema ho i miei dubbi sulla partecipazione dei commercianti per il prossimo anno.il Mio pensiero e’ che se i bargo esteri vogliono la loro festa se la finanzino in proprio!!!!


  3. R: Festa dei bargo-esteri. Un po’ di chiarezza e le mie scuse
    Complimenti Luca, complimenti per l’auto critica. La festa dei barga-Esteri è una tradizione che mantiene vivo il nostro paese con persone che hanno contribuito alla crescita dello stesso. Tutto questo conferma che è sempre più difficile fare che disfare, organizzare un evento è sempre più difficile come difficile può essere accontentare tutti.Purtroppo il concetto per cui tutto è dovuto sta diventando antiquato, le difficoltà del momento non lo permettono più.Sicuramente il prossimo anno farai una gran bella festa.

  4. Bellanova Nicola


    R: Festa dei bargo-esteri. Un po’ di chiarezza e le mie scuse
    Scusarsi ed ammettere pubblicamente le proprie colpe, è uno “sport” che in Italia è scomparso. Quindi, questo gesto ti fa solo onore. Il resto, lo sai…

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