Migliaia di bambini coinvolti nei progetti “Stretching in classe” e “Slurp” che promuovono l’attività fisica per i più piccoli a Lucca

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Migliaia di bambini delle scuole primarie e dell’infanzia sono stati coinvolti negli ultimi anni in due importanti progetti portati avanti dall’Azienda USL Toscana nord ovest, da sei Club Service di Lucca e dall’Ufficio Scolastico Territoriale di Lucca, Massa Carrara e Livorno per promuovere l’attività educativa e motoria, che rivestono una grande importanza nella formazione integrale della persona fin dalla primissima infanzia.
Si tratta dei progetti “Stretching in classe” e “Slurp”, che rappresentano pratiche fondamentali per l’acquisizione di stili di vita corretti e di una sana e permanente cultura ed educazione sportiva.
Le due iniziative sono state presentate oggi (12 settembre 2019) nella sede della Medicina dello Sport di Lucca, nella Cittadella della Salute “Campo di Marte” alla presenza del direttore della Medicina dello Sport di Lucca Carlo Giammattei, della direttrice dell’Educazione e promozione alla salute area Centro Margherita Brunetti, del presidente del Panathlon Club di Lucca e di SLURP Arturo Guidi e della direttrice dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Lucca, Massa Carrara e Livorno Donatella Buonriposi, la quale ha fatto presente che a Lucca emerge spesso la problematica legata all’insufficienza degli impianti sportivi ma queste attività possono essere svolte direttamente a scuola, quindi indipendentemente dalle strutture sportive. “Si conferma quindi – ha aggiunto la professoressa Buonriposi – l’importanza di saper cogliere ed utilizzare al meglio tutte le opportunità e le risorse che ci arrivano dal territorio. Lo sport è al centro della nostra attività educativa e grazie a questi due progetti i bambini imparano davvero ad essere consapevoli del proprio corpo”.

Progetto “Stretching in classe
Alla fine dell’ anno scolastico 2019/20 saranno circa 2600 i bambini coinvolti nel progetto “Stretching in classe – life skills based”, che è stato presentato in particolare dal dottor Giammattei e dalla dottoressa Brunetti e che è frutto della collaborazione tra unità operativa Educazione e Promozione della Salute, unità operativa Medicina Sportiva di Lucca dell’Azienda USL Toscana nord ovest e Ufficio Scolastico Territoriale di Lucca, Massa Carrara e Livorno.
Sono stati esposti anche i disegni realizzati dagli alunni sul tema “stretching”, che sono la dimostrazione di quanto questa attività sia stata apprezzata.
L’iniziativa – è stato spiegato – era rivolta nei primi tre anni (dal 2017 al 2019) alle classi terze della scuola primaria e da quest’anno è stata estesa ad altre classi. Consiste essenzialmente in un corso di formazione, che integra life skill education e stretching, rivolto agli insegnanti della scuola primaria e dell’infanzia (un gruppo dei quali era presente all’incontro di oggi al Campo di Marte).
La formazione consiste in due momenti diversi.
Nella prima sezione si svolge un laboratorio esperienziale mirato allo sviluppo delle competenze di vita relazionali, emotive e cognitive, che permettono di muoversi nella vita quotidiana con comportamenti positivi e adattivi, nonché di prevenire situazioni di disagio e malessere. Si formano cioè gli insegnanti affinchè possano lavorare coi bambini per il riconoscimento delle emozioni, le relazioni positive ed il contatto empatico. Gli insegnanti, durante la giornata formativa, elaborano un progetto che condurranno nelle classi, durante l’ anno scolastico.
In una seconda sezione è prevista, in ogni corso, una formazione specifica sugli esercizi di stretching, che estendono e decontraggono i muscoli mantenendoli elastici, sollecitando la muscolatura ed il tessuto connettivo (tendini, legamenti, etc). La mobilizzazione dei segmenti corporei, infatti, riporta e mantiene le articolazioni ad uno stato di efficienza ottimale. Lo stretching è quindi in grado di metterci in sintonia con il nostro corpo.
