Ritrovarsi all’improvviso in una foto di 75 anni fa. Ecco la storia di Silvano Moriconi

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CASTELNUOVO DI GARFAGNANA – E’ una storia simpatica quella che riguarda il sig. Silvano Moriconi, classe 1934, residente a Castelnuovo Garfagnana che si è ritrovato su una foto che fu scattata settantacinque anni fa, quando era poco più che un ragazzo. Una foto di cui ignorava l’esistenza d in cui si è d’improvviso rivisto, con grande sorpresa, dopo aver acquistato a Gallicano il libro di Moreno Maffucci ed Andrea Giannasi, “La linea Gotica in Garfagnana attraverso le fotografie di Attilio Viziano”.

La foto in questione è stata appunto scattata, come ci racconta il sig. Roberto Bobbio dalla Liguria, dal Sergente Aviatore Attilio Viziano, foto cineoperatore inviato di guerra al seguito delle forze RSI operanti sulla  linea Gotica in Garfagnana. Il sig, Silvano si è riconosciuto nel bello scatto in bianco e nero di un gruppo di persone, che ora sono tutte scomparse,  che si trovavano all’esterno di un rifugio improvvisato ricavato nelle gallerie della diga di Pontecosi: si tratta del canale di tutto pieno usato come rifugio contro i quotidiani bombardamenti dell’esercito alleato. Lì viveva Silvano insieme ad altre persone.

“Non sapevo di questa foto – ci dice il sig. Silvano Moriconi – e non ricordo che ci fosse qualcuno a fare delle fotografie; me la sono trovata davanti quando ho acquistato questo libro ed è stato un tuffo al cuore. Nelll’immagine ci sono anche le mie sorelle che ora sono passate oltre, Zita e Carla. Questa foto mi ha fatto tornate in un lampo a quei tempi che nonostante i tanti anni che ho sulle spalle ricordo benissimo, mi passano continuamente davanti come se vedessi un film.”

Gli scatti che ritraggono anche il sig. Morciconi sono stati inviati all’autore del libro Moreno Maffucci proprio dal sig. Roberto Bobbio che ci parla del lavoro del fotoreporter di guerra che realizzò quegli scatti:

“Il nostro inviato ha normalmente realizzati due scatti di documentazione per ogni situazione, ,quale vero fotografo di razza che risulterà essere in ambito giornalistico dell’epoca; alcuni di questi scatti li ho fatti avere al Maffucci per una sua pubblicazione tematica. Poi la storia ha fatto il suo corso fino al riconoscimento di uno di quei soggetti: lui,  Silvano Moriconi, unico sopravvissuto”.

 

Attilio Viziano nel 1944 a Verona entrò a far parte della Compagnia Operativa di Propaganda dell’esercito della Repubblica Sociale Italiana. L’unità, posta al comando del Ten. Col. D’Aloya con sede in via Brera a Milano, aveva il compito di documentare l’andamento della guerra rifornendo i giornali di fotografie e i cinegiornali di immagini. Nel giugno i fotografi e cineoperatori della nuova unità vennero inviati a Venezia per effettuare un corso sull’utilizzo delle macchine da presa svolto da operatori dell’Istituto Luce. A fine agosto, come tutti i corrispondenti di guerra tedeschi, gli italiani vennero inviati in Germania per completare l’addestramento militare, che venne effettuato presso il campo di Heuberg, dove trovarono i bersaglieri della divisione “Italia”. Rientrato in Italia Viziano seguì il Btg. “Bassano” in Val Maira, poi si trasferì in Liguria dove visitò il Btg. Bersaglieri Difesa Costiera schierato lungo il fronte francese in provincia di Imperia. Qui visitò anche le unità della “San Marco”. Nel marzo del 1945 raggiunse la divisione “Italia” in Garfagnana. Il fotografo Attilio Viziano fu operativo sulla Linea Gotica per circa un mese.

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