Terremoto, speriamo nel Chianti siano più accorti che a Barga

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E’ di oggi la notizia che nel Chianti si sono verificate un centinaio di scosse di terremoto. Per fortuna senza conseguenze per le persone e le cose.
Certo qualche crepetta nelle case, soprattutto nei centri storici che sono tanti nella zona, queste scosse, l’avranno sicuramente prodotta, e magari evidenziato un po’ di più qualche crepa che esisteva già nei fabbricati, magari da molti (e molti) anni.

Speriamo che la popolazione non si rivolga, anche per semplice domanda di informazione, agli Uffici Tecnici dei Comuni e tanto meno al Genio Civile e che i dirigenti dei comuni del Chianti valutino le cose senza creare troppo disagio alla persone e alle attività che insistono nelle zone colpite.
Vista l’esperienza che abbiamo avuto noi a Barga, personalmente io e tutti coloro del Palazzo Biondi a Barga, suggerisco di chiamare un tecnico di fiducia per constatare le eventuali crepe e crepette che si possono verificare nell’intonaco delle parete dei palazzi antichi. Solo se risulta veramente un serio pericolo, il tecnico di fiducia, se lo ritiene necessario, si adopererà per segnalare il reale pericolo presso gli uffici di competenza.

In questo modo si eviterà la dichiarazione di “inagibilità” dei fabbricati con conseguente sgombero degli stessi, chiusura delle attività, quindi con una devastazione del tessuto sociale del palazzo e della zona in cui esso sussiste. In conseguenza di queste decisioni, senz’altro cautelative, ma sicuramente troppo drastiche che se prese con un po’ di calma per la valutazione di possibili pericoli, si poteva evitare il trasferimento di due negozi “storici” di Barga, depauperando una volta di più il tessuto commerciale di valenza sociale di questa zona di Barga Castello. Danneggiando soprattutto i proprietari dei fondi commerciali, che per decisioni affrettate e poco ponderate, hanno perduto la loro fonte di reddito.
Spero tanto che nel Chianti siano più accorti prima di prendere decisioni così importanti che possano alterare per sempre il tessuto sociale e commerciale delle zone interessate.

Giuseppe Luti

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