Opera Barga, Barga Jazz: azzerati i contributi statali. Festival a rischio di sopravvivenza

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E’ bufera nel mondo della musica e dei festival musicali italiani a causa dell’azzeramento del contributo pubblico a molte associazioni musicali nell’ambito del bando triennale (2015-2017) per l’assegnazione del FUS Fondo Unico per lo Spettacolo). L’80% delle rassegne non riceverà per i prossimi tre anni una lira se non cambieranno le cose.
La provincia di Lucca non è certo tra le meno penalizzate con l’azzeramento dei contributi al Festival Opera Barga (nel 2015 si trattava di 25 mila euro) ed al Barga Jazz Festival (circa 10 mila euro).

Nel 2015 i fondi del FUS sono stati ulteriormente tagliati di circa il 5%, scendendo a circa 33 milioni, ma quello che ha particolarmente offeso è stato il modo, come ci dicono anche i direttori artistici di Opera Barga, Nicholas Hunt e di Barga Jazz, Alessandro Rizzardi.
Mentre le grandi istituzioni orchestrali sono state preservate, associazioni concertistiche e festival si son visti sfilare il 10% (altri 2 milioni). E la scure purtroppo è caduta per due volte su Barga.

“Perdere questo contributo rischia di mettere in discussione la sopravvivenza di Opera Barga – è il commento di Nicholas Hunt – La cosa che più offende è il modo in cui è stato fatto.
Il ministero si difende dicendo che la scelta è stata fatta da un “algoritmo” ma di certo questo algoritmo non corrisponde al reale merito artistico delle realtà prese in esame. Non a caso l’unica musicista presente nella commissione chiamata a valutarlo ha rassegnato le dimissioni, perché la valutazione artistica delle manifestazioni non aveva nessun peso sul conferimento o meno del contributo.
E’ chiaro che la dichiarazione di oggettività da parte del ministero sia quindi assurda.
Il fatto poi che questa cosa sia venuta fuori il 6 agosto è perché si vuole che passi in sordina. Credo che faranno fatica a farla franca in questo giro, e faremo il possibile per opporci ma se qualcosa non cambia il futuro di Opera Barga sarebbe compromesso”.

bargajazz_2009_13_of_22_97751.jpgSulla stessa lunghezza d’onda Alessandro Rizzardi che però è pessimista:

“Cercheremo di fare ricorso, ma non credo si possa fare molto. Tutti sono scontenti. Sono state escluse circa 60 associazioni. Faremo ricorso agli atti per sapere le motivazioni, in particolare sul modo di assegnazione del punteggio. I parametri dell’algoritmo devono essere rivisti perché non è la solita cosa registrare un evento con 100 persone a Barga che un evento con ugualmente 100 persone paganti a Roma. Non c’è proporzione. I parametri insomma vanno rivisti perché altrimenti tutti i piccoli festival, che hanno ugualmente una grande e lunga storia ed un elevato valore culturale come Barga Jazz e Opera Barga, verranno fatto fuori.”

Sulla questione si registra anche l’intervento del senatore Andrea Marcucci che rilancia un appello firmato da cento musicisti sull’azzeramento del contributo pubblico a molte associazioni.

“Va preso sul serio questo appello – afferma Marcucci – “L’appello, firmato da cento musicisti, sull’azzeramento del contributo pubblico a molte associazioni musicali, va preso sul serio. Bene ha fatto il ministro Franceschini a verificare con gli uffici i criteri che sono stati adottati nell’assegnazione del Fus”.

È quanto dichiarano da Marcucci, presidente della commissione Cultura e Michele Anzaldi, segretario della Vigilanza Rai.

“La grande cultura musicale che l’Italia esprime passa attraverso tante realtà vive – sottolineano Marcucci ed Anzaldi – che praticano l’innovazione e la ricerca, con cartelloni significativi anche dal punto di vista dell’attrazione turistica. È giusto valutarne la qualità artistica, difficile accettare che si siano determinate così tante bocciature”.

La speranza è che adesso Franceschini si muova a dovere. Marcucci ha annunciato il suo impegno per far sì che il decreto possa essere rivisto ma per il momento i tempi e gli sviluppi sono del tutto incerti.

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