KME, il confronto va avanti

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Secondo confronto tra sindacati e azienda, nel lungo testa a testa che da qui a fine dicembre dovrà permettere di trovare punti di incontro per favorire il processo di riconversione dello stabilimento di Fornaci.

A Firenze oggiera atteso il confronto relativo al personale, alla gestione dei tre anni di ammortizzatori sociali e all’eventuale integrazione ai redditi dei lavoratori per coprire, come richiesto dai sindacati, almeno parte di quanto verrà a mancare con la cassa integrazione che non dovrebbe superare le 800 euro mensili di reddito.

Tra i punti in questione anche il capire come e quando verrà applicata la cassa integrazione dal 2016 al 2019.

In realtà l’incontro non ha fornito novità importanti rispetto a quanto già si sapeva dai precedenti confronti, come ci conferma il segretario provinciale della FIOM, Mauro Rossi.

“L’azienda ha chiesto più tempo per approfondire in particolare alcune questioni già avanzate dai sindacati – spiega Rossi –a cominciare dalla questione dell’integrazione agli ammortizzatori sociali. Abbiamo manifestato l’esigenza di una cifra congrua, ma su questa tematica l’azienda ha richiesto più tempo per far sapere le proprie idee e le proprie disponibilità.

Pure sugli ammortizzatori sociali e sulla loro applicazione il discorso verrà ripreso; è stato comunque riconfermato quanto già si sapeva circa il fatto che la cassa integrazione coprirà i primi due anni di transizione,mentre nel terzo subentreranno i contratti di solidarietà”.

Nell’incontro è stato richiesto nuovamente all’azienda di conoscere con più certezza anche i numeri relativi al reimpiego dei dipendenti, non tanto nell’idroponica, i cui numeri sono quelli già noti dall’inizio, ma nel centro taglio e nella produzione delle lingottiere; proprio per le lingottiere ci potrebbe essere anche un reimpiego superiore ai 15 dipendenti ipotizzati la scorsa settimana, ms per il momento sono solo ipotesi. Anche in questo caso l’azienda ha rimandato una risposta precisa ai prossimi incontri, dato che è ancora in attesa delle analisi di mercato avviate proprio per capire la possibilità di lasciare a Fornaci una parte della produzione.

Tutta la questione relativa al personale è rimandata ai prossimi incontro, il primo dei quali verso la metà della prossima settimana.

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