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l nostro organismo possiede due tipi di circolazione: quella sanguigna con il cuore, le vene e le arterie, e quella linfatica con i linfonodi e le ghiandole. È di quest’ultima che parleremo oggi.
Il sistema linfatico assomiglia alle dita di un guanto che, dalla superficie del nostro corpo, si allarga in piccoli collettori. Ha lo scopo di trasportare i rifiuti, quasi come se si trattasse di un esercito di spazzini che si muovono per raccogliere e portare allo stoccaggio più vicino (le stazioni linfatiche) le scorie. Il sistema linfatico assolve anche un altro compito fondamentale, ossia la difesa dalle malattie grazie all’attivazione del sistema immunitario.
Questo complesso sistema di drenaggio e ripulitura non possiede però una pompa come è il cuore per la circolazione sanguigna, ma sottende alle variazioni di pressione, ai movimenti intestinali e all’attività fisica. In condizioni di salute non ci accorgiamo della sua importanza, non possiamo percepire la sua presenza: possiamo sentire il battito del nostro cuore ma non possiamo sentire lo scorrere lento e intermittente della linfa… è solo in condizioni di patologia che possiamo capirne l’importanza.
Quando un territorio perde la capacità di drenare i liquidi ecco che compare il ristagno e, nel caso dei tessuti, conseguentemente l’edema.
Ci sono varie patologie che possono mandare in tilt la circolazione linfatica: nefropatie, cardiopatie, farmaci come i cortisonici che diminuiscono la capacità di drenare, obesità, la dissezione dei linfonodi spesso resa necessaria da interventi di rimozione di tumori.
In qualsiasi caso il sistema linfatico perda la sua naturale funzionalità, sia temporaneamente che per cause croniche, un buon fisioterapista potrà comunque intervenire aiutando il sistema a riprendere il suo lavoro attraverso il linfodrenaggio manuale, la pressoterapia, il bendaggio multicomponente.
Attenendoci ai nuovi studi e alla formazione effettuati presso l’Istituto Europeo Oncologico (IEO) diretto dal professor Umberto Veronesi, oggi è possibile offrire un trattamento più mirato e più veloce per risolvere i linfedemi degli arti, così limitanti per la vita dei pazienti.
Ma con le tecniche manuali si possono trattare con successo anche ristagni meno gravi ma comunque fastidiosi come quelli dovuti alla gravidanza, mentre ci sono situazioni in cui possiamo solo educare piuttosto che agire, per esempio quando si è in presenza di linfangite ed erisipela, ovvero una particolare infezione della pelle che richiede l’utilizzo di antibiotici.
Naturalmente ogni caso va trattato come unico perché non esiste un metodo universale per tutte le problematiche, ma esistono comunque vari modi per approcciarsi e risolvere il disturbo, sia che si tratti della semplice sensazione di stanchezza alle gambe o che ci si trovi di fronte al ristagno per metastasi.
Ogni intervento nasce dalla considerazione individuale del paziente che abbiamo di fronte, il quale viene valutato in tutti i suoi aspetti. Il piano terapeutico è discusso insieme tenendo conto delle aspettative e delle particolari aspirazioni che ci possono essere, certi che solo un lavoro compreso viene ben accettato ed ha più possibilità di successo.
A cura di Centro Medico di Fisioterapia di Miglianti e Rocchiccioli
FB: Fisioterapia Rocchiccioli Miglianti
cmf.migliantirocchiccioli@hotmail.it
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