Viene messo a disposizione degli insegnanti anche un poster con l’illustrazione di esercizi che si rifanno al cosiddetto sistema di stretching statico codificato da Bob Anderson che con le sue posizioni ed il modo di respirare prende spunto dallo yoga: si raggiunge l’allungamento muscolare tramite posizioni di massima flessione, estensione o torsione che vanno raggiunte lentamente, in modo da non stimolare nei muscoli antagonisti il riflesso da stiramento. La posizione deve essere mantenuta per un tempo da 10 a 30 secondi ed è importante che l’estensione non superi mai la soglia del dolore.
In base al progetto gli insegnanti sono chiamati a spiegare l’iniziativa alla classe ed ai rappresentati dei genitori e ad appendere il poster in una posizione visibile.
E’ poi loro facoltà stabilire il momento in cui fare lo stretching. L’attività può essere svolta al termine dell’intervallo, prima o dopo pranzo, anche magari prima di una verifica (gli esercizi abbassano lo stress).
Sempre gli insegnanti, in accordo con la scuola, decidono se utilizzare la campanella per definire il periodo da dedicare allo stretching, che deve essere praticato per 10 minuti ogni giorno, in base alla sequenza di esercizi indicata nel “manifesto”.
Entrando nel dettaglio dei dati, da evidenziare che nell’anno scolastico 2016/17 avevano aderito 7 istituti comprensivi della Piana di Lucca, per complessive 31 classi e 632 bambini coinvolti.
Nell’anno 2017/18 gli istituti sono stati altri 7, con 24 classi e 485 bambini.
Nell’anno scolastico 2018/19 ancora 7 istituti comprensivi per 23 classi e 483 alunni.
Nei primi tre anni sono quindi stati coinvolti complessivamente 1600 bambini delle terze classi della Scuola Primaria.
In questo anno scolastico il progetto è stato esteso a tutte le classi della Primaria e alla scuola d’Infanzia della Piana di Lucca e Valle e la partecipazione delle scuole e degli insegnanti è stata ancora più consistente: 11 istituti comprensivi (3 della Valle del Serchio e 8 di Lucca) e 141 insegnanti in formazione, con il coinvolgimento previsto di circa 1000 bambini.
La forza di questa integrazione sta nella considerazione che lo stretching è una buona pratica per mantenere il corpo e la mente in buono stato di salute. Dedicare tempo al movimento e percepire le sensazioni che ne derivano, ci permette infatti di creare una connessione tra mente e corpo e sviluppare benessere. Inoltre il movimento, se fatto in gruppo, favorisce l’empatia a vantaggio delle relazioni interpersonali.
L’ attività svolta per circa 10 minuti al giorno, come suggerisce il progetto, permette di allenare e potenziare alcune abilità personali: consapevolezza corporea, gestione delle emozioni, empatia, prendere decisioni, gestione dello stress, comunicazione non verbale, ascolto, osservazione.
Si può quindi comprendere quanto questi due aspetti formativi siano importanti e complementari per il benessere dei bambini.
Trattandosi di esercizi estremamente semplici e praticabili da ogni bambino, indipendentemente dalle sue qualità atletiche, risulta un intervento accessibile a tutti nell’ottica di contrastare le diseguaglianze tra bambini “sportivi” e non.
Il messaggio è rafforzato dal fatto che è la scuola stessa che modifica l’organizzazione delle lezioni per dare spazio ad attività in cui fa movimento, nella quotidianità e al di fuori delle ore di educazione fisica.
L’aspettativa è anche quella che la pratica possa essere ripetuta a casa, magari coinvolgendo genitori e nonni.
La parola stretching è un termine che proviene dall’inglese “to stretch” che significa “allungarsi”). E’ una metodica che consiste nell’allungamento muscolare e nella mobilizzazione delle articolazioni attraverso l’esecuzione di esercizi di stiramento semplici per mantenere il corpo in buono stato di salute e forma.
Lo stretching è una pratica comune tra gli sportivi.
Per i bambini delle primarie, mantenere una posizione corretta sul banco di scuola non è certo facile e nemmeno stare fermi per molte ore: alla loro età è innaturale non muoversi. Tra l’altro assumere una postura scorretta può creare squilibri che possono manifestarsi in vere e proprie patologie (accorciamenti muscolari, paramorfismi vertebrali etc).
