Nostra inchiesta sul Commercio a Fornaci: tra luci e ombre e pochi aiuti.

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Se fosse un bicchiere, si potrebbe dire che alcuni lo vedono mezzo pieno. Comunque pieno solo per metà e forse ormai incolmabile. Parliamo dello stato del commercio fornacino, in merito al quale abbiamo condotto una breve inchiesta sentendo le impressioni di alcuni esercenti sia per quanto riguarda le vendite del periodo natalizio, sia per quanto riguarda il trend dei primi giorni di saldi di gennaio.

Un argomento, quest’ultimo, verso cui molti sono contrari, visto che la data di inizio, il 5 gennaio (decisa dalla Regione), si mangia buona parte della stagione da “prezzo pieno”, perdendo la natura originaria, ossia quella di svendere gli ultimi pezzi di stagione all’arrivo della nuova.

Per questo qualcuno nemmeno li fa, i saldi: si preferisce piuttosto scegliere prezzi equi da proporre tutto l’anno o applicare promozioni periodicamente, senza aspettare una data scelta per legge.

E tra l’altro, chi invece i saldi applica, non ci vede neanche tutto quel gran beneficio, segno che non sono più lo strumento giusto per aiutare le vendite, o che forse la gente è diventata più oculata e quindi non corre più quando vede un cartello con scritto “sconti”. Addirittura, come Gianni Mattiello dell’omonimo negozio di abbigliamento sportivo e per il tempo libero, c’è chi pensa che siano un “acchiappacitrulli”. Un modo scorretto di vendere lo stesso bene a due prezzi differenti usando come discrime una data arbitraria.

Se i saldi non piacciono ai commercianti (e tanto meno sono considerati un modo per migliorare i fatturati), fortunatamente non ha deluso il periodo delle vendite natalizie, che a detta dei più è andato anche leggermente meglio dell’anno scorso. Di questa opinione è Fiorella Chiezzi di Karisma Abbigliamento, nonché presidente del Cipaf di Fornaci, che però constata amaramente che i tempi passati non torneranno più: le vendite su internet e i grandi centri commerciali cannibalizzano il piccolo commercio e l’insicurezza economica delle molte famiglie locali legate alle sorti di KME fa il resto. Anche al Contro21 c’è un po’ lo stesso umore, con vendite in linea con l’anno passato ma concentrate negli ultimi giorni utili prima di Natale e con un “nemico” diverso: il meteo. Che con un autunno e un inizio inverno fin troppo miti non ha certo invogliato a comprare un giaccone o un bel maglione nuovo. E forse non aiutano più di tanto nemmeno i saldi che, secondo il titolare Stefano Rigali, hanno portato in negozio un po’ più di persone solo in un paio di giornate. Buone vendite natalizie e “stanca” sui saldi anche secondo Guido Santini di Santini Sport, che risente anche lui di questo inverno troppo mite. Più scoraggiate, invece, le sorelle Fontanini di Tunnel abbigliamento, deluse dal periodo delle vendite natalizie, andato peggio degli altri anni.

Le ragazze del Tunnel constatano anche un paio di cose sentite pure dai colleghi: molte meno persone in giro, soprattutto il sabato pomeriggio quando Fornaci, in altri tempi, pullulava, e lo scarso impegno dell’amministrazione comunale, additata un po’ da tutti come assente, poco impegnata sulla frazione di Fornaci e secondo alcuni anche “scorretta”, giacché nei giorni precedenti al Natale sono state elevate diverse multe alle auto in sosta in via della Repubblica e dintorni.

Queste le impressioni di chi vende abbigliamento e calzature. Meglio la tecnologia? No, stabile anch’essa: al Vodafone Store il Natale è andato bene, o per lo meno non peggio dell’anno passato. Qui si è venduto molto hardware e attivati numerosi servizi, ma c’è da tribolare per tener testa alla grande distribuzione, che può permettersi di offrire più scelta in quanto a devices. Anche da Videobit è andata come l’anno scorso, anche qui con l’attivazione di nuovi contratti abbinati a un nuovo telefono mentre peggio è stato per l’altro negozio di telefonia di Fornaci, “One Store”, la cui titolare ci parla di un meno 20% sulle vendite nel mese di dicembre. Ma senza troppa preoccupazione: qui i trend sono diversi e non seguono la stagionalità, i clienti sono fidelizzati e tornano quando hanno bisogno, non necessariamente a dicembre. Di saldi neanche a parlarne, qui come nei due altri negozi omologhi: esistono promozioni durante tutto l’anno anche perché la tecnologia, a differenza della moda, non “scade” quando cambia la stagione.

Niente saldi nemmeno in gioielleria da Giovanni Foli, dove pure qui, secondo il principio che ottica e gioielli non necessariamente cambiano collezione con la stagione, le promozioni si trovano tutto l’anno e non a partire dal 5 gennaio. Le vendite hanno comunque rispettato il trend dello scorso anno, anche per i regali di Natale.

Natale in linea con la tendenza del 2015 anche se i gestori si aspettavano qualcosa di meglio da Spazio e Dettagli, dove si trovano giocattoli, piccoli elettrodomestici e articoli di design per la casa. Anche qui i saldi cosiddetti di fine stagione non si applicano, anche perché, secondo il titolare Stefano Castelli c’è già da affannarsi a far quadrare i conti con i prezzi “pieni”, tra tasse e studi di settore da rispettare. E anche lui torna sulla scarsa presenza dell’amministrazione comunale e sul poco impegno nell’aiutare la frazione di Fornaci nel difficile ruolo di centro commerciale del comune.

Niente saldi infine anche al centro estetica profumeria Orchidea, come ci spiega Simona Ercolini. Gli articoli o i servizi offerti da questa realtà non cambiano certo collezione da stagione a stagione in linea di massima. Basta quindi scegliere l’offerta, la promozione giusta tutto l’anno per avere la medesima, se non migliore, promozione dei saldi. E per quanto riguarda il Natale? Le vendite pre natalizie sono state in linea con lo scorso anno, tutto sommato..

Dunque sì, il bicchiere è mezzo pieno (quasi nessuno ci ha rimesso), ma la metà vuota sarà difficile da riempire: meno disponibilità economica, un certo timore per il futuro, sempre più tasse, altri canali di vendita aggressivi, la percezione di essere abbandonati a se stessi piuttosto che essere supportati dalle istituzioni – che in cambio chiedono ancora tasse – sono “vuoti” difficili da colmare, soprattutto di questi tempi.

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