L’istituto medico-pedagogico “Giovanni Pascoli”.

-

Il 16 gennaio 1921, con Regio Decreto, fu istituito l’ente morale “Opera Nazionale per l’Assistenza agli Orfani di guerra anormali psichici”. Il fondatore, e primo presidente, fu il maresciallo d’Italia Gaetano Ettore Giardino (gli subentrò il marchese maresciallo d’Italia Rodolfo Graziani).

Lo scopo dell’Opera fu principalmente quello di sottoporre i vari soggetti, definiti anormali presunti educabili, ad un trattamento medico pedagogico adeguato alle condizioni fisiopsichiche, affinché, in ciascuno, fossero valorizzate e migliorate le qualità somatiche intellettuali e morali, nel tentativo, meritorio, di mettere ognuno di loro nelle condizioni di provvedere almeno a se stessi.

La posa della prima pietra, di quello che si evolverà nell’istituto medico-pedagogico “Giovanni Pascoli” di Fornaci di Barga, avvenne nel 1918 ad opera della SMI. La struttura, terminata nel 1922, alla presenza del gen. Giardino, fu inaugurata da Costanzo Ciano il 17 dicembre di quell’anno, data in cui il complesso edilizio, donato dal Comm. Orlando, passò all’Opera Nazionale (poco tempo prima al Forte Ostiense era stato aperto l’istituto di Roma). Direttori dell’istituto filiale di Fornaci di Barga furono il prof. Corrado Ferrarini e il prof. Guglielmo Lippi Francesconi. Successivamente la direzione fu affidata alle Suore Alcantarine. L’istituto, che poteva dare assistenza fino a 120 fanciulli, nel 1924 ne ospitava 22.

Il complesso fornacino, circondato d’alberi e verde, sorgeva su un’area di circa 4.000 mq.. Nella parte anteriore del complesso c’erano l’ingresso, gli uffici della direzione, le sale di visita e di medicazione, una piccola infermeria, gli alloggi per le suore e per il personale. La struttura era dotata di un grande cortile, di una piscina per esercizi di nuoto e di ampi dormitori. Nella parte posteriore vi erano le cucine, i refettori, il guardaroba, la lavanderia e due grandi terrazze dove, durante l’estate, vi funzionava il refettorio. L’istituto aveva poi tre padiglioni con aule per le lezioni, tre laboratori, un grande porticato dove insegnare all’aperto, un edificio per il magazzino e uno utilizzato come teatro-cinema. All’interno della cinta muraria del complesso, oltre ad ampi cortili e piazzali per la ricreazione, c’era pure una piccola chiesa (dedicata a Santa Margherita, sembra in omaggio alla moglie del gen. Giardino, inaugurata nel 1927). Le piccole campane erano state fuse alla SMI e ognuna recava una scritta:

Lontan senz’ali – la fede io porto” e “I figli dei prodi – il vespro ricorda”.

Gli assistiti, oltre allo studio e all’educazione fisica, furono impegnati anche in lavori di calzoleria e di vimini. Molti lavorarono nella Colonia Agricola di proprietà della SMI (attiva dal 1928) e in diversi, i più idonei, furono ammessi a far pratica nell’officina dello stabilimento. Almeno durante i primi anni, la rieducazione dei ragazzi avvenne con il metodo studiato dal prof. Montesano, psichiatra di Lucca.

Dal 1963 la scuola interna, che era privata, fu parificata. Dal 1974, con l’integrazione dei ragazzi nelle scuole pubbliche aiutati da insegnanti di sostegno, ci fu l’abolizione delle cosiddette “scuole speciali”, le quali chiusero definitivamente nel 1978.

Dal 1° settembre 1972 l’Istituto Pascoli, di proprietà dell’Opera Nazionale Assistenza Orfani di Guerra Anormali Psichici (O.N.A.O.G.A.P.), che fu soppressa con decreto nel 1978, fu preso in locazione dalla Provincia di Lucca ed iniziò a funzionare come Centro di Educazione Speciale e Riabilitazione per minori (C.E.S.e.R.). Nel 1979 tutti i beni e il personale furono trasferiti alla Regione Toscana. Tre anni dopo, tutto passò al Comune di Barga, che, escluso i locali ancora utilizzati per la Scuola materna statale che fu trasferita nella nuova sede negli anni 1986-87, concesse l’uso della struttura all’Unità Sanitaria Locale n.5 Media Valle del Serchio. All’Amministrazione barghigiana restavano in gestione solo il teatrino e la piccola chiesa.

Oggi, la struttura, in gran parte riadattata e restaurata, viene ancora utilizzata come uffici e ambulatori della ASL e come centro di educazione per psicopatici. La chiesina, dedicata a Santa Margherita, avrebbe bisogno di un restauro risolutivo, mentre il piccolo teatro, intitolato al Cardinale Pietro Maffi, rimesso a nuovo e riaperto al pubblico dal 5 dicembre 2003, e attualmente gestito con efficienza da “I Mercantidarte”, di frequente viene utilizzato per le performance di compagnie teatrali locali e per saggi di musica e canto.


Ivano Stefani

Tag: , , , ,

Lascia per primo un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.