I benefici di questa attività si ritrovano nel sistema muscolare tendineo, nelle articolazioni e nel sistema cardiocircolatorio e respiratorio.
L’iniziativa si inserisce anche in una situazione preoccupante legata alle abitudini troppo sedentarie che caratterizzano lo stile di vita dei bambini.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha infatti stimato che il 90% dei bambini in età scolare non svolge attività fisica secondo la soglia raccomandata e questo risulta una delle cause principali dei problemi di sovrappeso e obesità.
L’Italia è inoltre tra i Paesi europei con il minor numero di ore di esercizio fisico a scuola (ad esempio nel ciclo di istruzione secondaria obbligatorio, la Francia dedica all’educazione fisica il 15% dell’orario complessivo contro il 7% previsto per gli studenti italiani dello stesso grado) e si registra una cronica carenza di strutture sportive scolastiche.
I bambini e gli adolescenti costituiscono infine un gruppo privilegiato di popolazione per promuovere il movimento e l’attività fisica regolare (almeno un’ora di attività fisica moderata 5 o più giorni alla settimana) che è fondamentale per la crescita e lo sviluppo sano di bambini e giovani.

Il progetto SLURP
L’associazione “SLURP” , insieme all’istituzione Scuola, ha ideato e curato un’attività ludico-motoria che viene svolta da sei anni in diverse scuole di Lucca e Piana e che punta a favorire la crescita globale dei bambini.
Nel corso della conferenza stampa di oggi (giovedì 12 settembre 2019) il presidente di SLURP, Arturo Guidi, in rappresentanza dei club-service costituenti, ha illustrato i principi che ispirano l’attività di SLURP, che è un acronimo composto dalle iniziali di sei Club Service presenti sul territorio: S come Soroptmist; L come Lions, Le Mura e Host; U come U.N.V.S. Unione Veterani Sportivi; R come Rotary e P come Panathlon. Questi sei Club, in sinergica unità d’intenti, e in accordo con l’Istituzione Scuola, hanno voluto dimostrare che volendo, senza grandi mezzi, si può portare avanti anche in Italia quello che viene normalmente fatto in altri Paesi: far svolgere almeno due volte alla settimana attività di educazione fisica ai bambini della scuola materna e dell’infanzia, vale a dire a quei bambini di una fascia d’età delicata ma importante per la conoscenza e lo sviluppo delle capacità motorie e sensoriali.
Il documento ufficiale di costituzione di SLURP era stato firmato il 5 luglio 2016 a Palazzo Ducale, con l’avallo della dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale, Donatella Buonriposi, e del presidente della Provincia di Lucca, Luca Menesini.
I sei club di servizio avevano costituito in quell’occasione un’associazione con proprio statuto, denominata appunto SLURP, composta da due membri in rappresentanza di ciascun club, alla quale è stata demandata la direzione dell’attività e la sua organizzazione.
Il progetto iniziale – “Il corpo e il movimento” – è partito con i bambini delle scuole dell’infanzia ed è stato portato avanti tramite convenzioni con gli Istituti Comprensivi, firmate per la parte amministrativa dal partner Centro Provinciale Libertas Lucca.
L’inizio è stato, in particolare come Panathlon, nel novembre 2014 con tre scuole dell’infanzia: scuola cattolica Leone XII e Istituto Comprensivo Centro Storico 1, scuole Il Giardino e Il Girasole, per un numero complessivo di circa 300 bambini.
Oggi SLURP è arrivato a 29 scuole dell’infanzia ed a 2.072 bambini della fascia di età tra 3 e 5 anni per due volte alla settimana.
Sono state coinvolte, inoltre, 5 scuole primarie (3a classe) con 152 ragazzi per un’ora alla settimana.
Sono impegnati nel progetto 12 professori laureati in scienze motorie con particolare preparazione pedagogica.
Il concetto di base è che è compito della famiglia, della scuola e degli educatori creare le giuste opportunità perché il bambino diventi fruitore attivo e non passivo della “realtà” e del “tempo” e quindi renderlo consapevole delle proprie abilità e potenzialità, che non siano solo collegate ad apprendimenti scolastici convergenti (saperi formali), ma anche a quelli di tipo divergenti (saperi informali) e a modalità espressive e comportamentali, che spesso non sono valorizzate a livello scolastico, ma che sono determinanti per lo sviluppo delle competenze per la vita.
L’educazione all’attività motoria porta alla salute fisica e non si configura come un intervento medicalizzato o di emergenza, ma come una proposta pedagogica, che crei delle giuste premesse educative, volte a costruire, la protezione della propria persona, un quadro di valori in modo stabile e permanente, che dia un orizzonte di senso e di significato alla vita nel rispetto delle regole.
Il ben-essere psicofisico è essenziale per ogni persona e si raggiunge valorizzando e potenziando l’educazione motoria a partire dalla scuola dell’infanzia. Il progetto prevede un percorso educativo, motorio e sportivo, concreto e razionale attraverso attività ludico-motorie, proposte in chiave di gioco, da attuare all’interno della programmazione scolastica. L’arco temporale che va dai 3 ai 5 anni è di importanza fondamentale sul piano educativo, per poi proseguire gradualmente nelle scuole primarie di primo e secondo grado con appositi programmi strutturati. Grazie ai progetti “Compagni di banco” (per prima e seconda classe) e “Sport a Scuola” (per terza, quarta e quinta classe), che si sono affiancati a “Il corpo e il movimento”, l’attività nelle scuole è stata inoltre ulteriormente sviluppata ed ampliata.
Il movimento è un bisogno naturale dei bambini che imparano a integrare i riflessi e ad affinare la coordinazione dei segmenti corporei. Si tratta di apprendimento a tutti gli effetti perché vengono stimolate le capacità mentali. Partendo da questi presupposti, si comprende come nel bambino le esperienze corpo-emozione-movimento siano centrali per costruire conoscenza.
L’insieme delle esperienze corporee correttamente vissute costituisce un significativo nucleo per lo sviluppo di un’ immagine positiva di sé. Il corpo permette infatti al bambino di muoversi e agire nello spazio e nel tempo.
Una giusta percezione significa, per il bambino, avere ben chiare le possibilità che il corpo stesso può sviluppare, sia nella globalità, che in rapporto alle parti, permettendogli di padroneggiare il proprio comportamento e di contenere incertezze e paure, attivando lo sviluppo di una costruttiva immagine di sé.
Aiutare il bambino a scoprire, conoscere e utilizzare il proprio corpo, avvicinarsi agli altri, vuol dire accompagnarlo verso una crescita completa e permettergli di farlo star bene con se stesso, con gli altri e con tutto il mondo che lo circonda.
Il corpo occupa quindi un posto unico e indiscutibile nello sviluppo del bambino ed il gioco costituisce la sua attività principale. Ecco perché dare opportunità ai bambini di conoscere le proprie potenzialità motorie è un’occasione preziosa per armonizzare mente e cuore, impulsi e razionalità, azione e riflessione.
L’importanza del movimento va anche evidenziata nelle disabilità, anche perché la corporeità è fondamentale nella costruzione di autostima ed è importante aiutare i soggetti con disturbi DSA o diversamente abili a migliorare l’immagine positiva del proprio sé.
La programmazione e lo svolgimento del progetto è stato sviluppato con obiettivi, metodologie ed interventi differenziati per le due fascia d’età (3-5 anni e 6-11 anni).
Da ricordare che nello scorso mese di giugno si erano anche svolte, al Campo Coni “Moreno Martini” di Lucca e nello spazio esterno dell’ISI della Piana “Benedetti-Majorana” a Capannori, le feste di fine corso de “Il corpo e il movimento”.
I due eventi avevano fatto registrare un grande successo di partecipazione di bambini, accompagnati dai loro genitori e familiari.
I piccoli, veri protagonisti delle feste, insieme alle loro maestre e guidati dai loro abituali istruttori, si erano esibiti in apprezzati saggi ed avevano ricevuto una pergamena a ricordo della manifestazione.
Anche le scuole erano state premiate per l’adesione, l’impegno profuso e quindi il fondamentale contributo fornito all’iniziativa.

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